We've got a DEAL // H.S.

Capitolo 40

Canzone per il capitolo: Issue - Niall Horan (cover of Julia Michaels).

You do shit on purpose
You get mad and you break things
Feel bad, try to fix things
But you're perfect, poorly wired circuit
And got hands like an ocean
Push you out, pull you back in

HARRY'S POV.

"No!"

"Si!" ribatte lei.

"No, invece!"

"Si, invece!" Sbuffa. Non capisco proprio perché debba insistere tanto. In realtà, sono convito che stia ancora cercando di farmela pagare per tutto ciò che è successo a causa di Queen e del mio mancato filtro bocca-cervello. È passata giusto una settimana da quella notte, al pub, ma credo che la sua vendetta abbia deciso di prolungarsi per un tempo indefinito.

"Non riuscirai a convincermi!" Sbotto, sto iniziando ad innervosirmi sul serio e quello che come al solito, da sette giorni a questa parte, inizia come un battibecco scherzoso e di poca importanza, rischia di trasformarsi nella catastrofe del secolo: lei che mi urla contro ed io che non mi astengo certo dal risponderle a tono; lei che senza dire una parola mi guarda con un indifferenza tale da far venire brividi di paura ed io che perdendomi nel marrone dei suoi occhi mi sento tremendamente in colpa per ciò che è successo i giorni precedenti alla partita. Eppure mi sembrava che nello spazio ristretto di quel bagno avessimo risolto tutto; che le cose fossero tornate come prima. Ma dovevo immaginarlo che non sarebbe stato così.

A Sophy piace rimuginare sulle cose, credo che se fosse uno sport, quello di farsi filmini mentali e far viaggiare la mente in luoghi dove non dovrebbe metterci più piede, lei lo praticherebbe senza dubbio. E sarebbe anche dannatamente brava! Ha questa capacità di dar peso a tutto ciò che dico, di far caso ad ogni particolare che la circonda e criticare ogni mia decisione che quasi mi viene voglia di mandarla a quel paese e non vederla tornare più. Ma ogni volta che questo pensiero mi sfiora la mente mi rendo conto che in realtà adoro questa sua caratteristica. L'attenzione che pone nell'analizzare ogni parola che esce dalla mia bocca e l'impertinenza, ed a volte arroganza, con cui mi critica quando secondo lei c'è qualcosa che non va, facendo valere ciò che per lei è giusto, sono delle cose che nella mia vita sono sempre mancate. A partire da mio padre che non mi ha mai insegnato ad andare in bici per esempio, facendomi capire che il modo giusto di pedalare è poggiando i piedi sui pedali e non scivolando mentre si sventolano le gambe per aria, perché si rischia di cadere e farsi male. A finire, con mia madre che non mi ha mai detto che è sicuramente sbagliato, e di certo pericoloso, mangiare i suoi rossetti firmati come fossero lecca-lecca alla fragola. Perché si, non so andare in bici nel modo giusto, non ho mai imparato dato che la prima volta che ci ho provato mi sono sfracellato sull'asfalto rovente; ed uno dei miei vizi segreti era proprio quello di ingurgitare il maggior numero di rossetti quando mia madre era via per lavoro, fino al compimento della veneranda età di quattordici anni. Ricordo che lei impazziva perché non capiva mai dove fossero andati a finire, non immaginando che fosse il mio stomaco il nascondiglio perfetto per tutta quella robaccia. Per fortuna poi, al vizio dello sgranocchiare rossetti come fossero pannocchie si è sostituito quello del fumare ed ho smesso. Beh, magari non proprio per fortuna, diciamo...

Il fatto è che adesso sono troppo cresciuto per ammettere ad alta voce che non so pedalare sulla bici senza rischiare di rompermi tutti i denti, e troppo intelligente per continuare ad ingerire ciò che non è commestibile, come ad esempio l'intero beauty case che mia madre usa per impiastricciassi la faccia.

Il punto è che non ho mai avuto nessuno che si è minimamente preoccupato di dirmi cosa fare o come comportarmi, e se da un lato il fatto che adesso ci stia pensando Sophy mi irrita, dall'altro mi piace da pazzi perché so che almeno le importa. Anche se questo a lei è meglio non dirlo...