All I want is you ( SEQUEL DI I HATE YOU, CAMERON DALLAS)

17.

LILY (leggete sotto plis )

Non appena riapro gli occhi, non so bene se qualche secondo oppure qualche minuto dopo, la prima sensazione che provo è un profondo imbarazzo, seguito poi da un improvviso senso di soffocamento.
Nessuno, a eccezione della sottoscritta, poteva fare un volo del genere inciampando su uno stupido skateboard.
E già solo per questo, sento il mio sedere pulsare come mai prima d'ora.
Come minimo mi siedero' di nuovo domani, se mi va bene.
Se consideriamo poi che ho la faccia dei ragazzi a pochi centimetri dalla mia e che i suddetti mi fissano senza quasi battere ciglio, si può facilmente capire perché sento l'aria mancare.

<< Emh... Ragazzi? Vi spiacerebbe allontanarvi leggermente? Per quanto siate belli e tutto il resto, siete leggermente troppo vicini.>>

Non appena chiudo bocca, vedo Cameron ridacchiare come suo solito, per poi allontanarsi leggermente, seguito a ruota dagli altri.

<< Ed ecco Lemon Girl che torna dal regno dei morti!>>.

Istintivamente lo guardo male e nel mentre gli faccio una linguaccia, proprio come ai vecchi tempi e per un attimo, un solo attimo, mi sembra di tornare indietro nel tempo, durante uno dei nostri soliti e abituali battibecchi. Evidentemente anche lui sta pensando la stessa cosa, perché non fa che fissarmi dritto negli occhi, senza quasi sbattere le palpebre.
Oppure sono io che sono eccessivamente egocentrica e lui si è semplicemente incantato.

Che si tratti della prima oppure della seconda opzione poco importa. Essere fissata non mi è mai piaciuto, specialmente se a compiere quel gesto è lui. Per cui, dopo essermi rimessa in piedi, mi pulisco le mani sulla maglietta, che tanto ormai è completamente lercia, faccio un paio di profondi respiri e finalmente ho il coraggio di affrontarlo.

<< Smettila, per favore.>>

<< Di fare che?>>.

<< Lo sai. Lo sai benissimo.>>

<< E invece mi sa proprio di no... Dovresti essere più precisa, se vuoi che io capisca.>>

Non appena scorgo quello sguardo, quello che lui ha sempre quando mi provoca, reagisco in un modo che mai avrei previsto.

Prima sbatto il piede destro sull'asfalto, cercando così di sfogare il mio improvviso nervoso, poi, dato che lui mi guarda come se fossi impazzita, gli volto le spalle ed entro in casa dalla porta sul retro.
Non prima però di aver regalato la mia performance da prima donna di teatro.

<< Se vuoi fare lo gnorri, ben venga. Lo farò anche io.>>

Ed è così che entro in casa di Taylor, andando alla ricerca di un bagno e lasciando alle mie spalle dei ragazzi assai  perplessi.

🦄🦄

Sono in camera di Taylor e mentre aspetto che mi trovi qualcosa da indossare, dal momento che i miei vestiti sono completamente sporchi a causa di rimasugli di ragù e terra, ne approfitto per dare un'occhiata in giro.
La stanza di Tay e' poco più grande della mia, con un grande letto a una piazza e mezzo proprio al centro della stanza, sul lato sinistro un piccolo comodino pieno di cianfrusaglie di ogni tipo, mentre su quello destro, proprio a ridosso della parete, c'è il suo armadio. Armadio che in realtà sembra quello di una ragazza, sia per le dimensioni che per il caos che vi regna all'interno, ma poco importa.
Io sono anche più disordinata di lui, quindi non ho decisamente facoltà di parola.
I colori delle pareti sono chiari e caldi e devo ammettere che la sensazione che questa stanza trasmette e' proprio quella di una stanza accogliente.
Su quasi ogni parete ci sono foto sue e dei suoi amici, ricordi dei vari concerti che ha tenuto con i ragazzi, oltre che vari poster delle sue band e squadre preferite. La parte però che mi piace di più e che allo stesso tempo mi fa sorridere, e' la gigantesca scrivania, proprio sotto la finestra principale, sui ci sono computer e alcuni libri.
Se penso a come e' lui di carattere, sempre pronto a fare casino, e poi vedo l'ordine che regna su questa scrivania, rimango leggermente perplessa.