"Ho realizzato il sogno di tutta la mia vita." George rubò un altro flûte di champagne dal vassoio di un cameriere che gli era passato accanto. "Thomas può negare quanto vuole ma il fatto è che mi sono lasciato comprare. Questo dovrebbe darti gli estremi per chiedere un cambio di paternità."
"Per così poco?"
"Se conoscessi questi individui comprenderesti l'abisso della mia vergogna." "Vedi quell'uomo vestito di blu scuro vicino a mio padre? Tu e lui avete una persona in comune."
Nonno Victor era un signore magro con i capelli bianchi e l'espressione tirata, e dacché Alex avesse memoria lo ricordava tale. Alla sua destra c'era l'unico uomo del gruppo vestito di blu. Più alto del nonno, aveva una corporatura massiccia e i capelli scuri nonostante dovesse avere all'incirca la sua stessa età.
"Un aiuto?"
"Devi aspettare che sorrida." "Non ci vorrà molto, ride per qualsiasi cosa."
Una ragazza in abito verde giunse alle spalle dell'uomo e gli appoggiò una mano sulla schiena. La complicità che scaturì da quel gesto valse alla giovane uno sguardo carico d'affetto.
"Ha il sorriso di papà", osservò Alex confusa. "E' nonno Carlo?"
"Thomas non ti ha mai parlato di lui?"
"Quando dico nonno pensiamo a nonno Stanford."
"Non mi stupisce che si sia trovato un altro padre. Potrei bloccare gli ascensori, andare a dirgli che suo figlio lo ha rimpiazzato con il primo uomo che ha incontrato e poi spezzargli le gambe per vederlo agonizzare ai miei piedi."
"Vuoi spezzare le gambe al nonno?"
"In effetti sarebbe un po' poco."
"Se non ti sta simpatico perché lo hai invitato stasera?"
"Victor redige personalmente la sua lista degli ospiti." "Prima che io e Thomas rovinassimo il loro idillio, i tuoi nonni erano legati da una profonda amicizia fraterna."
"Se i vostri genitori sono amici, perchè tu e papà vi detestate?"
"Noi non siamo loro." "I vecchi hanno tentato per tutta l'infanzia di farci diventare amici, ci obbligavano a giocare insieme, a mangiare insieme, ci mettevano addirittura a dormire nella stessa stanza." "Quest'ultima situazione non mi dispiaceva, tuo padre aveva una lampada a forma di tartaruga che proiettava sul soffitto le sagome degli animali. Se riusciva a restare sveglio abbastanza a lungo mi insegnava a fare i versi."
Una persona tra la folla salutò Alex che perse il filo del racconto del padre.
"Che cosa ci fa qui la zia Patricia?"
"Suo marito lavora con noi."
Attirato lo sguardo del fratello, Patricia si accomiatò dalla coppia con la quale stava chiacchierando.
"Finalmente le nostre strade si incrociano", gli disse salutandolo con un bacio sulla guancia. "Come stai?"
"Mi sento uno schifo e non se ne è accorto nessuno." "Sei stata fortunata a non incontrarmi quando sei venuta a casa."
"L'italiano è corso a piangere da te?"
"Le registrazioni delle telecamere del perimetro vengono controllate ogni settimana. Stai lontana da loro."
"Appoggi quell'immigrato solo per farci un torto ma in questo modo stai rovinando la vita di nostra sorella." "Philip?" Patricia agitò una mano in aria per richiamare il fratello che stava vagando per la sala. "Per favore, Phil. Partecipa alla nostra discussione."
Il primogenito della famiglia Shepherd, si fece sotto masticando un mozzicone di sigaro spento.
"Thomas e la bambina di Elisabeth adesso vivono nel palazzo di Burton Place", gli spiegò la sorella. "Quanto ci irrita che la piccola sia ancora separata dalla propria madre naturale?"
"Con lo scandalo che Elisabeth ci procurò dieci anni fa, se si riavvicinerà ancora alla figlia la farò murare viva." "Impiegammo mesi per riabilitare la nostra immagine."
"C'era di mezzo anche una bambina", osservò George.
"Naturalmente, sarà stata un'esperienza disagevole anche per lei." "Per te risulterà più comodo averla vicina."
"Ho dovuto cambiare casa perchè avevo paura che Thomas mi pugnalasse nel sonno." "Forse avrei dovuto lasciarlo sfogare. Quanto avrei sofferto? Dieci secondi?"
Un effluvio di note vanigliate annunciò Martha. "Eccovi", esclamò con un entusiasmo inspiegabile. "Gli ospiti continuano a chiedermi di voi."
Philip non fece niente per dissimulare il fastidio provocatogli dalla sua intromissione.
(segue)
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Red Giant
Narrativa generaleDue uomini incompatibili che non si sopportano. Una figlia ancora bambina da crescere. Thomas, single impenitente allergico alla parola marito, e George, sposato e devoto al concetto stesso di matrimonio, sono i genitori della sedicenne Alexandra. V...