Capitolo 48

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Canzone per il capitolo: Unsteady - X Ambassadors.

Mama, come here
Approach, appear
Daddy, I'm alone
'Cause this house don't feel like home
If you love me, don't let go
If you love me, don't let go

HARRY'S POV.

Il tragitto in auto da casa di Sophy alla mia è abbastanza breve

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Il tragitto in auto da casa di Sophy alla mia è abbastanza breve. O forse sono io che ho preso in simpatia il pedale dell'acceleratore, premendolo più del dovuto ed accorciando, in questo modo, il tempo che altrimenti sarebbe risultato il doppio.

Inoltre ho anche, spontaneamente, scelto il percorso più lungo, consapevole che guidare mi rilassa, soprattutto quando, la sera, le strade sono poco trafficate e sgombre di possibili pedoni capaci di farsi investire senza alcun ripensamento.

Perché devo rilassarmi? Semplice. E no, non a causa dei miei genitori sta volta. Forse in parte, e sarebbe più comodo poter attribuire loro la colpa, così come ho sempre fatto in diciott'anni di vita. Ma sono solo con me stesso e ed è impossibile rilegare la sensazione di incompletezza che mi sta facendo impazzire, in un angolino buio della mia mente.

Ho detto a Sophy che la amo, l'ho fatto così su due piedi, senza che nemmeno ci stessi pensando realmente. Ed il problema è che non riesco a pentirmene, nonostante lei non sia stata capace di ricambiare a dovere, perché finirei per fingere e mentire ancora a me stesso. So che Sophy è insicura, che il suo cervello è scientificamente programmato per riempirsi di paranoie e paure infondate, ma so anche che la possibilità che non mi abbia sentito – sebbene abbia lasciato correre via quella frase con fin troppa foga e velocità e che, con l'arrivo dei miei, non ci sia effettivamente stato il tempo per controbattere – è improbabile. Sophy è così attenta ai particolari che dubito gli sia sfuggito ciò che ho detto.

Parcheggio l'auto proprio di fronte al cancello d'entrata della grande villa nella quale abito, un po' perché non ho voglia di posteggiare in garage, sapendo che con la testa intasata da mille pensieri finirei per combinare danni irreparabili, tra manovre assurde e lo spazio ristretto al quale è destinata la mia auto, un po' perché così posso approfittarne per restare ancora all'aria aperta, portare una sigaretta alle labbra ed aspettare che la nicotina aspirata faccia il suo effetto, ovvero darmi l'impressione che mi stia rilassando, senza che i miei genitori si chiedano cosa faccio in garage per un tempo non necessario, con conseguente ramanzina annessa.

E' anche questo il motivo per cui faccio attenzione a non causare alcun tipo di rumore quando inserisco la chiave nella serratura e sorpasso la soglia di casa, come fossi un ladro. Evito anche di accendere le luci, convinto che ormai i miei genitori saranno nella loro stanza a dormire sonni tranquilli.

Non è una sorpresa, perciò, che abbia come la sensazione che il cuore sia riuscito a balzarmi in gola, evitandomi così di respirare regolarmente, quando la piccola luce da lettura che mia madre usa, di fianco ad una delle due poltrone che ingombrano il salotto, acquisisce improvvisamente vita propria, illuminando tutto l'ambiente circostante: me ed il mio piano di sgattaiolare in punta di piedi in camera mia, compresi.

We've got a DEAL // H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora