Canzone per il capitolo: Talking to myself - Linkin Park.
The truth is, you turn into someone else
You keep running like the sky is falling
I can whisper, I can yell
But I know, yeah I know, yeah I know
I'm just talking to myselfHARRY'S POV.
Rileggo il messaggio con l'indirizzo un paio di volte e mi ritrovo a rigirare il cellulare tra le mani. Breve e concisa. Nessuna faccina sorridente, nemmeno una frecciatina di rimando o uno dei tanti insulti che mi sono aspettato per tutta l'ora e un quarto che sono rimasto con lo sguardo fisso sullo schermo del mio I-Phone.
«Andiamo, rilassati», tuona Louis, strofinando i miei ricci con una mano in quel gesto che tanto odio, ma che, devo ammettere, riesce a calmarmi all'istante.
«Non iniziare con queste stronzate, demente», sbotto cercando il più possibile di nascondere la strana sensazione di pesantezza pressante all'altezza del petto.
Si chiama ansia, Styles!
«Ok, ok», taglia corto, nascondendosi dietro un ghigno di scherno e portando le mani in aria sulla difensiva.
Stiro nelle tasche della giacca, tirando fuori da una di queste il pacchetto di sigarette mezzo vuoto; ne prendo una e l'accendo, appoggiandomi completamente allo schienale del sedile dell'auto di Louis. Non ho voglia di parlare di quello che è accaduto in quel dannato parcheggio, ma so che il ragazzo seduto di fianco a me, al posto del guidatore, preme dalla voglia di farlo. Così, dopo aver aspirato a lungo, armatomi del coraggio necessario, insieme alla grossa nuvola di fumo che lascio sbuffare via dalle mie labbra mi ritrovo con lo sguardo fisso sul mio migliore amico, pronto a sfogarmi a dovere.
«Lou...», lo richiamo.
«Mhm», risponde con la rispettiva sigaretta tra le labbra.
«Credi che sta sera la scena si ripeterà?», provo a chiedere con un filo di voce.
«No. Credo che Zayn abbia capito di aver esagerato, sta tranquillo.»
«Zayn non sa mai quando fermarsi», sbuffo, ricordando gli eventi precedenti. Una volta rientrato nel bar dopo la mancata rissa, sta mattina, ho dato il via ad una sfuriata contro il moro senza risparmiarmi. Gli ho urlato contro, insultandolo in malo modo. Si è dovuto intromettere Louis per calmarmi a dovere; cosa pensava di fare ? Attaccare così quel povero ragazzo senza alcun motivo valido.
Ti vorrei ricordare, caro, che tu hai fatto di peggio a quel povero ragazzo e senza nessuna motivazione.
Si, beh, è vero. Ma adesso c'è di mezzo questa dannata scommessa e Sophy e..
Già, lei. E' per lei che hai difeso quel povero ragazzo, è per lei. La tua cara scommessa non c'entra nulla!
Ah, al diavolo! Fa' silenzio.
Fisso più volte la sigaretta, stretta tra le dita, per cercare di convincermi che quello che sto aspirando sia semplice tabacco e non qualsiasi altra sostanza allucinogena che mi porta a parlare con... Me stesso.
«Non ci pensare! Zayn ha capito, tutti hanno capito. Sta sera andrà bene, vedrai.» Louis interrompe i miei pensieri deliranti, così mi ritrovo a sorridere e annuire pur non avendolo perfettamente ascoltato.
«E' tardi. Portami a casa, demente!», ordino all'improvviso.
Tra più o meno un'ora dovrò trovarmi sotto casa di Sophy. Non sono mai stato un tipo troppo attento al look, uno che passa le ore davanti allo specchio per risultare impeccabile, complimentandosi da solo per la troppa bellezza nel tentativo vano di infondersi autostima, ma direi che almeno una doccia e una maglietta decente siano d'obbligo per far cadere una ragazza ai propri piedi. "Potrei stupirti" ha detto lei. Pff, figurati! La quattrocchi dei miei stivali!
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We've got a DEAL // H.S.
FanfictionCOMPLETA\\IN REVISIONE. «Ok», accetto. «Ma ad una condizione.» ~~~~~~~ Cosa succederebbe se due mondi, apparentemente estranei, si trovassero a doversi scontrare a causa di uno stupito gioco? Cosa succederebbe se le vite di Harry Styles, l'idiota...