Capitolo 61

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Quella sera, dopo aver ascoltato il discorso della McGranitt che aveva fatto riunire tutti i Grifondoro nella Sala Comune, mi ero seduta davanti al caminetto spento.

Due delle mie più grandi amiche era state pietrificate senza che io avessi potuto fare qualcosa.

Nella mia testa si ripresentò l'immagine del mio sogno: la collana di Beatrice che precipitava nell'oscurità del mio incubo; il suono dell'impatto con il suolo aveva creato un grande rimbombo che si era presto trasformato nel grido agghiacciante che chiamava il mio nome.

Era stato così chiaro, eppure io avevo ingenuamente pensato di poterla tenere al sicuro.

Come avevo potuto non fare niente?

I miei pensieri furono interrotti da Felicity che mi chiese se stessi bene, visto che non avevo spostato lo sguardo dai blocchi di legna ammassati nel grande camino di pietra per un lasso di tempo troppo lungo.

"Tutto bene." dissi appoggiandomi allo schienale del divano rosso scarlatto; il mio sguardo si soffermò su Lucinda che si stava asciugando delle lacrime solitarie con un fazzoletto rosa mentre Margaret cercava di consolarla accarezzandole la mano

"Tu...tu non hai nemmeno pianto una volta." sussurrò la rossa

"I Caramell non piangono." risposi

"Piangere non significa essere deboli.- sorrise flebilmente- Noi andiamo a dormire." e prima di incamminarsi verso la scala a chiocciola che portava ai dormitori, le tre si fermarono per lasciarmi un leggero bacio sulla guancia

Rimasta sola, la mia attenzione fu attirata da Harry e Ron che in  parte a me avevano iniziato subito a discutere sul da farsi.

"Che cosa facciamo?-chiese Ron- Pensate che sospettino di Hagrid?"

"Dobbiamo parlargli." dissi con voce ferma

"Hai ragione.- confermò Harry- Non posso credere che questa volta sia lui, ma se l'ultima volta ha liberato il mostro, saprà bene come entrare nella Camera dei Segreti."

"Ma la McGranitt ha appena istituito il coprifuoco! E ha appena detto che quando non siamo in classe dobbiamo restare nelle nostre torri..." borbottò Ron gesticolando leggermente

Harry ed io ci scambiammo un'occhiata e capii subito cosa volesse fare.

"Io dico che è ora di ritirare fuori il vecchio mantello di mio padre."

Decidemmo così di coricarci, aspettare che tutti dormissero per poi sgattaiolare fuori nascosti dal mantello dell'invisibilità.

Mentre fissavo il soffitto della camera del dormitorio pensai a quanto mi mancasse la mia migliore amica.

Il suo letto, proprio accanto al mio, era vuoto e freddo; le lenzuola rosse scarlatto erano intatte.
Un grande senso di colpa si fece strada su per la mia gola facendomi venire voglia di piangere.

Ma i Caramell non piangevano; i Caramell erano forti, forti come il ferro.

Scacciai così le lacrime che si erano iniziate a formare nei miei occhi e proprio in quel momento sentii in lontananza il rintocco dello scoccare della nuova ora: erano le dieci, il momento era arrivato.

Cercando di non fare il minimo rumore, scesi dal letto e uscii dalla porta richiudendomela alla spalle con un piccolo scricchiolio. Appena fuori dal corridoio dei dormitori femminili indossai le scarpe e scesi i gradini della scala a chiocciola che portavano alla Sala Comune, e proprio lì, vicino ai divanetti, trovai Harry e Ron.

"Ok andiamo." annuì Harry incamminandosi verso la botola

"Ragazzi, neanche un fiato, intesi? I corridoi sono pattugliati." dissi proprio prima che aprissimo la porta sorvegliata dal quadro della Signora Grassa.

"Ma secondo te ci mettiamo a fare rumore?" bofonchiò Ron uscendo

"Be' io ve l'ho ricordato." mugugnai infilandomi sotto al mantello

Gli interminabili corridoi di Hogwarts, solitamente per nulla illuminati di notte, erano pattugliati da insegnanti, Capi Scuola e Prefetti che, a coppie e armati di bacchette che emettevano luce, si assicuravano che niente o nessuno gironzolasse dopo il tramonto.

"Sono ovunque..." sussurrò Ron con voce sofferente prima che io gli tirassi una gomitata nello stomaco per zittirlo

Proprio prima di scendere la scala che portava alla Sala d'Ingresso, Ron urtò qualcosa con il piede a pochissimi metri da dove Piton stava montando la guardia.

"MISERIACCIA..." si lasciò sfuggire facendomi venir voglia di ucciderlo

Fortunatamente a Piton scappò uno starnuto che coprì l'imprecazione del rosso.

Aprire il portone d'ingresso fu un vero sollievo: ormai eravamo sani e salvi.

"Ma secondo te ci mettiamo a fare rumore?"  imitai la voce di Ron mentre nell'oscurità della notte ci dirigevamo ancora nascosti dal mantello verso la capanna ancora illuminata dove Hagrid viveva

"È stato un incidente..." borbottò l'accusato

Raggiunta la porta della casetta che limitava con la tenebrosa Foresta Proibita, Harry ci tolse di dosso il mantello e bussò leggermente.

Qualche secondo dopo Hagrid venne ad aprirci armato di balestra.

"Oh... siete voi.- disse abbassandola subito vedendo le nostre facce stranite e facendoci entrare- Che cosa ci fate qui voi tre?"

"E quella cosa a che cosa ti serve?" chiese Harry

"Niente...niente...stavo aspettando...non importa...non fa niente...vi porto una fetta di torta..."

"Ti senti bene Hagrid?- chiesi vedendolo particolarmente distratto: guardava sempre fuori dalle finestre- Hai sentito di Beatrice ed Hermione?"

"Oh, ho sentito sì!" disse con voce rotta mentre sempre distrattamente faceva cadere una fetta di torta per terra che fu prontamente mangiata da Zanna

D'un tratto si sentì un bussare forte alla porta.

I ragazzi ed io ci scambiammo un'occhiata terrorizzata.

"Il mantello, presto!" bisbigliai alzandomi in piedi e correndo verso un angolo della casa

Hagrid prima di aprire controllò che fossimo ben nascosti e imbracciò nuovamente la balestra prima di allungare la mano verso la maniglia.

"Buona sera Hagrid." Silente entrò nella stanza accompagnato da un uomo anziano che riconobbi subito

"Ma quello è il capo di papà!- disse Ron- Cornelius Caramell, il Ministro della Magia!"

Harry diede una gomitata dritta dritta nello stomaco di Ron poiché io ero troppo concentrata su quella figura elegantemente vestita.

Il nonno era lì, mio nonno era lì.

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La Stella Nell'oscurità 2 ||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora