Chapter Eighteen

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Fummo a casa di Emily quando la mamma era fuori. Fu sorpresa di vederci alla porta, ma in niente stava sorridendo con quello sguardo negli occhi. Scommettevo mi avrebbe chiesto di Harry e come stessero andando le cose tra noi. Le feci un piccolo sorriso quando fummo in camera sua, Belle ed Harry che mi aspettavano al piano inferiore.

"Vuota il sacco." lei immediatamente urlò, chiudendo la porta dietro di lei.

Sospirai profondamente, un sorriso ancora sulle mie labbra. Mi trovai a volerne parlare. Volevo far uscire le emozioni della mia eccitazione e i miei sentimenti. Non era mai successo da sempre. Sentivo semplicemente le mie mani tremare e malferme al pensiero, un traballante respiro lasciò le mie labbra. Tutto perchè Harry mi faceva sentire in un modo che nessun altro poteva.

Di solito ero quella che si innamorava del tipico ragazzo cattivo. Il tipo che sembrava ti avrebbe rotto il cuore. In effetti non solo rompertelo, ma camminarci su ripetutamente e far schizzare fuori il sangue. Io mi innamoravo del tipo che non aveva paura di mostrarti cosa avevano e non erano così emotivi. Non avevo paura a dimostrarlo. Ero una persona che faceva scelte stupide. C'erano così tanti ragazzi dolci, ma mi piacevano quelli che erano il completo opposto. Riley era una piccola cotta ed ero contenta che Tiffany mi avesse detto di rinunciare.

Harry, comunque...con lui stava iniziando qualcosa di vero. Non un'avventura o qualcosa che era semplicemente uno gioco. In realtà mi sentivo in questo modo, ed era una cosa spaventosa quando il sentimento era così estraneo.

Incrociai le gambe sul suo letto mentre lei mi lanciava vestiti dall'armadio. Avevo bisogno di una doccia e prendere in prestito i vestiti di Emily. "Abbiamo un appuntamento stasera." Fu tutto quello che le dissi. Lei mormorò, volendo chiaramente sentire più di quello. "E mi piace davvero."

"Non hai idea di come esprimere i tuoi sentimenti, giusto?" Emily rise mentre si rigirava, porgendomi una piccola camicia. "Solo una che potrebbe calzarti bene, dato che sai..sono grassa."

Non c'era altro modo per ammettere che io detestavo assolutamente quando una delle mie amiche si dava della grassa o brutta. Non sopportavo la parola stessa. E usarla per descrivere i miei amici mi infastidiva tantissimo. "Scusami?" scattai, un sopracciglio sollevato mentre lei si accigliava. "Perchè ti saresti chiamata mai grassa?" Ora ero arrabbiata.

"Perchè lo sono, Serenity."

"Tu non sei grassa. Vai su Google e cerca persone grasse e scommetto che non sei tra di loro cazzo. E non sembrarai nemmeno come loro. Emily... questo è semplicemente ridicolo!" gridai, alzandomi dal letto. Lei incrociò le braccia al petto, guardandosi i piedi. Ora sapevo che qualcun'altro aveva bloccato l'idea nella sua testa. "Chi ti ha chiamata grassa?"

"Nessuno," mormorò lei.

Presi un profondo respiro. "Chi. Ti. Ha. Chiamata. Grassa?" ripetei con la mandibola stretta.

"Wayne!" lei urlò in risposta, le lacrime in fine fecero strada sulle sue guance.

La mia testa si surriscaldò mentre ringhiavo come un cane. Ero arrabbiata. Non potevo trovare le parole per spiegare quanto ero assolutamente incazzata con Wayne. Primo, Emily era magra, non era grassa. Certo aveva delle grandi cosce e le sue braccia non erano così magre ma aveva uno stomaco piatto. Lei era assolutamnete magnifica e non lo stavo dicendo solo perchè era la mia migliore amica. La sua faccia non era tonda, era a forma di cuore. Molte ragazze desideravano avere quella forma di viso.

"Wayne è un coglione! E oltre a questo, è un deficiente del cazzo anche!" le urlai, sapendo che la mia rabbia era proprio come un'eruzione di un vulcano. Magma caldo, fuso che saliva in superficie ed esplodeva a tutte le mie parole. Questo mi causava il viso caldo e il prurito al collo.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora