Capitolo 5.2 : I giganti dai piedi d'argilla

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George aiutò la figlia ad indossare il cappotto. "C'è qualche speranza che riesca a convincerti ad andare a lavarti la faccia?"

"No." "Ho scelto uno smokey eye grigio fumo ma ho paura che Scarlett abbia calcato poco il kajal all'interno della palpebra inferiore. Le ho fatto promettere che per la prossima festa oseremo con uno sguardo da Cleopatra."

"Chi è Scarlett?"

Ad Alex venne un'idea. "Ti va di conoscerla?"

La fidanzata del padre era seduta in cucina davanti ad un portatile ed una risma di fogli di carta che stava correggendo con una matita.

"Caspita, George", esclamò colpita. "Che eleganza."

"Ci conosciamo?"

"Ci siamo presentati in ospedale. Scarlett." La mano della ragazza rimase sospesa solitaria a mezz'aria. "Sono un'amica di Thomas."

"Che cosa ci fai in casa mia?"

"Pensavo fossi stato informato."

"Di cosa?" George staccò dal muro il cavo che alimentava la batteria del portatile. "Prendi un numero e vai a metterti in fila con le altre."

"Non hai capito."

"Invece ho capito benissimo, le cosiddette amiche di Thomas sono tutte troppo truccate e troppo scollate." "Quanto altro tempo vuoi farmi perdere?!"

Scarlett non indugiò oltre e dopo aver radunato le sue cose, levò le tende.

George chiuse il portone con tre giri di chiave e inserì l'allarme. Tornando indietro, si scusò con la figlia per aver alzato la voce.

"Scarlett voleva rimanere", gli disse lei.

"Se lasciassimo entrare tutte le signorine che corrono dietro a tuo padre dovremmo abitare in una casa grande quanto un continente."

Ignaro di ciò che era appena accaduto in cucina, Thomas dormiva nel buio della propria camera rannicchiato sul fianco destro.

George tirò fuori dall'armadio un cuscino e glielo sistemò dietro la schiena. "Così papà non si girerà sulla spalla ferita."

"Gli daresti il bacio della buonanotte?"

"Non è notte, dovrebbe essere fuori a divertirsi invece sta russando come un vecchio."

"Prima mi illudi facendogli le coccole e poi non vuoi neanche baciarlo? Ero già pronta ad accompagnarvi all'altare."

George non colse l'ironia nelle parole della figlia. "Che discorsi sono?" brontolò estraendo dalla tasca del cappotto una stilografica nera con la quale scrisse un appunto su un cartoncino che appoggiò alla sveglia.

"Sto scherzando, non ti lascerei mai papà ma ho apprezzato quello che hai fatto per lui." "Sembrava quasi che non lo odiassi."

"Quando la spalla si blocca diventa irascibile, meglio prevenire."

"Irascibile sta per cosa?"

"Arrabbiato."

Alex spense la luce. "Vedrai quanto si arrabbierà quando scoprirà che manca Scarlett."

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