Capitolo 7.4 : L'aquila che vola

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"Dov'è papà?"

"Jordan lo sta accompagnando al lavoro." George mise in moto l'auto. "Abbiamo assunto un autista perché ci porti ovunque vogliamo."

"Non avevo i soldi per pagarlo."

"Jordan riceve uno stipendio a fine mese, non lo devi pagare. Tu gli dici dove vuoi andare e lui ti guiderà a destinazione."

"Prima somigliavi a papà."

"Non sopporto chi si crede più arrogante di me, nessuno dovrebbe avere il coraggio di sfidare il re."

"Nemmeno papi va d'accordo con David. A me invece non dispiace, è vero che pensa di dover dire sempre la sua ma è l'unico che non ha mai brontolato per i miei gatti."

"Thomas ha dei problemi con quell'uomo?"

"Ce li aveva anni fa." "Quando ci siamo trasferiti David mandava un ragazzo a tagliare l'erba del prato di casa nostra senza chiederci l'autorizzazione." "Papà tiene la barba lunga per non comprare le lamette, immagina quanto lo innervosiva una falciatrice che circolava in giardino."

"Aveva ragione tuo padre."

"A David piace che le cose siano ordinate, anche quelle che non sono sue. Alla signora West ha aggiustato il tetto e posato le piastre del vialetto senza farle pagare niente. Ma non fa così con tutti, solo con le persone che non hanno i soldi per i lavori."

"Una sorta di filantropo."

Alex non conosceva il significato di quella parola ma andò ad intuito.

"E' tipo la scabbia dei cani?"

"E' un individuo che ama il prossimo." "Un benefattore."

"Adesso capisco perché papà si è arrabbiato con la zia Patricia quando lei si vantava che la mamma fosse una filantropa." "Di David non so, fa le cose ma non vuole niente in cambio."

"E' il modus operandi del filantropo."

"E non si gratta?" Alex sorrise al padre, conscia di aver commesso una gaffe.

"C'è poco da ridere, signorina. I tuoi insegnanti sono ad un passo dal suicidio."

"E' strano che tu abbia litigato con David perchè siete molto simili. Papà pensa che siate gemelli separati alla nascita ma io non credo sia vero, il giudice ha gli occhi verdi."

"Non assomiglio per niente al vostro vicino di casa."

"David voleva che papi si comportasse come tutti gli altri, che tagliasse il prato ed esponesse la bandiera americana", riflettè Alex guardando fuori dal finestrino. "E' quello che fai tu, vuoi che papà parli come te, si vesta come te, che mangi quello che vuoi tu, gli sceglieresti perfino la fidanzata."

"Thomas è libero di essere quello che vuole, mi accontenterei che avesse un registro più appropriato." "Non voglio che vesta come me ma non può uscire conciato come un clown e per quanto riguarda la cena alla fine ha preferito la carne. Vedo che stai sorridendo dal riflesso del vetro."

"Anche David ha detto a papà che l'erba corta gli sarebbe piaciuta di più."

"Non puoi paragonarmi a lui."

Alex non avrebbe mai immaginato che un discorso iniziato con leggerezza si sarebbe trasformato in una polemica, non le era sfuggito il dolore del padre nel sentirsi paragonato a David.

"Non lo sto facendo", chiarì spiegando la differenza fondamentale. "A te vogliamo bene." "Te ne vogliamo tanto, anche quando ci fai disperare."

"Io farei disperare voi?"

Una goccia di sangue fuoriuscì dal naso di George senza che lui se ne accorgesse. Altre caddero in sequenza imbrattandogli la cravatta e la camicia.

"Papà, ti esce del sangue dal naso."

L'emorragia si arrestò subito ma la serenità della figlia fu spazzata via quando vide che il fazzoletto di stoffa che il padre aveva usato per tamponarsi il naso, era coperto di macchie rosse.

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