Chapter Three

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Clary ridacchiò nella sua macchina, sussurrando testi di canzoni sporche a bassa voce e mormorando. Anche se probabilmente era ubriaca, guidò come un professionista. Anni di pratica, lasciatemelo dire. La guardai, provando a non essere preoccupata, ma non potevo fare a meno di sentirmi come se lei dovesse essere portata da qualcun'altro a casa sua.

"A dopo, Clary." la salutai, uscendo dalla jeep con le sue dolci risatine in sottofondo. A piedi nudi, camminai verso il lato della mia casa, pensando di salire la scala anticendio.

Sospirai profondamente, guardando la finestra che supposi portasse al secondo piano. La mia casa doveva avere tetti alti senza apparente motivo. In questo caso, sfortunatamente, dovevo prepararmi così non sarei finita per rompermi le ossa lungo il mio viaggio.

Ansimando (chiaramente irritata), legai i lacci delle mie zeppe e le appesi al collo per permettere la libertà ad entrambe le mani. Saltai velocemente, afferrando la scala di metallo e ansimando per la forza della parte superiore del corpo che dovevo avere per questo tipo di cose.

Una volta che fui sulla piccola piattaforma, aprii la finestra con grande cautela. Sgattaiolai dentro, rivelando la mia stanza da letto scura nello stesso modo in cui l'avevo lasciata. I vestiti gettati pigramente fuori dalla cesta che era stata rovesciata e libri ovunque. Inalando profondamente, chiusi la finestra e iniziai a rimuovere i miei abiti.

La piccola luce della luna che scivolava attraverso la mia finestra era la mia unica guida dove andare. Sapevo che una volta entrata nel mio letto, un'altra notte di venerdì era stata fatta.

+

Il sabato mia madre faceva la spesa, e io sfortunatamente venivo trascinata a fare commissioni per lei da una parte, e lei copriva l'altra. Sospirai profondamente in fastidio. Ogni sabato era lo stesso, ma cosa avrei dovuto fare io? Mia madre era un freak show* su due piedi.

Guardai giù alla lista di elementi che dovrei trovare vicino l'area dei congelatori. Gelato al cioccolato fondente per la mia molto fredda di cuore madre, ghiaccioli per il mio tranquillo fratellino che era il bambino perfetto nato, destinato a compiere la volontà di Dio, e guarnizioni di gelato all'ananas per la figa di mio padre.

La lista non era neanche così corta, poi. C'erano altre cose che dovevo prendere, che nessuna era mio desiderio. Non mi piaceva il gelato al cioccolato fondente. Non mi era neanche permesso mangiare metà di queste cose senza sfidare il mio peso. Se potevo dire così, ero piuttosto sottile come essa.

Ridacchia e mormorii alla mia sinistra. Un grido familiare di risate. Voce profonda che volevo dimenticare profondamente. E merda, mi girai e vidi Clary con i tre ragazzi tatuati che mia madre sverrebbe a vederli a circa due metri da me.

I miei occhi si spalancarono, ero così sfortunata. Per una famiglia molto religiosa, Dio non faceva davvero bene per noi. Mi rigirai, pregando che Clary non riconoscesse le brutte scarpe basse che indossavo o i miei capelli castani. Ero sicura che ci fossero un sacco di ragazze con i capelli castani.

Non molte con queste orribili scarpe baige, però, la mia coscienza rise amaramente di me.

Sei una stronza, replicai, ruotando i miei occhi a nessuno in particolare ma alle varie scatole di piaceri congelati di fronte a me.

Implorai nella mia testa che non mi notasse, ma ovviamente lo fece. "Serenity!?"

No. Decisi di non girarmi e guardare quei criminali, e guardare la mia migliore amica che ama il brivido di uscire con i ragazzi dai quali l'avevo appena messa in guardia. Nessuno neanche mi ascoltava, ma apparentemente quando metà del mio culo stava sporgendo loro certamente lo faceva.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora