Chapter Fortyeight

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nota // spinto.

Harry;

Fissavo l'oggetto alla caviglia come fosse qualche sorta di aggeggio alieno. Solo la vista dell'oggetto stretto intorno alla mia caviglia mi faceva voler colpirlo finchè non fosse in pezzi. Ma metterei il mio culo nei guai anche per aver tentato di romperlo.

Fa tutta quella merda tecnologica e non volevo neanche pensarci. Finii di mangiare la cena che Maria ci aveva cucinato e, dopo costante persuasione, mia madre fece aggiungere Maria a cena. Era un'anziana, isterica donna con molto entusiasmo. Apprezzavo il suo comportamento. Era semplicemente grande.

Serenity rimase in silenzio durante la cena. Potevo dire fosse ancora imbarazzata per prima. Non riusciva neanche a guardare Maria senza arrossire. Pensavo fosse assolutamente esilarante, onestamente.

Poi si offrì per aiutare a pulire la tavola e i piatti.

"No," piagnucolai, strascicando la parola. La tirai per la mano, trascinandola un po con un broncio sulle labbra per provare a convincerla a salire di sopra con me prima possibile.

I suoi occhi volarono su di me, un bel castano e sguardo di preparazione a colpirmi. Poi si focalizzò sui piatti tra le mani quando spise lontana la mia mano. "Harry, è rude da parte mia non aiutare."

"No, va bene, tesoro. Non devi aiutarmi." sorrise Maria.

Serenity sospirò, provando a spingere via il suo imbarazzo. "Sei sicura? Io--"

"Va bene. Davvero." Maria annuì, prendendo i piatti da Serenity e dirigendosi verso la cucina. Sorrisi orgoglioso di me stesso, sapendo che Serenity probabilmente si sarebbe rifiutata di fare altro in casa mia per un bel po'. Ma dovrà fare i conti perchè io sarò qui per due mesi.

Dio sa che non aspetterò due mesi.

Dopo questo, salimmo di sopra in camera mia. Alla prima occasione che ebbi, chiusi la porta dietro di noi e saltai sul letto. Mi stesi sulla schiena, sedendomi velocemente e poggiandomi sulle braccia e mani per mantenere il mio peso.

Serenity rimase in piedi lì con un cipiglio sul suo bel viso. Mi fissò per un po', rifiutandosi di aprire bocca per parlare. Le sue labbra rosa erano in una linea sottile.

"Cosa?" chiesi, chiaramente sapendo perchè mi stesse guardando, ma facendo il finto tonto.

Incrociò le braccia al petto. La guardai farlo, spostando gli occhi sul suo petto prima di guardare di nuovo su.

Un sopracciglio sollevato. Sembrava stesse pensando prima di fuoriuscire un sospiro. Entrambi sapevamo mi sarei interstadito e rifiutato anche di lasciarla parlare del piano inferiore o di cosa eravamo stati visti fare in cucina.

"Ho bisogno di un bagno." arricciò il naso.

Feci lo stesso. "Bagno? Chi cazzo fa un bagno? Te ne stai semplicemente seduta nella tua merda in acqua."

Lei ridacchiò, roteando gli occhi. "E io che pensavo che avresti voluto entrare nella tua enorme vasca con me, ma credo di no."

La mia bocca si spalancò leggermente, e sollevai una mano come se chiedessi una pausa. "okay, aspetta un seocndo. Non avevi detto questo all'inizio."

"Troppo tardi."

"no. Ci sediamo entrambi nella nostra sporca acqua insieme."

Serenity si acquattò. "ora che dici così....suona sgradevole."

"Serenity!" gemetti.

E lei rise. "Okay. Okay. Ma lasciami usare il sapone che usi. E' davvero buono."

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora