Chapter Fifteen

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Mi guardai intorno, non affatto sorpresa che la stanza di Belle fosse coperta da diverse ombre di viola e rosa. Una carta da parati di principessa su un muro e una piccola foto carina di lei ed Harry sul suo piccolo letto da principessa. Al centro della stanza aveva un tavolo rosa acceso con piccole sedie intorno ad esso. Alcune occupate da animali da peluche e quattro vuote. Presi mentalmente nota di non sedermi su Kitty Nemo --la sua amica immaginaria sirena.

Enormi finestre, che permettevano ai raggi del sole di illuminare la stanza, avevano enormi tende rosa caldo agganciate ad esse. Belle aveva tre anni e io diciassette. Scusatemi, tre e mezzo. Ma comunque aveva una stanza più grande della mia e probabilmente un vita più interessante.

"Ti piace la mia stanza?" lei mi chiese, tenendo ancora la mia mano nelle sue, i suoi grandi occhi incontrarono i miei quando guardai giù verso di lei. Esprimeva questa sorta di apprezzamento e ammirazione verso di me. Indubbiamente le piacevo e crederci o meno i bambini erano belli da avere al tuo fianco. L'avevo imparato da Willie.

Comunque, ero felice che le piacessi, e potevo vedere che lo era anche Harry quando iniziammo a parlare dei bei colori della sua stanza e il tea che dovevamo prendere. Lui sorrise un po' solamente, però sapevo che nel retro delle nostre teste intendevamo fare altre cose. E lasciare Belle solo per un po' mentre era con uno dei camerieri.

"Io amo  questo colore!" le dissi entusiasta, solo per incitare la sua felicità perchè era una vista preziosa. Prendemmo posto a tavola, al quale dovetti schiacciare il mio culo su una di queste piccole sedie rosa. Potevo vedere Harry sorridere divertito con la coda dell'occhio.

Belle guardò su al fratellone. "Haz, vuoi unirti a noi?" Belle aveva un piccolo, carino accento che non era puramente forte come quello di Harry. Potevo dire che Harry fosse cresciuto in Inghilterra e Belle aveva sviluppato la parlata ascoltandolo in casa. Harry che era inglese era solo un in più del perchè fosse molto attraente.

Lui scosse la testa, incrociando le braccia al petto. "Non questa volta, ti lascio del tempo tra ragazze con Serenity." Mi fece semplicemente l'occhiolino, fondamentalmente segnalandomi che sarei stata fottuta per le prossime tre ore. "E poi lei è mia per il resto della notte." Aggiunse con calma.

Lo sguardo nei suoi occhi era così persuasivo che sarei stata quasi d'accordo a strofinare la sua eruzione cutanea.

Lo guardai. "Bene, io e Belle ci divertiremo più di te che starai per conto tuo." sparai, e Belle --totalmente ignara a cosa ci riferissimo-- fu d'accordo.

Harry mise il broncio, solo un luccichio nei suoi occhi mi ricordarono che non fosse del tutto triste. "Vero, mi mancherete. Ma fidati di me, posso divertirmi per conto mio."

Io quasi mi affogai. Non che fosse totalmente incompetente riguardo la masturbazione, ma onestamente non mi aspettavo che mi desse indizi riguardo a cosa avesse intenzione di fare nel suo tempo libero. Specialmente toccarsi pensando me.

Una battuta lasciò le mie labbra. Segretamente, lo stavo trovando arrapante. "Vai a fare quello."

Belle sbuffò, cacciando suo fratello. "Sei perdonato."

Una piccola risata scappò dalle mie labbra quando lei parlò al fratello maggiore così seccamente, sorridendo quando Harry boccheggiò e camminò battendo i piedi fuori dalla stanza giocosamente. Lui era felice che non fosse stato risucchiato in questo.

"Lui è solo geloso." Belle alzò le spalle, posando le tazze del tea e i piatti per i suoi ospiti.

Io annuii. "Non metterà tutù rosa."

Mi sentivo un po' male all'essere qui con la sorella più piccola di qualcun'altro quando stavo a malapena col mio. WIllie non aveva mai bisogno del mio aiuto finchè non implicava cibo o ottenere ciò che voleva. Pensereste che vorrebbe mettersi in comunicazione con me per giocare con qualcuno. Ma per quanto suoni strano, lui non lo faceva mai.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora