Capitolo 46

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Canzone per il capitolo: Little Things  - One direction.

And I'm in love with you, and all your little things

SOPHIA'S POV.

«Ed è per questo che sono salita su un rinoceronte, cavalcandolo come fossi ad un rodeo.»

La voce di Leen arriva lentamente e poco chiaramente alle mie orecchie, mentre annuisco con vigore a qualsiasi cosa abbia detto. «Davvero? Sembra divertente.»

Continuo a fingere d'essere interessata alla discussione tanto quanto basta per accorgermi che una seconda voce è appena subentrata. Adeline, ovviamente. «Beh, io sono stata appena messa incinta da un cavallo.»

Continuo a mantenere tutta la mia attenzione sullo schermo del cellulare, mentre le due ragazze continuano a blaterare su qualcosa che, al momento, non mi preme conoscere. Harry continua a mandarmi messaggi da stamattina: non ha smesso un secondo, nemmeno durante le lezioni. E non so se il mio essermi focalizzata sul testo dei suoi sms derivi dal fatto che, mi diverto come una matta a prenderlo in giro per il suo pomeriggio di shopping sfrenato insieme a Larry – ovviamente dopo che quest'ultimo ha spifferato tutto con un colorito racconto della vicenda ed in allegato un paio di foto delle quali Harry non sembrava essersi accorto nel momento in cui sono state scattate, mentre indossa completi stravaganti oltre ogni limite – o dall'essere tremendamente intenerita, perché so che questo continuo parlare del ballo, della limousine, di cui l'ho costretto ad annullare il noleggio ed, in generale, del suo voler rendere la serata come la più magica e perfetta di sempre, dopo che gli ho confessato di non aver mai partecipato ad iniziative scolastiche di questo genere, consapevole che è solo il giusto nascondiglio per il suo essere tremendamente imbarazzato ed il suo modo di non lasciar trasparire la sua voglia disarmante di stupirmi, ogni volta di più.

Quando infatti, dopo averlo ringraziato un miliardo di volte, quella sera di ormai una settimana fa alla baita sul lago, gli avevo poi chiesto come mai si fosse dato tanto da fare, per un qualcosa che potrebbe, comunque, risultare banale, lui aveva prontamente risposto con un "Perché te lo meriti e basta!", senza il minimo d'esitazione. Era stato solo quando Larry e Louis erano, finalmente, andati via – a notte fonda e dopo averci prosciugato di tutte le energie con le loro continue battute, i loro battibecchi o anche solo la loro presenza – che aveva completato la sua confessione, aggiungendo: "Perché voglio stupirti ogni giorno, come dovessi conquistarti ancora e ancora. Come se fosse il nostro primo appuntamento. Non voglio che tu perda l'ansia quando sai di dovermi incontrate e non voglio farlo neanch'io. Voglio sentire le farfalle nello stomaco come da quando ti ho conosciuta e non voglio mai darti per scontata, perché troppe volte e per troppe persone lo sei stata. Voglio essere sempre una scoperta per te, così che tu non possa stufarti d'avermi attorno. Vorrei che tu scegliessi me ogni volta, come io sto già facendo da quel giorno in palestra in cui, tutta irritata e con la faccia arrossata, mi tenesti testa al mio stesso gioco. Voglio essere io, sempre, e voglio che sia solo tu, anche quando forse non ne sarai più tanto convinta."

E, probabilmente, starei ancora fantasticando su quelle parole che mi hanno scaldato il cuore; le starei ripercorrendo – come capita ormai fin troppo spesso da quando lui le ha pronunciate e io le ho incastonate dentro di me – cercando sempre nuovi significati, aggiungendo sempre più dettagli al ricordo della sua voce tremante ed incerta ma che non trasmetteva nessuna di queste due sensazioni perché, allo stesso tempo, la sincerità che traspariva dai suoi occhi era stata capace di sovrastare ogni altra cosa. Starei, quindi, ancora vivendo nel mondo dei sogni, sulla mia nuvola rosa di zucchero filato, se non fosse che il tonfo della tazza ricolma di caffè che mi è stata, appena, sbattuta sotto il naso non può far altro che disincantarmi, facendomi cadere – metaforicamente – sul pavimento dal settimo cielo, con un botto enorme ed un livido alla testa talmente realistico da farla pulsare ripetutamente.

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