Di quello che avvenne nelle successive ventiquattro ore Alex non avrebbe conservato alcun ricordo preciso. Dopo una notte insonne spesa ad elaborare ipotesi, verso metà mattina il suo corpo aveva reagito spegnendo il cervello. Sapeva di essere stata brava e collaborativa, a voler usare una delle parole complicate che ripeteva più spesso sua madre, aveva camminato con diligenza e si era seduta ogni volta che le avevano ordinato di farlo. Il cuore le aveva galoppato nelle orecchie fino a quando la tensione era scemata all'improvviso, il battito si era normalizzato e la gola aveva smesso di bruciare. Si sentiva talmente bene che aveva infilato il pollice in bocca come faceva da piccola quando nel buio della sua stanza si concedeva un premio per aver superato anche quella giornata.
Essere arrivata viva a sera non era un evento da dare per scontato, soprattutto se eri figlia di una donna che cambiava umore da un minuto all'altro. Aveva perso il conto di quante volte la madre l'aveva colpita con la spazzola con cui un secondo prima le stava pettinando i capelli e lo stesso valeva per le ciabatte, i libri o la stecca del giornale. In un'occasione l'aveva picchiata con il manico dell'ombrello accusandola di aver chiesto alle nuvole di far scendere la pioggia apposta per rovinarle l'acconciatura creata dal parrucchiere.
Non era solita pensare così tanto a colei che l'aveva messa al mondo, al contrario cercava sempre di evitarne ogni riferimento per paura di risvegliare dei fantasmi sopiti ma forse quel giorno si era fermata a guardarsi le mani più di quanto avrebbe dovuto. Si chiese come fosse potuto accadere dato che ormai non lo faceva nemmeno sotto la doccia, avendo preso l'abitudine di lavarsi senza togliersi i guanti per non avere la pelle rovinata davanti agli occhi.
Ovunque fosse stata quella mattina, adesso si trovava in paradiso. Era sdraiata sopra una superficie morbida e vicino a lei c'era il padre che doveva essersi fatto la doccia perché profumava di acqua e limone. In tanti anni di convivenza non era mai riuscita ad associare un odore specifico al genitore che si ostinava ad usare solo prodotti neutri. Le piacevano le fragranze agrumate ma non si sarebbe lamentata neanche se avesse profumato di lavanda. Avrebbe potuto avere qualsiasi odore purchè continuasse ad abbracciarla come stava facendo in quel momento. Il suo respiro era leggero e aveva una cadenza regolare, rilassante.
L'incanto venne spezzato da alcuni colpi lontani. Il padre si alzò e Alex sentì freddo.
"Ti va una pizza?" "Ho prenotato il ristorante per le sette."
"No, George."
"Sono disposto a corrompere il pizzaiolo per fartene preparare una con la base sottile."
"Alex ha avuto una brutta giornata."
"C'è anche lei?" "Posso entrare?"
Alcuni istanti dopo le due voci si avvicinarono.
"Vuoi che tiri ad indovinare?" chiese George preoccupato.
"Siamo stati dal fisioterapista." "Ti avevo scritto un promemoria grande come un segnale stradale."
"Per una sera accantoniamo le polemiche sterili." "Si sta succhiando il pollice?"
"Tu giochi ancora con i biscotti a colazione?"
"Che cosa c'entra?" "No, Thomas."
"Allora lei non sta succhiando il pollice."
"E' la pazzia che ti spinge a perdere tempo? La bambina è a letto in stato catatonico e tiene il dito in bocca come quando aveva quattro anni." "Dobbiamo chiamare subito un'ambulanza."
"William le ha dato qualcosa per farla calmare."
"La regressione infantile?"
"E' il suo modo per rilassarsi, tu fumi una sigaretta e lei succhia il pollice." "Sta bene, è solo scombussolata."
"Perché non l'hai portata in camera sua?"
"Ci siamo stati, ha vomitato anche l'anima così William ha detto di provare a cambiare ambiente."
"Stanotte la terremo d'occhio e se domani mattina non sarà la stessa Alex di sempre andremo in ospedale." "Hai già cenato?"
"Ho solo voglia di dormire."
"Controllo le mail e poi mi invento qualcosa." Le parole di George si smorzarono insieme al rumore di passi che si allontanavano.
L'assenza di voci mescolata al profumo di limone che la avvolse, fece scivolare Alex in un sonno molto leggero.
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Red Giant
General FictionDue uomini incompatibili che non si sopportano. Una figlia ancora bambina da crescere. Thomas, single impenitente allergico alla parola marito, e George, sposato e devoto al concetto stesso di matrimonio, sono i genitori della sedicenne Alexandra. V...