Capitolo 17: Ivar il violento

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La giovane e sinuosa donna lasciò che Eirlys entrasse nella massiccia casa a due piani. L'ambiente all'interno era caldo, accogliente, e l'aria profumava di lavanda e spezie.

<< Chi siete?>> le domandò ancora, più circospetta, mentre con la mano inanellata spostava dal viso un ciuffo che le ricadeva sugli enigmatici occhi contornati di nero.

Eirlys si prese qualche attimo per osservarla prima di rispondere. La squadrò dall'attaccatura a punta dei capelli, oltrepassando il prosperoso seno di cui si intravedevano i capezzoli attraverso il tessuto, fino alle caviglie nude e bianchissime. Ad occhio la giovane si accorse che quella prostituta aveva circa la sua stessa età ed un brivido le percorse la schiena.

<< Sono sua cognata.>> replicò quindi, liberando il viso dal velo blu notte e mostrando quegli inconfondibili capelli rossi. << Eirlys Ffelig.>>

La ragazza sgranò leggermente gli occhi e, imbarazzata, cercò di improvvisare un inchino.

<< Lasciate stare!>> la fermò Eirlys. << Accompagnatemi immediatamente da mia cognato invece.>> e fece per incamminarsi ma poi si voltò di nuovo verso la prostituta. << Naturalmente la mia presenza dovrà rimanere un segreto.>> e le allungò qualche moneta.

La giovane annuì, riconoscente e nel contempo spaventata, e la sorpassò per farle strada.

La casa del piacere era composta da una lunga serie di stretti corridoi, lievemente illuminati dalle candele accese, con tutte le finestre serrate in modo da impedire sguardi indiscreti. Ogni tanto sui corridoi si affacciavano porte che nascondevano innumerevoli stanze dal cui interno Eirlys sentiva provenire risate, voci di uomini e di donne, e indicibili versi di piacere che le riportavano alla memoria le spiacevoli notti trascorse con Ivar.

La prostituta l'accompagnò fino ad una stanza situata al piano superiore e le ingiunse di aspettare. Bussò piano e poi spalancò lievemente l'uscio.

<< Mio signore, perdonatemi per l'intrusione ...>> cominciò rivolta verso l'interno della camera.

Eirlys gettò uno sguardo attraverso lo spiraglio e le guance si imporporarono di rosso alla vista dello spettacolo che accoglieva quella stanza. Intravide solo il corpo muscoloso di Tristan con i suoi inconfondibili riccioli scuri con una donna completamente nuda seduta a cavalcioni su di lui.

<< Mia bella!>> urlò il principe, visibilmente ubriaco, mentre la donna nuda ridacchiava come un'oca. << Vuoi unirti a noi non è vero? Vieni, su!>>

La prostituta scosse la testa.

<< No, mio signore. C'è una donna che vi cerca! Sembra molto sconvolta.>>

Eirlys non pensava di essere apparsa così disperata ma in fondo le parole della prostituta non facevano che avvalorare la sua causa.

<< Chi è?>> replicò il principe e il suo tono sembrava scocciato.

<< Vostra cognata.>>

Tristan scostò malamente la prostituta dalle sue gambe, lo sguardo visibilmente preoccupato, e si rinfilò velocemente le brache.

Eirlys deglutì, consapevole che quello era il momento di mettere in scena la miglior interpretazione della sua vita, e si preparò ad affrontare la difficile conversazione che l'attendeva.

<< Dov'è?>> sentì sbraitare Tristan.

La prostituta si scostò immediatamente dalla porta ed Eirlys si ritrovò davanti suo cognato, il petto completamente nudo e il volto rosso per le quantità di alcol bevuto.

La dama rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora