Red Giant

Capitolo 4.2: L'inferno di Alex

"Era una riunione importante."

"Più di tua figlia che stava male?" "Alex non reagisce al dolore come facciamo noi, devi capire come sta dal modo in cui si comporta ma non puoi farlo se non ci sei mai."

"Se avessimo parlato così un mese fa senza fingere che fosse tutto a posto, avremmo potuto risparmiare alla bambina un bel po' di confusione." "Che cosa le serve?"

"Il bacio della buonanotte."

"Le farebbe piacere ascoltare una favola?"

"Ha sedici anni."

"Era un sì?"

"No, George." "Quante fiabe ti raccontavano a sedici anni?"

"Non è la stessa cosa, lei è una bambina." "E' impressionante quanto ti somigli." "Nel modo di guardarmi, di giudicarmi con lo sguardo, di dormire. Anche tu da piccolo crollavi a letto con il pollice in bocca, abbracciato a quell'orrenda pecora di pezza."

"Era un agnellino di peluche e si chiamava Birba." "Alzi la mano chi non ha masticato il bordo di un lenzuolo per quindici anni."

"Ho perso il vizio a sei anni ed era raso di cotone egiziano di primissima qualità, sarebbe stato un delitto non testare al palato la consistenza del filato." Un timer suonò e George si mise a sedere. "Avresti potuto scegliere come amico un rampollo con un gusto squisito in fatto di tessuti invece hai puntato su un bambinone che fa a gara con il figlio di due anni a chi mangia più cereali senza usare le mani. Mi dispiace soltanto che dal fondo del burrone non vedrò la tua faccia quando spremerà il ketchup sopra la pasta."

"E' il suo unico difetto."

"Ne ha molti altri, tipo credersi il padrone in casa altrui. Non ha idea di essere lui l'ospite."

"Ti prego, questo è più importante del resto."

"Vuoi che rimanga così puoi continuare ad esternare la tua assoluta mancanza di fiducia nei miei confronti o preferisci che vada a preparare la cena?"

"Spero che non ci sia bisogno di ricordarti che cosa succede a chi scuoce la pasta in casa mia." "Saluto Alex e arrivo."

"Se non sarai in cucina entro trenta secondi ti taglierò gli spaghetti."

Thomas si inginocchiò sul pavimento e posò la testa sul materasso. "Ti voglio bene, piccola mia. Nella mia lingua, nella tua, in tutte le lingue del mondo."

La figlia non rispose e il padre spense l'abat-jour.

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