Capitolo 5.8 : I giganti dai piedi d'argilla

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George si accese una sigaretta ed espirò una boccata di fumo che il vento deviò in faccia a Thomas.

"Ti dispiacerebbe non soffiarmelo addosso? Così quando ti toglieranno un polmone potrò assisterti."

"Scusa."

"Che cosa è successo prima con Scarlett? Mi ha detto che l'hai cacciata di casa."

"C'era un'estranea nella nostra cucina."

"Non è un'estranea."

"Io non la conosco. Come dovrei chiamarla?"

Alex stoppò la discussione prima che degenerasse in una lite.

"La fidanzata di papà, puoi chiamarla così."

"La fidanzata di papà?" ripetè George confuso, appoggiando una mano sulla guancia di Thomas affinchè lui lo guardasse negli occhi. "Ieri ho sbagliato ma ti giuro che non accadrà più."

"Non è solo per ieri, ho bisogno di una persona che si occupi di me."

"Ci sono io."

"Non è vero." "E' perfetta per noi, prova a darle una chance."

Uno strillo li fece girare tutti e tre verso l'ingresso. "George!"

Martha li raggiunse fermandosi accanto al marito. "Buonasera, Thomas." "Ogni volta che George si dilegua lo ritrovo in tua compagnia, uno di questi giorni gli imporrò di fare una scelta."

"Sarebbe una gara impari, io sono uno straccio spettinato mentre tu hai fatto venire un attacco di cuore ad ognuno degli uomini che ti stanno alle spalle."

"Guardano me solo perché non sono attratti dal genere maschile." Martha si accarezzò il lungo orecchino di diamanti che le pendeva dal lobo destro. "Sei lo straccio più affascinante che abbia visto da molto tempo a questa parte." "Il cobalto di quella sciarpa fa risaltare la sfumatura azzurra dei tuoi occhi. L'avevi notato?"

Le avances manifeste della moglie fecero infuriare il marito.

"Davanti a me?!" tuonò furente George spingendo indietro la consorte che per poco non cadde dai tacchi.

"Non ti agitare", gli rispose Martha sorpresa da tanta ira. "Era un complimento spassionato." "Allora, Thomas. Ti unisci alla festa?"

"Sono venuto a prendere Alex."

"Come vuoi." "Noi dobbiamo andare, la cena non inizia se il tavolo d'onore non è al completo."

George seguì la moglie per un paio di metri, poi tornò sui propri passi.

"Aspettami sveglio", ordinò a Thomas.

"Ne parliamo domani." "Vai."

"Ne parliamo dopo."

"George!" gridò Martha. "Muoviti!"

"Aspettami sveglio."

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