Chapter Fiftysix

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"Abbassate la voce," avvertii il gruppo sibilante di amici e la coppia sposata. Le loro mani erano impegnate ad afferrare i rotoli di cartaigienica mentre io già avevo fatto. Questo è il momento in cui ho realizzato che la vendetta non è vera vendetta se non ti diverti con quel che ami.

Ho anche realizzato che non crescerò mai, e la mia immaturità probabilmente si nutrirà della mia avidità per poi tornare agli atri. Ma Niall ha ventidue anni, e sta qui a ridacchiare per aver gettato la cartaigienica intorno alla casa di Renee alle due del mattino.

Sto imparando ad accettare il fatto che sarò sempre una bambina nel cuore e, secondo Harry, non c'è nulla di sbagliato in questo. Ci saranno volte che dovrò essere un'adulta, ma come ora amo essere giovane. Sto imparando ad apprezzare la mia giovinezza invece deprimermi durante essa.

"Niente di meglio che passare l'ultimo giorno d'estate a gettare carta igienica a qualche vaga casa," Clary sospirò profondamente, sorridendo con occhi scintillanti.

Louis sussurrò a Marisol, "Mantieni, lasciami pulire il culo su questi."

Niall rise mentre Harry picchiava la testa di Louis. Il mio ragazzo fece scivolare le braccia intorno alla mia vita da dietro, sorridendo sulla pelle del mio collo e sussurrando, "Siamo bambini."

"E' piuttosto ovvio da ora," risi con calma, sorridendo leggermente.

Emily e Zayn erano accovacciati vicino dei cespugli, essendo due vedette fedeli. Sentivo questa punta di malizia e l'energia dentro di me. Anche se alla fine avremmo ammesso che era davvero infantile, non potevamo rinunciare a fare qualcosa di idiota un'ultima volta.

La cartaigienica fu lanciata in aria, la risata di Niall fu udibile nell'aria serale, i nostri innumerevoli pantaloni all'aria. Corremmo per il perimetro di casa sua, contendendo le risate mentre Niall superara con noncuranza se stesso questa volta.

Un ragazzo di nome Liam della mia età si era aggiunto noi stasera, perché apparentemente lui ed Harry erano diventati buoni amici.

Harry afferrò il mio polso e mi tirò in disparte, guardando tutti i nostri ami superare se stessi con la cartaigienica. Con la coda dell'occhio vidi Zayn ed Emily aggiungersi al tripudio dei rotoli ovunque.

"Non sei felice che sono già fuori dagli arresti domiciliari?" sorrise dolcemente, sollevando le sopracciglia.

"Molto. Come hai fatto a liberarteme così velocemente?" mi accigliai confusa.

Lui scrollò le spalle, gli occhi che guardavano un rotolo volare in aria. Solo ora realizzai quanti soldi avessimo speso davvero per i rotoli di cartigienica. Harry poi tornò a guardarmi, sorridendo. "Liam è un tizio piuttosto simpatico." mormorò in risposta.

"Ragazzi, andiamo! Ci piscierò sopra e li attaccherò alle finestre!" Zayn gridò eccitato. Io lo zitii immediatamente, sebbene non fossi capace ti trattenere la mia risata. Questa era una brutta idea e, come tante brutte idee, c'è sempre una lezione da imparata.

Non lasciare che Zayn diventi sovraecitato con scherzi pratici.

Corremmo in giro e lanciammo i pezzi rimanenti ovunque, senza preoccuparci del fatto che qualcun altro potesse vederci. A questo punto, non importava più. Salii sulla schiena di Harry mentre il resto di noi strillava e rideva, mentre le luci al secondo piano della casa si accesero.

"Oh, merda!" imprecò Louis, afferrando la mano di Marisol mentre Niall saltellò su un grande arbusto e senza sforzo atterrò in un posto sicuro. Sollevò la testa e lasciò uscire un senza fiato woo!

"Niall, amico, quello era malato!" Liam rise.

"Lo so! Ho quasi ucciso me-fottuto-stesso."

