Chapter Thirtytwo

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Harry;

Sembrava troppo tranquilla per svegliarla. I suoi capelli accuratamente sparsi sul suo cuscino. Notai ora come la sua solita pelle chiara si stesse abbronzando con il sole estivo. Le lentiggini intorno al suo naso erano più scure di prima per i raggi del sole. Le sue lunghe, spesse ciglia erano curvate anche nel sonno, la sua piccola bocca aperta mentre dormiva.

Erano circa le undici del mattino e non volevo lasciarla così. Fidatevi di me, sarei voluto restare ranicchiato sul suo letto per sempre, ma dovevo andarmene prima che causassi più problemi.

Anche se insisteva che la porta fosse bloccata, ero abbastanza sicuro dell'orribile merda che sarebbe potuta succedere comunque. Volevo evitarlo al momento, specialmente dopo aver fatto qualcosa di rischioso come rovinare la proprietà della famiglia di Derek.

Premetti un bacio sulla sua guancia, guardando il suo naso arricciarsi in quel modo che mi faceva sorridere. Dio, era così carina. "Ci vediamo dopo, piccola." sussurrai contro la sua pelle. Non mi avrà sentita, mezza addormentata com'era. Ma lo dissi comunque, una sorta di rassicurazione per me stesso che la avrei vista di nuovo. Questo intrufolarsi diventava più difficile ogni giorno.

Velocemente, camminai a grandi passi verso la finestra. La aprii e scesi sulle scale anticendio. La giornata era calda, il sole splendeva sulla mia pelle. Non c'era una nuvola in cielo. Sembrava che sarebbe stato un quattro di luglio caldo.

Mancavano due giorni alla festa. Io e mia mamma non festeggiavamo nemmeno il quattro di luglio, ma siccome tutti i miei altri amici lo facevano, ci eravamo chiesti perchè no. Eravamo inglesi. Non avevamo davvero un movente politico per festeggiare questa merda.

Ma comunque ero eccitato. Oggi tornava Gemma.

Ero curioso di vedere com'era e cosa faceva nella vita. Aveva colorato i suoi capelli di un colore diverso? Sembrava più vecchia, giusto? Ovvio che lo era, dichiarai. Mentre procedevo verso la mia macchina che avevo parcheggiato ad un paio di casa di distanza, pensai all'ultima volta in cui stavamo insieme.

Gemma se ne andò una notte mentre noi dormivamo, perciò mia madre iniziò ad evitarmi di più e la mia vita aveva iniziato a rovinarsi. Avevo bisogno che lei restasse, ma credo che l'unica soluzione che avesse visto fu allontanarsi dai suoi problemi.

Posai le mani sul volante, premendo l'acceleratore proprio mentre il mio telefono iniziava a suonare. Gemendo, feci scivolare la mano in tasca e tirai fuori il cellulare. Con gli occhi ancora focalizzati sulla strada, feci scivolare il pollice sullo schermo per rispondere.

"Che c'è?" risposi.

"Davvero? E' così che rispondi a telefono, Harold?" disse insolente mia madre. Se non erravo, Belle probabilmente aveva ereditato questa 'insolenza' da mia madre. "Dove sei ora? Sei stato fuori tutta la notte."

Roteai gli occhi, diversamente contento che stesse iniziando a chiamarmi e a preoccuparsi delle mie posizioni. Era qualcosa che mi faceva sentire importante per lei. "Ero con Serenity. Sto tornando a casa ora."

"Oh. Hai passato la notte con Serenity?"

"Si.."

"Harry, non voglio nipoti al momento. Quindi se il tuo willy sta uscendo dai pantaloni, faresti meglio ad avvolgerlo, scimmia!" Esclamò al telefono.

I miei occhi si spalancarono per l'orrore, la bocca aperta perchè mia madre mi aveva appena detto di avvolgere il mio cazzo prima di far uscire incinta Serenity. L'immagine mi fece rabbrividire. I bambini non mi disgustavano, ma averne la resposabilità era come un'altra Belle. Ero un po' felice solo con Belle al momento. Non pensavo di volere figli presto.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora