Capitolo 6.4 : Red giant

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Il commento del padre non riservò sorprese. "Sembro un finto intellettuale che non aveva voglia di radersi."

"Gli intellettuali sorridono poco così se dovessi annoiarti nessuno lo capirà."

Thomas tornò dalla figlia che si stava infilando i guanti. "E' per questo che ti adoro", le disse dandole un bacio sulla testa. "Il mio rimpianto più grande sarà sempre quello di non averti preso in braccio la prima volta che ti ho incontrato. Avevi solo tre giorni di vita ed eri stupenda."

"So che mi hai già raccontato questa storia ma se volessi ripeterla la riascolterei volentieri." "Era domenica, vero?"

"La quarta di agosto. La famiglia di tuo padre era riunita al completo a Lake Forest per festeggiare il compleanno di Victor. Avevo tenuto le dita incrociate fino all'ultimo sperando che si fossero dimenticati di me invece sabato sera Louise mi telefonò strappandomi la promessa che il giorno dopo li avrei raggiunti almeno per un saluto." "Domenica mattina iniziò malissimo, litigai con la ragazza del caffè che uscì di casa senza darmi un bacio e quando arrivai a Lake Forest venne ad accogliermi George che mi fece una scenata per il ritardo e mi chiuse a chiave in biblioteca con il pretesto di andare a prendermi una giacca. Gli Shepherd facevano pranzare gli ospiti sciatti in cucina con il personale."

"Mi hai visto subito?"

"Non subito, quando hai cominciato a piangere stavo cercando di evadere segando le inferriate di ferro delle finestre con le unghie." "Tu dormivi sul divano che mi stava alle spalle."

"Possibile che non avessi capito che ero una femmina?"

"Eri vestita di azzurro e le coperte erano blu, però ho capito che ti era caduto il ciuccio e te l'ho rimesso in bocca."

"Senza pulirlo?"

"Perdonami", si scusò Thomas mortificato. "Avresti dovuto vedere che cosa ho combinato quando ti ho fatto il primo bagnetto, ero convinto che avresti galleggiato."

"I neonati galleggiano?"

"No."

"Secondo te la mamma voleva un figlio maschio?"

"Non lo so ma al matrimonio di George dovevano averla avvertita che eri una bambina, il tuo vestitino era grande quanto quello della zia Martha."

"Sono stata al matrimonio di papà?"

"C'eravamo entrambi."

"Avevano invitato anche te?" "Ma tu e papà non eravate amici."

"Le partecipazioni non le avevano scritte gli sposi, il più giovane degli invitati era arrotolato nelle bende."

Alex raggiunse il padre davanti allo specchio. "Il colore di questa giacca è simile a quello dei tuoi occhi, un po' grigio e un po' azzurro."

"I miei zii mi hanno fatto vestire così quando abbiamo seppellito la bisnonna Teresa."

"Tu però stai accompagnando la nonna Louise ad una festa", gli ricordò. "Perché non provi a divertirti?"

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