Chapter Twentynine

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Serenity

Le stelle non sembravano così belle per un po'. In effetti, non avevo guardato a lungo il cielo. Non avevo davvero visto cose come queste. Era sempre stato un uscire furtivamente e fare le cose per conto mio. Era sempre stata una continua corsa riguardo all'essere diciottenni e fare qualsiasi cosa voglia. Ma, in effetti mi piaceva guardare le stelle in silenzio.

La mia testa era posata sul suo petto, la mia gamba sui suoi fianchi e i nostri luminosi occhi che guardavano le stelle. Potevo sentire il battito del suo cuore, il lievo suono quasi mi rassicurava. Lui stava facendo scorrere i polpastrelli lungo la mia spina dorsale. Anche mezza nuda qui di notte nella foresta su una scogliera che affacciava sulla città, stesa su un vecchio camion coperto da cuscini e coperte, era meglio di una lussuosa cena o una passeggiata nel parco.

La notte era umida e irritantemente calda. Tuttavia c'era un dolce, occasionale vento che faceva vento sulla nostra pelle nuda. Non ci preoccupammo di coprirci con una coperta per via della temperatura. Di solito amavo queste notti. Le notti caldi estive erano le mie preferite.

"Mi interessa lo spazio," disse Harry di punto in bianco, sembrando perso.

Posai il mento sul suo petto, guardandolo con uno stupido, confuso sorriso. "Davvero?"

"Si," replicò lentamente. "Penso che se ci avessi provato a scuola, saprei molto riguardo ad esso."

Scrollai le spalle, riappoggiando la testa di nuovo sul suo petto. "Al liceo non impari molto dello spazio. Più cose fisiche e quella roba noiosa."

"In più, penso che tu sai già abbastanza." Aggiunsi tranquillamente. Lo chiamavo idiota tutto il tempo, ma non lo intendevo mai veramente.

"Non penso che mi avrebbero mai lasciato accedere a uno di quei stravaganti college a causa della mia fedina penale. Anche con i milioni di mia madre non importa. Il centro di formazione professionale è il massimo che posso fare." La voce di Harry era bassa, la sua mente su altre cose come se si stesse raffigurando la sua vita diversamente.

C'erano certe cose di Harry che lo rendevano l'unico ragazzo con cui volevo stare. Non riuscivo a raffigurarmelo diversamente da chi era ora. La sua tendenza ad essere uno stronzo lo rendeva forte, sebbene testardo, ma coraggioso.

Lui era sfacciato e l'espressione non era una cosa che gli veniva difficile. Ma mi piaceva in quel modo. Perchè quando era gentile con me, nasceva in me una sensazione diversa al centro del mio stomaco. Harry mi trattava con cura, a differenza di molti suoi amici, e in generale mi faceva felice così com'era. Non lo avrei voluto cambiare in nessun modo.

Sentii il suo tocco sulla parte bassa della mia schiena. Inalai profondamente, pensando a cosa avrei dovuto dirgli. "Beh, io penso che sei perfetto così come sei." pressai le mie labbra sulla sua pelle dolcemente, il mio naso successivamente strofinò contro la sua pelle. Harry ridacchiò un po', facendomi ripetere. "Sono seria. Credo fortemente in questo."

Quando ci spostammo un po', il mio corpo era completamente steso sul suo e le mie mani erano sul suo petto col mento su di esse. Lui continuava a guardare il cielo, accigliato. "Io credo fortemente che non lo sono. E non penso che devo esserlo. Non c'è davvero nulla di simile."

Le forti braccia di Harry mi tirarono più in alto sul suo corpo, i nostri volti allineati. Ancora una volta, mi persi nei suoi bellissimi, chiari occhi verdi. Ogni volta che pensavo a lui, la prima cosa che mi saltava in mente erano i suoi occhi. I suoi bellissimi occhi, o i suoi morbidi riccioli. Ero ossessionata dalla forma delle sue labbra e la loro struttura, il rosa chiaro simile al mio. Amavo la sua risata e i suoi ghigni sfacciati.

"Ma penso che tu sia la cosa più vicina ad essa." sussurrò.

Non risposi subito, sentendo le guance arrossarsi col calore.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora