Chapter Thirty

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Quando fu abbastanza lontano, gemetti, afferandomi la testa tra le mani e guardando a terra. Poggiai la testa contro gli scaffali, sentendo i miei occhi bruciare per le lacrime. Ero così fottutamente spaventata perché poteva fare esattamente quello che aveva detto. Lui poteva rovinare la mia relazione con Harry in nulla e probabilmente la mia intera vita.

***

3 giorni dopo

Serenity

Mi misi le scarpe prima di correre lumgo le scale. Erano le otto e mezza del mattino ed era supposto che oggi lavorassi con mio padre al ristorante. Era diventata la solita routine per me ora. C'era a malapena qualcosa da fare oltre a fare esercizio con Emily e lavorare. Quando ero chiusa in casa, diventavo pazza.

Da quando avevo visto Derek alla farmacia, non riuscivo a togliermelo dalla testa. Sapevo che avrei dovuto tenerlo da parte al momento, sapendo che i miei obiettivi erano andare a lavoro e urlare qualcosa durante la giornata. Volevo che se ne andasse il prima possibile. Solo Dio sapeva cosa avesse in serbo per me oggi.

Ultimamente, la mia fortuna non era stata così buona. Non riuscivo a vedere Harry dato che era con i suoi amici il più delle volte, i miei genitori mi sorvegliavano e anche Belle era nei programmi di Harry. Non poteva andare all'asilo nido perchè l'edificio era in fase di ricostruzione. Sia io che Harry questa settimana non avevamo avuto tempo per vederci.

Ero in cucina quando mia mamma entrò. Con noncuranza, iniziai a versare dei cereali in una ciotola quando mia madre parlò. "Buongiorno, Serenity."

"Buongiorno, mamma." replicai velocemente, andando verso il frigorifero, ma la sua mano mi fermò. Era sulla mia spalla, i suoi occhi bruciavano nei miei.

Sentii le sue dita colpire il livido sotto le mie clavicole. Merda! Urlai mentalmente, andando in panico. Avrei dovuto fare più attenzione. Mi era completamente sfuggito di mente, e ora l'aveva visto.

"Cos'è?" chiese lentamente, guardando il marchio.

Alzai le spalle con nervosismo. Il retro del mio collo iniziò a riscaldarsi e presto avrei iniziato a sudare sotto questa pressione; lo sapevo. Non era come se non avessi mentito prima, ma questo era diverso. "Non lo so...forse un livido o qualcosa del genere?"

"Non fare la stupida con me." scattò duramente, i suoi occhi di ghiaccio bruciavano nei miei. "Ti sei vista con lui?"

"No." risposi troppo velocemente.

Mamma strinse la mascella, guardandomi infuriata. "Spera che io non ti scopri a fare cose che non dovresti fare, Serenity. O ti aspetta il Texas."

Texas. Deglutii al suono di esso. In Texas viveva la famiglia di mia madre. Erano religiosi come i miei genitori, ma molto peggio in genitorialità. Passare il resto della mia estate nell'intenso calore del Texas con un guinzaglio intorno al collo sembrava il peggior tipo di punizione.

Mi guardò per un paio di secondi semplicemente, il mio sguardo assente e il suo fisso e fermo. Guardai mentre si allontanava, i suoi tacchi che producevano un suono secco come una bomba a tempo nelle mie orecchie. Volevo urlare per la frustrazione.

Al ristorante, io e Tiffany ci stavamo facendo il culo. Non venivo nemmeno pagata abbastanza. La mia paga non era molto ed ero sicura che i miei genitori lo sapevano, ma non sembrava importagli. Oggi era pieno come l'inferno, però. I camerieri entravano e uscivano, i miei piedi pulsarono appena mi sedetti per pranzare.

Sospirai profondamente, strofinandomi le tempie prima di guardare Tiffany che era seduta davanti a me, mangiando le sue solite carote. "Hey, posso usare il tuo cellulare?"

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora