Louise abbracciò la nipote. "Come stai, piccola mia?"
"Oggi è stata una buona giornata."
"Quanto resterai in città?" domandò George alla madre.
"Ripartiremo domani pomeriggio." "I tuoi occhi sono stanchi. Riesci a dormire a sufficienza?"
La premura della madre imbarazzò il figlio. "Non ti preoccupare."
Il silenzio in coda a quelle parole enfatizzò la voce di Charlie che nella stanza accanto stava raccontando a Scarlett le dinamiche della propria famiglia.
"Louise è stata la seconda moglie di mio padre." "Sono stati sposati appena una decina di anni, un matrimonio sbagliato perchè lui non ha mai smesso di amare mia madre."
Louise si spostò accanto al figlio.
"La mia nuova nuora?" chiese accennando a Scarlett. "Carina ma bionda. C'è da fidarsi?"
"Ho controllato la sua identità, stai tranquilla." "Il tuo cavaliere è in ritardo."
"Un minuto fa ti avrei chiesto come sta." "Tu, invece?"
"Sto imbarcando acqua ma il motore tiene ancora." "Spero che Milton non si sia offeso per il cambio improvviso di programma."
"Ti ringrazia con tutto il cuore, disprezza questi eventi e detesta che gli imponga di partecipare." "Che cosa posso fare per te?"
"Pregare."
"Troveremo una soluzione, non disperare."
Il recalcitrante accompagnatore della nonna si trascinò in cucina tenendo in mano la cravatta che consegnò a George.
"Ho perso", gli disse. "Louise, stasera sei abbagliante."
"Abbagliante o aspra?" gli domandò lei.
"Tuo marito ti ha paragonata ad un limone ma a guardarti bene assomigli più ad un ananas molto costoso."
"Faresti da cavaliere a questo vecchio ananas?"
"Non mi sarei vestito di grigio per nessun'altra." Thomas osservò la striscia di seta che l'aveva fatto impazzire, capitolare con poche abili mosse in un intreccio perfetto. "E non mi lascerei impiccare da tuo figlio con questa corda."
"E' troppo stretta?" George gli slacciò il bottone del colletto che nascose dietro al nodo. Il segreto che custodiva da giorni, ovvero un esagerato tremore delle mani dovuto a troppe ore di sonno perse passate insieme ad una macchina per l'espresso, divenne di dominio pubblico quando si tolse i gemelli e uno finì a terra.
Thomas si chinò per raccoglierlo al posto suo. "Senza occhiali non ti troveresti neanche i piedi." "Quanti caffè hai bevuto oggi?"
"Troppi", rispose Louise per il figlio. "Quando è a casa usa gli occhiali da vista?"
"Il tuo ragazzo non è mai a casa, non so neppure dove dorma la notte."
"Potreste almeno aspettare di uscire per iniziare a sparlare alle mie spalle", borbottò George.
Alex seguì il padre e la nonna fino al portone. Quando tornò indietro i computer avevano di nuovo calamitato l'interesse del genitore rimasto mentre poco distante la zia Charlie stava istruendo Scarlett sui gusti e le preferenze del fidanzato.
(segue)
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Red Giant
Ficción GeneralDue uomini incompatibili che non si sopportano. Una figlia ancora bambina da crescere. Thomas, single impenitente allergico alla parola marito, e George, sposato e devoto al concetto stesso di matrimonio, sono i genitori della sedicenne Alexandra. V...