I nostri passi colpivano l'erba. La notte era rianimata e bellissima. L'aria colpiva i miei polmoni come una forza alleggerita. Sorrisi solamente all'adrenalina che scorreva nelle mie vene, sorridendo a me stessa mentre Harry correva con me sulla sua schiena, il resto di loro dietro di noi.

Ci dirigemmo verso la strada, saltando tutto nella jeep di Clary. Questa era la mia ultima serata delle vacanze estive. Questi erano gli ultimi momenti della mia vacanza estiva prima che iniziassi l'ultimoa anno di scuola, e passassi interi dieci mesi a scuola.

Mi sedetti sul grembo di Harry e incoraggiai Clary a iniziare a guidare, e, quando lo fece, mi appoggiai al petto di Harry e provai a riprendere fiato come tutti gli altri. Sentivo il respiro caldo di Harry ventilare sulla pelle del mio collo, le sue braccia cinsero la mia vita e mi tenne lì con forza.

"Siamo un gruppo di pazzi figli di puttana." Niall sospirò pesantemente, scuotendo la testa e poggiandosi contro il sedile.

La disposizione dei nostri posti a sedere era altamente pericolosa perchè non tutti noi stavamo indossando la cintura, eravamo stretti l'uno contro l'altro e potevamo essere fermati dalla polizia, ma a questo punto nessuno ci fece davvero caso dato che arrivammo a casa di Harry, dove tutti avevano lasciato le proprie macchine.

"Lo so," fu d'accordo Louis con un leggero cenno. "Ma ora ho paura che mi sono tirato il muscolo della gamba e non riesco a muoverla."

Guardammo Zayn aiutare a portare Louis alla sua macchina perchè Niall ed Harry si erano rifiutati di lasciarlo guidare questa volta.

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Il girono successivo Belle stava iniziando a imparare L'ABC perchè Anne pensava fosse buono per lei inziare, anche se aveva solo quattro anni. Sarebbe anche andata all'asilo in autunno. Era troppo assorbita dai blocchi per imparare, che ignorò me ed Harry quando sorpassammo la porta con le borse di cibo cinese.

"Quindi, quale pensi sia la rezione di Renee?" chiese Harry con noncuranza, aprendo la scatola di riso.

Io ero in piedi accanto a lui, impaziente di mangiare, ma volendogli rispondere. "Non lo so. Non è il pastello più luminoso nello scatolo, quindi probabilmente si arrabbierà e passerà il resto dei suoi giorni a immaginarsi chi sia stato."

"Questo è vero." mormorò. "E...triste."

Con una piccola risata, scossi la testa e sorrisi quando lui si chinò e mi baciò le labbra. "Ti amo," mormorò.

"E io amo te, scimmia." ridacchiai, guardando il suo sorriso felice diventare una smorfia giocosa.

"Seriamente?"

"Mhm," mormorai, baciandolo ancora una volta prima di allontanarmi pienamente. Lo guardai lottare con la scatola di riso per un secondo prima che dicessi, "Ci sono problemi lì, piccolo?"

Harry smise di provare ad aprire la leva della scatola e mi guardò, i suoi chiari occhi verdi profondamente fissi nei miei. "Sono un uomo adulto. Posso aprire una scatola di riso cinese, dannazione!" imprecò, ora provando furiosamente con le sue lunghe dita ad aprire la scatola, il che non era complicato, ma stava perdendo tutta la pazienza.

Sorrisi alla sua stupidità, trovandolo adorabile. Aspettai un altro paio di secondi prima che gemesse e mi scrutasse, porgendomi la scatola di riso e piagnucolando, "Aprila per me."

La presi con un ghigno. Appena la aprii, disse, "Non è giusto. Tu hai le mani piccole. Ma sono davvero carine."

"Non di nuovo il fatto delle mani." lo avvertìì giocosamente.

"Ma sono così carine, vieni qui." mi parlò come un bambino, allungandosi per afferrare le mie mani, ma io frettolosamente le allontanai e portai il riso con me. "Hey, torna qui con il mio cibo, donna!" mi gridò.

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Tanti tanti auguri di Buon Natale a tutte voi!

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora