Prologo

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Premessa

Lyonesse è un'isola leggendaria scomparsa che, secondo la tradizione, era parte delle isole Scilly. Sempre secondo la tradizione il regno di Lyonesse si estendeva da Scilly all'estremità occidentale della Cornovaglia ed era un regno cristiano, con più di centoquaranta chiese.

Il mito vuole che nel 1099 l'isola fu sommersa dalle acque e solo un uomo, Trevelyan, in groppa ad un cavallo bianco, riuscì a salvarsi.

Inverno 1067, Fortezza di Scilly

Urla di donna rimbombavano in modo straziante lungo le pareti di pietra delle segrete. Erano urla di disperazione, frustrate e angosciate. Urla che solo una figlia del diavolo poteva riuscire ad emettere. E, in quel preciso momento, quella donna assomigliava terribilmente ad una creatura demoniaca. Vestita di stracci, pallida come la luna e con gli occhi iniettati di sangue, aveva le vene che pulsavano terribilmente sulla gola segnata da lividi nerastri. Cercava di divincolarsi con tutte le sue forze dalla presa ferrea dei suoi assalitori e non poteva distogliere lo sguardo disperato dal bambino che piangeva a pochi metri di distanza.

Con uno strattone, riuscì a liberarsi un braccio e a tenderlo verso la creatura indifesa ma gli uomini che la imprigionavano la costrinsero ad indietreggiare.

<< Lasciatemi!>> urlò con voce tanto stridula da spaventare tutti gli astanti. << Lasciatelo!>> continuò, con sempre maggiore furore.

Nessuno le diede ascolto. Nella stanza erano presenti altri due uomini, un guerriero ed un nobile, ed una donna che rimaneva in disparte, avvolta nella penombra.

Il nobile ordinò con un gesto ad uno dei due soldati che reggevano la donna di bloccare il bambino. Il piccolo, che non poteva avere più di quattro anni, cominciò a piangere e a divincolarsi come un serpente. Il soldato, spazientito, lo colpì con forza sul volto rompendogli il naso e acuendo ancora di più il suo pianto disperato.

Il guerriero, nel frattempo, afferrò una lama incandescente che era rimasta a scaldare in un braciere posto in un angolo della prigione e si avvicinò di qualche passo.

Il nobile fissò il bambino, il bel volto sporco di sangue, e lanciò uno sguardo quasi titubante alla donna nascosta nell'ombra. Quando lei annuì, diede il suo ordine.

<< Accecate il bambino.>>

L'urlo della donna imprigionata fu talmente forte da scuotere le fondamenta di quella fortezza e si trasformò in un grido di furore.

<< Ti maledico bastardo!>> urlò. << Maledico te e la tua stirpe degenerata!>>


Primavera 1094, Carlyon

Gli zoccoli dei cavalli affondarono nel terreno fangoso. L'aria era fredda ed umida, troppo fredda ed umida per una sera di fine maggio. I cavalli seguivano ormai da una settimana il corso del fiume Ultimo, l'unico grande fiume che attraversava l'isola di Lyonesse e che si gettava nel mare celtico, il mare che lambiva entrambe le coste di Lyonesse e della Cornovaglia normanna.

Il giorno precedente il fiume era straripato, aveva inondando campi coltivati e case, spaventato bestiami e persone, ed aveva rallentato anche il viaggio della piccola carovana. Si erano messi in viaggio lo stesso, come accadeva ormai ogni mattina da una settimana, ma i cavalli avevano fatto fatica ad avanzare nell'acqua gelida che lambiva loro le zampe ed erano scivolati spesso lungo l'argine fangoso. Erano tre cavalli, tre robusti destrieri che il re aveva inviato per trasportare in tutta comodità la giovane sconosciuta durante il suo viaggio, e con loro aveva inviato anche un robusto soldato celtico armato di tutto punto per difendere la piccola carovana da ladri e mendicanti che avrebbero potuto incontrare durante il tragitto. Erano partiti dal castello di Scilly, situato nell'estrema punta nord del regno di Lyonesse, e, seguendo il corso del fiume Ultimo, si dirigevano verso la capitale.

La dama rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora