Tutte le dame si precipitarono nella camera della principessa Catrina, tra loro anche Eirlys.
Era notte fonda, un cielo scuro senza stelle incombeva minaccioso sulla capitale Carlyon, e l'intero palazzo era desto e in attesa.
Eirlys, indossata la sua vecchia tunica marrone, si era precipitata fuori dalla camera non appena aveva udito le prime grida di agonia. Il suo obbiettivo era comportarsi il più possibile alla stregua delle altre dame della principessa e avrebbe fatto quindi di tutto per alleviare la sofferenza di Catrina.
Fuori le stanze della puerpera, Eirlys incrociò un via vai di servi oberati dai cesti ricolmi di asciugamani sporchi di sangue e feci. Udì altre grida, questa volta soffocate, e si affrettò ad intrufolarsi nell'ambiente caldo caratterizzato dall'acre odore di sangue.
La stanza, così come l'aveva lasciata poche ore prima, era illuminata dalle fiamme scoppiettanti nel caminetto ma questa volta la principessa, invece di essere stesa sul letto, era accovacciata sulla sedia del parto, circondata dalle sue amiche più fidate.
Eirlys fu stupita dal suo aspetto, anzi quasi intimorita. Catrina aveva perso qualsiasi traccia di radiosità e gioia ed il suo volto era atteggiato in una perenna smorfia di dolore. I capelli biondi era sciolti sulle spalle, bagnati dal sudore, e cadevano in ciocche scomposte sulla camicia da notte macchiata di sangue. Una donna, piegata sulle ginocchia, frugava sotto le gonne della principessa ed Eirlys distinse sul suo viso un'espressione rassegnata.
Un'altra doglia scosse il corpo fragile della principessa e, ella, esausta urlò ancora.
<< Calmatevi principessa!>> esclamò la levatrice piegata sulle ginocchia. << Non è ancora giunto il tempo di spingere.>>
Eirlys girò il viso nel resto della camera, disgustata dalla scena a cui avrebbe assistito, ed individuò il profilo austero della regina Blaine che osservava silenziosamente, circondata dalle sue dame più fidate.
<< È troppo presto ...>> piagnucolava nel frattempo Catrina mentre attendeva l'arrivo di un'altra contrazione. << Mancano almeno altre quattro settimane allo scadere del tempo!>>
Nessuno osò replicare. Cosa avrebbero potuto dirle d'altronde? Era vero, era troppo presto. Se quel bambino fosse nato quella notte non sarebbe di certo sopravvissuto.
Una delle dame della principessa, Isla, chiamò con un gesto Eirlys e le indicò la brocca di birra sul tavolo.
La ragazza obbedì all'istante. Versò il liquido dorato in un bicchiere e si piegò per dissetare la bocca arida di Catrina.
Non c'era molto da fare. Bisognava attendere. Prima o poi la principessa avrebbe cominciato a spingere e quel bambino sarebbe nato. Il suo destino era già deciso.
Eirlys si ritirò in un angolino della camera, appoggiò la schiena contro le pareti calde, e fissò i suoi indecifrabili occhi grigi sulla figura agonizzante della principessa. Non poteva fare a meno di chiedersi se avesse preso la decisione giusta. Era giusto uccidere quel bambino? Era giusto causare una tale sofferenza in quella ragazza? Le avrebbe davvero procurato qualche vantaggio quell'omicidio senza scrupoli? Ma che altre possibilità aveva? Era una questione su cui aveva già rimuginato a lungo, non poteva farsi prendere proprio in quel momento dai dubbi. Ormai era fatta, non si tornava indietro. La sua anima era irrimediabilmente macchiata da quell'omicidio.
La principessa, in quel preciso istante, vomitò a causa del liquido verdognolo che la levatrice l'aveva costretto a bere La brava donna stava tentando in tutti i modi di fermare le contrazioni, di dare a quella creatura qualche altre settimana di vita nel grembo materno in modo che le sue chance di sopravvivere dopo il parto fossero più alte. Ma non stava funzionando. Le contrazioni proseguirono, inesorabili, facendosi sempre più frequenti.
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La dama rossa
Ficción histórica[COMPLETO] Carlyon, 1094. Eirlys Ffelig viene accolta nella capitale Carlyon solo dal freddo e dal silenzio. Nata e cresciuta prigioniera nella fredda fortezza di Scilly, é conosciuta solamente come la figlia del deposto re di Lyonesse Tristan VII e...