Amore

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11.14 a.m.

"E' arrivata sua figlia Alex", annunciò la segretaria.

"Falli accomodare."

La ragione che spingeva George ad alzarsi dal letto la mattina corse dentro l'ufficio diradando con un sorriso tutte le nuvole che infestavano il suo cielo. Indossava un abitino di cotone bianco, un paio di guanti lunghi rosa pallido e portava a tracolla una borsetta verde dalla quale spuntava un orsetto di stoffa. Aveva un nastro viola tra i capelli e un cerotto a pois che le copriva il mento.

La bambina si precipitò dal padre per abbracciarlo. "Buon compleanno, papà".

"Grazie, amore." "Come stai?"

"Benissimo." "Perché non sei venuto sabato? Ti ho aspettato tanto."

"Ero bloccato a San Francisco." "Papà non ti ha avvertito che non ci sarei stato?"

"Me l'ha detto ma io ti ho aspettato lo stesso." "E' vero che sei più giovane di lui?"

"Solo di un anno e pochi mesi." "Che cosa ti è successo al mento?"

"Belzebù ha inseguito uno dei gatti della signora West e mi ha trascinato sul marciapiede."

"Ieri ti ho chiamato tre volte per controllare se stessi bene".

"Ma io sto bene, ho solo perso un dentino. Il mio peluche Flounder invece si è sporcato la pancia, papà lo ha lavato con il sapone profumato e adesso si sta asciugando sotto il sole." "Venendo qui credo di aver riconosciuto un cane della prateria vicino ad un bidone."

"E' più probabile che fosse un suo cugino di città emerso dalle fogne."

"Ma se fosse un cane della prateria tu riusciresti a catturarlo? Non per fargli del male, voglio solo portarlo a casa e guardarlo giocare."

"Papà sarebbe felice di avere un roditore che scava buche in giardino?"

"Felicissimo", gli garantì la bambina mentendo male.

Se la figlia aveva acceso la luce, la sagoma scura che si stagliò sulla porta dell'ufficio riequilibrò subito la luminosità dell'ambiente. A ribadire forse inconsciamente il tono tetro del suo umore, Thomas aveva scelto di uscire di casa abbigliato come se avesse dovuto partecipare ad un funerale a dicembre. Sopra a scarpe, jeans e maglietta nera aveva infatti aggiunto un maglione e una felpa con il cappuccio. Il total look black era rovinato solo dal barbone rosso e dallo zainetto blu che aveva sulle spalle.

"Hai visto che barba lunga?" chiese Alex al padre divertita. "Non gli si vedono più le labbra".

"Flounder si rimetterà?" gli domandò George.

"Le previsioni sono incoraggianti". Thomas si tolse la felpa con la quale coprì le spalle della figlia. "Meglio?"

La bambina annuì rabbrividendo. "Fa freddo qui".

"E' l'aria condizionata, perfetta per allevare i pinguini e rimediare un malanno".

"Se per calcolare gli anni di papà dovrei avere le dita di sei mani, per calcolare i tuoi quante dita servono?"

"Servono le dita di sei mani più un mignolo del piede". "Prova a fare la somma."

"L'ho fatta ieri e viene un numero super grande." "Però anche se sei vecchio io ti voglio bene lo stesso", concluse seria la bambina.

"Grazie, amore." "Non dovevi dire qualcosa a papà?"

(segue)

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