Capitolo 31

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Canzone per il capitolo: Bad Liar - Selena Gomez

Oh tryin', I'm tryin', I'm tryin'
I'm tryin', I'm tryin'
Not to give in to you
No, no, no, no
Not to give in to you

With my feelings on fire
Guess I'm a bad liar

HARRY'S POV.

Quegli occhi. Due paia di occhi chiari che scrutano, analizzano e captano ogni particolare, ogni mio gesto o movimento, quegli occhi ed un ammasso di capelli biondo platino dai quali Sophy sembra essere messa in soggezione, dai quali si nasconde oltre ad ostinarsi a tenerli nascosti a me, si riproducono costantemente nella mia mente. Il profilo di quel ragazzo è nitido tra i ricordi ed anche se ho preferito accompagnare Sophy a casa senza chiedere nulla, tentando di non pensarci e far finta di niente, il modo in cui quei due si osservavano, il trasformarsi della ragazza al mio fianco alla vista del tizio senza nome hanno deciso di perseguitarmi, anche adesso che lei non è più con me e lui è sparito nel nulla.

Ho bisogno di Louis, dobbiamo chiarire e sento la necessità di dovermi sfogare con qualcuno. Vorrei dire che questa è la prima volta che mi ritrovo in una situazione del genere, che provo tanta ansia e gelosia tutte insieme in un mix al quale la rabbia non può fare altro che accodarsi, ma non è così. E Louis lo sa. Lui c'è sempre stato, sin dall'inizio, e non voglio più continuare ad ignorarlo per delle stupidaggini, a causa del mio carattere scontroso. Sono una persona istintiva, questo è vero, spesso agisco senza pensare e tendo a non prendermene le conseguenze...

Ed è come se, quando ho finalmente deciso di lasciarmi tutto alle spalle, liberandomi della fastidiosa e pesante maschera da rubacuori e stronzo patentato - disegnata su misura, su e da me stesso, per proteggere il vero me - un'altra volta, sia incappato in un errore madornale. Lo stesso, medesimo, errore di quando ero un ragazzino stupido, fin troppo sensibile ed ingenuo per capire che la gente valuta solo ciò che vede, comportandosi di conseguenza.

Sono sotto casa di Louis dall'incirca mezz'ora, immerso nella cappa di fumo della mia Marlboro rossa a rigirare il cellulare tra le mani: il suo nome che lampeggia luminoso sul display accanto al suo numero ed alla piccola vignetta con su scritto 'chiama'. Io non l'ho ancora fatto però e lo so, sono uno stupido idiota, ma il fatto è che ho paura che Louis mi dica quello che non voglio sentire, ho paura che parlando con lui i mille punti di domanda che mi pervadono la mente possano ottenere una risposta che, già so, non mi piacerà.

"Ehm... Harry?" qualcuno bussa al finestrino con forza e non deve essere neanche la prima volta. Sono talmente assorto nei miei pensieri che potrei stare qui delle ore, senza accorgermi di quello che succede intorno.

"Larry... Ciao" biascico gettando il mozzicone, ormai consumato, all'esterno dell'auto.

"Cerchi Louis?" tenta d'intavolare un discorso qualsiasi dato il mio silenzio.

"Si, più o meno" sussurro, non avendo alcuna voglia di rispondere.

"Ce ne hai messo di tempo, amoruccio" la voce squillante di Louis mi riporta alla realtà e voltandomi nella direzione di quel suono lo vedo accomodarsi dal lato del passeggero. Un sorriso da ebete piega le sue labbra e so che sta solo aspettando che dica qualcosa.

"Senti Lou..." ruoto gli occhi al cielo per il modo in cui si ostina a chiamarmi anche se, ammetto, mi è mancato sentirlo; ovviamente, decido che non è il caso che lui lo sappia ed, ignorando i miei pensieri sdolcinati e del tutto fuori luogo, sospiro, mettendo da parte l'orgoglio per potermi scusare.

"Io volevo..." inizio, distogliendo lo sguardo dal mio amico e notando che Larry è ancora fuori dall'auto, intento a spiarci senza neanche tentare di non darlo a vedere, con una tale curiosità che mi da sui nervi.

We've got a DEAL // H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora