Capitolo 6.8 : Red giant

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"Mio fratello si è spiegato male, noi vogliamo bene a Thomas."

Per George fu impossibile trattenersi. "Gli sto sputando addosso?" domandò alla sorella parlandole sopra.

"Sei stato brusco." "Se è Scarlett che Thomas vuole, noi dobbiamo accettarlo."

"Ti pare che lei vada bene?!" "Non sarebbe in grado di fare niente per Thomas, se non annoiarlo con queste stronzate da romanzetti rosa!"

Quell'aggressione verbale ingiustificata impaurì Charlie tanto da farle salire le lacrime agli occhi.

"Magari Scarlett può controllare che mangi e che stia sereno", balbettò accorata.

"Gli compreremo una domestica e lo manderemo da uno psicologo, non possiamo fare affidamento su estranei che agiscono esclusivamente per secondi fini." "Se devi piangere vai a farlo da un'altra parte!"

"Tu non mi conosci", si difese Scarlett raggiungendo Charlie per confortarla. "Mi hai accusato di essere qui per interesse quando sei stato l'unico che si è espresso in termini di convenienza." "Non ti importa niente di Thomas, se non per il fatto che ti serva un babysitter che accudisca tua figlia così da poterti dedicare al lavoro con la coscienza pulita."

"Mi fa piacere che tu non abbia capito niente, significa che il tuo fidanzato non smesso di parlare solo con me."

"Io resterò, ti consiglio di arrenderti subito."

George aprì il portatile. "A questo punto non mi rimane molta scelta", riconobbe senza staccare gli occhi dallo schermo. "Lo dicevo anche nel tuo interesse, io troverei strano stare con un uomo che quando mi guarda desidera un'altra persona ma immagino sia una questione di autostima, non c'è una legge che lo vieta."

"Che cosa significa?"

"Non avrai creduto che un individuo di quella caratura stesse aspettando proprio te." "D'altronde Thomas non è famoso per aver avuto delle fidanzate scienziate. La classifica delle mie preferite vede al primo posto quella che sognava di scalare il monte Emerest."

"L'ultima storia che ha avuto è finita a febbraio", ricordò Scarlett.

"Non sto parlando dei ripieghi che ha frequentato negli anni ma dell'unica donna che abbia mai amato."

"Non ce la farai a spaventarmi."

George interruppe il lavoro per poter guardare Scarlett in faccia.

"La paura dovrebbe essere la tua migliore alleata. Non puoi permetterti di pensare a lei come ad un fantasma perché appena saprà di te si scatenerà la guerra. Lotta da anni contro ragazzine che sbavano sul suo uomo e che erano molto più motivate di quanto non lo sia tu, sarebbe capace di annientarti con un battito di ciglia."

Come previsto, Scarlett sottovalutò la minaccia. "Io sono una combattente."

"Ne conosco un'altra che ha usato le tue parole, anche lei era sicura di averla avuta vinta finchè una sera, dopo cinque anni di fidanzamento, Thomas le confessò che stare lontano dalla sua ex era diventato un inferno."

"Se fosse stata una storia importante me l'avrebbe detto."

"Per sentirselo rinfacciare alla prima occasione?" "Non è stata solo una fidanzata, era tutto il suo universo. Le giornate iniziavano e finivano con lei, mangiavano, bevevano, respiravano insieme. Li ho visti fare discorsi interi restando in silenzio, dormiva stringendola a sé perché aveva paura di morire se l'avesse lasciata andare."

La profondità del mondo che si spalancava dietro a quelle parole uscite dalla bocca di un uomo tanto pragmatico, fecero fiorire in Scarlett il seme del dubbio.

(segue)

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