All I want is you ( SEQUEL DI I HATE YOU, CAMERON DALLAS)

50.

LILY

E' proprio vero che quando ti diverti, il tempo passa più in fretta del solito e non ti accorgi di quanto effettivamente ne sia trascorso, fino a che non te ne rendi conto tu stessa, o nel mio caso, grazie a un urlo ben poco virile del mio amico strambo e amante delle bandane, che non appena ha realizzato che mancano meno di due ore alla cena di capodanno, sigla in codice per l'arrivo di Isabella, ha cominciato a dare i numeri, facendomi così realizzare di colpo quanto questa giornata sia passata in fretta.

Dopo l'episodio dei muffin, oltre che della chiacchierata illuminante e rilassante con Shawn, ho parlato con Matt a lungo, prima di essere interrotta da mia sorella che a suo dire, necessitava di un consiglio di importanza vitale proprio in quel momento.
Ho trascorso il resto della mattinata a dedicarmi al compito che Brook mi aveva affidato, dato che non appena sveglio, aveva praticamente imposto a tutti un piano preciso, che a suo dire, ci avrebbe permesso di dedicarci a ogni minimo particolare così da rendere esplosivo questo imminente capodanno.
Non scherzo, ha usato proprio il termine esplosivo, il che mi fa pensare che per forza esploderà qualcosa, dato che in questa casa si ritroveranno a coabitare soggetti come Taylor e Brook, Nash e Lucky, Cameron e Nick, me contro me.

Solo per citarne alcuni.

Grazie a questo piano però, devo ammettere che tutto è filato liscio come l'olio e siamo arrivati a due ore dalla famigerata cena e tutto è pronto, a eccezione di tre quarti dei soggetti, che deve ancora farsi la doccia e vestirsi, ma questo penso che sia più che normale.
Matt e Carter hanno pensato alle luci, il che ha compreso anche trovare un numero sufficiente di candele per non ho ben capito cosa, Cameron ha pensato alla musica, Nash e Brook al cibo, mia sorella e la sottoscritta a sistemare cucina, soggiorno e tavola da pranzo, rendendo la disposizione dei piatti e dei posti graziosa e accogliente, Taylor delle attività da fare post cena, compreso il famigerato Karaoke, mentre Franci e Shawn ai dolci e agli alcolici, selezionando un numero adeguato di bottiglie di vino e di birra per giocare a birra pong.

Il tutto nel nostro stile, ovvero caotico ma molto allegro e divertente, anche perché ogni due per tre Taylor o Shawn si fermavano per fare foto agli altri o farsi selfie con le solite espressioni buffe, facendo quindi ridere di gusto anche noi.

<< Lilyyyyy! Hai visto per caso le mie calze nere? Quelle belle che mi ha regalato la nonna.>>

La voce soave di mia sorella interrompe ogni mio pensiero, costringendomi quindi ad alzarmi dal letto e di conseguenza a perdere la fantastica posizione nella quale mi ero persa, per andare ad aprire la porta e porgerle le calze che neanche tre minuti fa aveva lanciato sul letto, definendole inguardabili e soprattutto non indossabili per nessuna ragione al mondo. Del tipo il bipolarismo come storia familiare.

<< Tieni.>>

E dopo avergliele delicatamente date, mi butto a peso morto sul letto, per poi indossare di nuovo le cuffie e riprendere da dove avevo interrotto.

Quanto dura la mia pace?

Neanche tre secondi, perché mia sorella si lancia poco distante da dove sono e dopo avermi tolto una cuffia, prima mi fissa in malo modo, poi si decide a parlarmi con il suo abituale tono schietto.

<< Che diavolo stai facendo?>>.

Dato che la mia voglia di muovermi rasenta lo zero, continuo a rimanere nella mia posizione attuale, con la schiena ancorata al letto e lo sguardo fuori dalla finestra, a osservare la neve che cade lenta e delicata.

<< Mi sembra ovvio, no? Vegeto.>>

Mia sorella sbuffa rumorosamente e scommetto tutto l'oro del mondo che dopo averlo fatto, ha pure alzato gli occhi al cielo come suo solito quando una risposta la lascia parecchio insoddisfatta.