Ammetto che questa canzone, può probabilmente non avere niente a che fare con il capitolo, ma giuro che è impossibile levarla dalla testa. La canto da quando è uscita...
HARRY'S POV.
Centonovantotto, centonovantanove... Duecento.
Sono chiuso nella palestra della scuola da almeno un paio d'ore ormai, oggi non ho allenamento, ma mi sono rifugiato qui per scaricare la tensione e trovare una distrazione valida a tutto quello che mi frulla per la testa.
Le ore di lezione sono trascorse velocemente durante la mattinata, non che io sia stato particolarmente attento durante le varie spiegazioni, si intende. Forse il tempo ha deciso di accelerare il suo corso solo per evitare che mi concentrassi su questi ultimi giorni troppo a lungo. E no, non parlo solo di Sophy anche se ammetto di aver fantasticato su di lei, le sue labbra ed il suo corpo durante tutta la lezione di anatomia, ma ciò che mi distrae maggiormente è il non essere riuscito ad evitare di pensare alla non-conversazione con Louis ed al suo essere troppo distante: non una chiamata o un messaggio e, a scuola, sono solo riuscito a scorgerlo di sfuggita mentre correva da un'aula all'altra nell'intento, più che di non arrivare in ritardo, di scappare da me e tutto il resto del gruppo. Liam ha provato a fermarlo un paio di volte, ma lui lo ha liquidato con un "ci sentiamo dopo" o un "devo andare, faccio tardi" che non gli appartengono assolutamente, Louis non è sicuramente una cima a scuola e, se devo essere sincero, l'ho sempre visto mentre tenta, con le scuse più disparate, di evitare una lezione piuttosto che evitare di perderla.
D'altronde, però, io non ho di certo avuto il coraggio di andargli in contro e chiarire questa situazione una volta per tutte. E' vero, lui non mi rende il compito facile, ma io non ci ho nemmeno provato. Mi sono convinto che la situazione si sarebbe aggiustata da sola, senza il minimo sforzo da parte di entrambi, ma adesso, nonostante sia passato solo un misero giorno, inizio a pensare che sia compito mio: devo fare in modo che tutto torni alla normalità. Come ho già detto, Louis è il mio migliore ed unico vero amico e non ho intenzione di mandare tutto a puttane per un mio capriccio. Non deve essere stato facile per lui affrontare tutto da solo, mantenere il segreto, amare qualcuno e non poterlo urlare al mondo intero o, per lo meno, ai tuoi amici che dovrebbero sostenerti, ma che nella realtà dei fatti sono degli stronzi cronici, troppo presi dall'immagine e dalla reputazione e che, accecati dalla popolarità, non si sono resi conto di nulla, rendendo vittima qualcuno che, solo ora inizio a capire, non se lo merita. Non deve essere stato facile nemmeno dover restare in disparte; ammetto che questa non è una colpa che posso del tutto definire come mia, ma riconosco che Louis deve aver pensato che l'indifferenza fosse la scelta migliore, la via di mezzo perfetta tra quello che è e quello che gli altri pensano che sia, nonostante, sono sicuro, sia stato un peso enorme.
Finita la sezione di flessioni ed asciugato il volto dal sudore che m'imperla la fronte, afferro una dopo l'altra le palle da basket dal cesto che le contiene ed inizio a tirare a canestro, concentrandomi solo sull'infilare la palla in quest'ultimo, per poter mettere in stand-by la mente e non pensare a nulla, rimandando il tutto, come faccio di solito.
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We've got a DEAL // H.S.
FanfictionCOMPLETA\\IN REVISIONE. «Ok», accetto. «Ma ad una condizione.» ~~~~~~~ Cosa succederebbe se due mondi, apparentemente estranei, si trovassero a doversi scontrare a causa di uno stupito gioco? Cosa succederebbe se le vite di Harry Styles, l'idiota...