Capitolo 6.7 : Red giant

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"Sai cucinare?"

"Poco."

"Sei fortunata, Thomas non è esigente." "Mangia tutto tranne i broccoli. Ama la pasta, il pomodoro fresco e la pizza."

"Canta l'opera, suona il mandolino e vive d'arte", completò George con la volontà di irridere la sorella. "Che cosa stai facendo?"

"Scarlett ci aiuterà con Thomas."

"L'unico modo che ha per aiutarlo è andarsene."

Charlie si sentì in dovere di tradurre la conclusione rude del fratello. "George voleva dire che noi conosciamo Thomas da quando è nato. Siamo protettivi con lui perché l'esposizione mediatica a cui è sottoposto potrebbe fare gola a tante ragazze spregiudicate attirate unicamente dalla notorietà del personaggio televisivo."

Scarlett sostenne la propria difesa con trasporto. "Io sono una scrittrice, lo spettacolo non mi interessa." "Quando Thomas è apparso nella mia vita non ero alla ricerca dell'anima gemella ma di un compagno sincero che avesse riflessa nelle iridi la purezza di un grande cuore generoso." "E' un uomo forte che non teme di mostrare le proprie fragilità ed è questo che lo rende un confidente prezioso e instancabile, potrei parlare per ore e lui saprebbe ripetere ogni virgola." "La sua gioia mi colpisce ogni volta con la potenza di un uragano che sa ricondurmi ad un porto sicuro."

George batté il pugno sul tavolo con così tanta forza che tutti gli oggetti che vi erano posati sopra rimbalzarono sul piano. La figlia credette di dover andare ad affittare un cuore nuovo perché quello che aveva si era fermato, ma ci fu anche chi si spaventò più di lei. Kitty, ancora sdraiata sopra il tavolo quando il pugno lo aveva colpito, sfrecciò sul pavimento travolgendo il pianeta Marte fresco di tempera.

"Ti ho interrotto per ricordarti di aggiungere che riesce a leggerti nell'anima."

"Ti fa ridere ma è vero", ribattè Scarlett in collera per essere stata strappata con violenza al suo viaggio romantico. "La nostra è una comunione di spiriti, non abbiamo bisogno delle parole per comunicare."

"Thomas non ti parla perché non sa che cosa dirti. E se tace per più di due minuti non ti sta ascoltando, si è addormentato."

"Posso sapere qual è il tuo problema?"

George chiuse il portatile. Prima di proseguire fissò per qualche istante i componenti del sistema solare del nipote che ingombravano il tavolo.

"Tutto quello che vedi intorno a te l'ha costruito Thomas e fino a due mesi fa riusciva anche a tenerlo in piedi senza difficoltà." "Noi davamo per scontato che al centro del nostro sistema ci sarebbe stato sempre il sole invece è successo l'inimmaginabile e adesso ci troviamo a dover sopravvivere a questa nuova stella che non ci scalda abbastanza." "Ci sono in gioco più dei miei nervi, se la situazione non tornasse quella di prima per noi sarebbe la fine. La bambina esploderebbe, Charlie e suo marito finirebbero per divorziare e io pianterei un coltello nella schiena dei miei fratelli, e non è un modo di dire. Ora Thomas serve a noi, ripassa tra sei mesi e rivaluteremo la tua candidatura."

Tutte le persone presenti in quella cucina sapevano che George avesse detto la verità, inclusa Charlie che lo redarguì solo per la forma con la quale aveva esposto il concetto.

(segue)

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