Capitolo 1: Moirin

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Estate 1097, Carlyon

Eoghan piangeva. Ivar non poteva credere che un bambino così piccolo potesse avere la forza di piangere per tutto quel tempo. Piangeva in continuazione, di giorno e di notte. La sua balia non faceva altro che prenderlo in braccio e cercare di tranquillizzare quei suoi pianti disperati. E Ivar cercava di fare lo stesso. Per lui però risultava più difficile consolarlo o anche solo rimproverarlo per i capricci che provocavano quelle lacrime. Ivar sapeva perché suo figlio piangeva, sapeva che era disperato per quel vuoto che sentiva nel cuore, per la morbidezza di quella pelle che non poteva baciare, per il profumo di quel corpo che non poteva odorare. Eoghan piangeva per sua madre, dispersa chissà dove, e dopo quasi due anni non riusciva a farsene una ragione di quell'assenza. Così come non riusciva a farci l'abitudine lo stesso Ivar.

<< Dai, tranquillo ora.>> cercò di tranquillizzarlo, accarezzando il piccolo capo biondo.

Eoghan era sulla sella davanti a lui, in groppa al suo enorme stallone nero, e stavano procedendo verso il porto, nei loro abiti migliori e più sfarzosi, seguendo la lunga carovana che aveva il compito di dare il benvenuto a Moirin, principessa d'Irlanda, la promessa sposa di Tristan.

Ivar era felice che suo fratello avesse finalmente acconsentito a risposarsi. La morte di Catrina e la fuga di Eirlys avevano duramente colpito il giovane principe, già profondamente affranto dalla morte prematura del figlio, ma la tragica scomparsa di re Meliodas era stata l'ultima di una lunga sequela di tragedie che si erano consumate negli ultimi due anni. Tristan, appena ventenne, si era ritrovato a dover indossare una corona che non era in grado di gestire, senza una moglie, senza un figlio, gestendo un rapporto complicato con la regina madre Blaine. Ivar aveva cercato di supportarlo come poteva, ancora provato dalla perdita di Eirlys, e lo aveva spinto per mesi ad acconsentire a quelle nozze. Tristan aveva bisogno di una moglie.

<< Guarda, piccolo, la nave si vede già in lontananza. Conosceremo la tua futura zia tra poco.>>

Eoghan si contorse nei suoi vestiti sfarzosi, infastidito probabilmente dal caldo di quella giornata di fine agosto, e piagnucolò.

<< Dai, pazienta ancora un po'.>> gli sussurrò Ivar e si chinò a baciare quel piccolo capo biondo. Segretamente sperava che la principessa, Moirin, prendesse Eoghan nelle sue grazie e diventasse per lui quasi come una madre. Ivar non poteva e non voleva risposarsi, d'altronde aveva ancora una moglie, anche se era scomparsa nel nulla. Non poteva pensare di dover riaffrontare ciò che aveva patito con Eirlys, così si era giustificato con Blaine e con il fratello quando gli avevano presentato una lista di possibili candidate. In realtà semplicemente non poteva immaginare di andare a letto con un'altra donna che non fosse lei. Era assurdo, pensava spesso, che nonostante tutto il male che Eirlys gli aveva fatto, lui continuasse a desiderarla e ad amarla in quel modo. Un po' la odiava, certo che un po' la odiava. Ma Eoghan aveva i suoi occhi, quegli occhi azzurri, grandi, ipnotici, e Ivar non poteva non sentire la mancanza di lei quando si ritrovava ad osservare suo figlio che giocava e rideva.

Ivar scosse la testa e cercò di cacciar via quei pensieri nostalgici. Costrinse il cavallo a trotto, ora che finalmente Eoghan aveva smesso di piangere, e si affiancò al cavallo di suo fratello. Tristan era meraviglioso, un vero re cristiano, con i suoi abiti sfarzosi, la corona ingioiellata e il lungo mantello elegantemente appoggiato sulle spalle. Ora aveva il titolo di Tristan VIII, re di Lyonesse, e sedeva trionfalmente sul suo trono. Sembrava essere nato, così perfetto com'era nell'aspetto, per quel ruolo.

<< Ivar ...>> gli si rivolse con un sorriso raggiante. << Vorrei che Eoghan mi accompagnasse a ricevere la principessa.>> aggiunse poi. << Sarà sicuramente spaventata, vedere un bambino così dolce potrebbe tranquillizzarla.>>

La dama rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora