Chapter Sixty

3.6K 151 25
                                    

Serenity;

3 mesi dopo.

"Cazzo, ci farai uccidere," Harry respirò, poggiandosi al suo sedile mentre afferrava con forza i suoi denim che gli ricoprivano le cosce. Stava per avere un infarto. I chiari occhi verdi spalancati e la bocca socchiusa.

Risi. "Stiamo bene, amore." Ero così incurante e casuale con questo, sebbene stessi provando a non mandarlo a puttane poichè la quantità di neve era intensa. Le strade erano scivolose, e per una strada inclinata essere scivolosa era altamente pericoloso. In mia difesa, non ci eravamo schiantati.

"Perchè ti ho lasciata guidare? Hai iniziato solo qualche mese fa." chiese a se stesso, il fiato gli si bloccò quando sentimmo qualcosa che doveva averlo spaventato. Saltò e fece scattare la testa verso di me. "Cos'era quello?"

Accigliandomi, guardai avanti alzando gli occhi al cielo. "Harry, calmati. Non ho neanche sentito qualcosa. E di chi è stata l'idea di passare la pausa invernale nella tua nuova casa in collina, hmm?" dissi insolente.

Harry mi fissò senza espressione. "Primo non è casa mia, è di Niall. Secondo, non è stata un'idea mia. E' stata di Niall."

"Beh, tu sei amico loro."

"Beh...anche tu." ribattè.

Mi imbronciai. "Si... beh" la mia voce si affievolì, non trovando nulla con cui replicare. "Comunque, il punto è che mancano due minuti. Prendi un calmante." prestando attenzione, spostai il sedile e sospirai, osservando di sbieco la strada.

"Per l'amor di Dio, stai guardando di sbieco."

Ignorando i suoi costanti richiami, sospirai sollevata quando vidi la casa che Niall pensava fosse attraente andare nel fottuta nulla. Ma se era quello che preferiva, hey, non avrei vissuto con lui quindi non era affar mio.

Una volta che parcheggiai e fermai la macchina, iniziammo a cacciare le borse dalla macchina. Scrutai la casa, e fui sorpresa dalla grandezza. Era una casa piuttosto grande per un ragazzo, ma, ovvio, stava sempre a fare feste, quindi sembrava essere perfetta per lui.

Si congelava mentre lo sforzo di portare le nostre borse rendeva le cose estensivamente più difficili.

"Merda, le mie palle fanno male per questo freddo," Harry mormorò, chiudendo il bagagliaio.

"Ti avevo detto di indossare qualcosa di più caldo di quegli stupidi skinny jeans." strinsi la mascella e scossi la testa con una borsa tra le mani. Harry aveva le mie chiavi della macchina, e io sporsi in fuori il sedere per fargli segno di metterle nella mia tasca posteriore.

Lui fece così con uno sguardo torvo. "Probabilmente avrò bisogno di dieci mani a lavoro stasera per scongelare il mio cazzo."

Ruotando gli occhi, iniziai a camminare verso la porta di Niall, e feci alcuni passi in avanti attentamente con Harry dietro di me. Pressai il mio dito intorpidito al campanello, saltellando sui piedi impaziente. La porta fu aperta rivelando il biondo, un ampio sorriso sul volto.

"Hey ragazzi. Benvenuti a casa di Niall." annunciò felicemente. Sorrisi dolcemente, divertendomi per quanto sembrasse felice alla sua idea.

Harry però, impaziente, disse, "Hey, è una casa carina da qui. Ma puoi lasciarci entrare così possiamo vedere il resto?"

"Oh, giusto. Mi dispiace. Devono esserti congelate le palle fuori." Niall ridacchiò, spostandosi dentro.

"Letteralmente." aggiunse Harry con una risatina.

Entrai con Harry che mi seguiva avidamente. Le sue guance erano rosse fino al naso, il beanie verde scuro coperto da fiocchi di neve sciolti. Probabilmente stavo come lui, il mio cappello rosso coperto in superficie.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora