Rimasi in silenzio digerendo lentamente le nuove informazioni sulla famiglia Donovan e su Nevarra.
Quando pensavo a Dom e Cole ero solita a vederli come un duo supremo che nessuno avrebbe mai potuto abbattere. Per questo venire al corrente dei danni che Nevarra aveva causato alla loro famiglia mi aveva turbato, svelando la parte più fragile del loro passato.
"Dom...mi dispiace..." mormorai mettendomi a cavalcioni su di lui per poter stabilire un contatto visivo diretto. Le sue mani scivolarono lungo i miei fianchi mentre le mie dita accarezzavano il collo.
"Cosa ti turba adesso Dom? Pensi che farà del male a Cole?"
"No...non si azzarderebbe a ripetere lo stesso errore. Non è lui che mi preoccupa..."
"Cosa ti preoccupa allora?"
Aprì bocca per un secondo poi, esitando, la richiuse. Mi lanciò uno sguardo nervoso, poi rispose, "Adriana. È lei il problema."
Fremetti per un secondo al sentire quel nome ancora.
"Uhm...Cole non avrebbe mai abbandonato Adriana per fuggire via con me. Ed io non potevo lasciare lui, un diciannovenne, nelle mani di uno dei criminali più pericolosi d'America..."
"...gli ha spezzato il cuore..." conclusi cominciando a mettere insieme i pezzi.
Incrociai lo sguardo di Dom che ora mi guardava con un evidente senso di colpa. "Era l'unica soluzione Layla...se Adriana non l'avesse abbandonato per prima lui non se ne sarebbe mai andato, invece sarebbe ancora intrappolato in Michigan..."
"Ti riferivi a questo quando mi avevi detto che Cole non era sempre stato così....freddo..."
Dom annuì con malinconia.
"È stato abbandonato troppe volte Layla...capisci? Se Adriana ha confessato questa storia a suo padre, lui la potrà contorcere in mille modi prima di usarla come esca per Cole...quello che mi preoccupa è che abbocchi..."
Allacciai le braccia attorno al suo collo poggiando la mia fronte alla sua.
"Mi dispiace Dom...per tutto..." sussurrai sentendomi improvvisamente in colpa per ogni pregiudizio che avevo avuto a loro riguardo prima ancora di conoscere la storia che faceva da sfondo al presente. Mi sentii in colpa per aver giudicato male Cole, capendo finalmente la causa della sua freddezza e del suo essere staccato da qualsiasi persona non fosse il fratello.Dom infilò le mani sotto la mia felpa sfiorando la mia schiena.
Le sue labbra scivolarono giù e lasciarono baci lungo il mio collo.
Ansimai inarcando la schiena per andare incontro alla sua bocca che era stata lontana per fin troppo tempo.
Le sue dita si spostarono su e accarezzarono il seno prima di stringerlo delicatamente facendomi arrossire.
"Dom..." sussurrai posando le mani sulle sue spalle per tirarmi su. Afferrò allora la mia vita per tenermi più stretta a lui.
"Ho bisogno di te Layla...ho bisogno di te ora più che mai..." parlò e i suoi occhi mi guardarono con desiderio, con disperazione.
In risposta fiondai le mie labbra sulle sue e lo baciai con passione.
Ricambiò il bacio mentre le sue mani ricominciavano ad esplorare il mio corpo.
"Aspetta...aspetta..." lo fermai staccandomi da lui e lui grugnì con fare piagnucoloso.
Mi alzai in piedi , poi allungai la mia mano verso di lui. Mi lanciò un'occhiata interrogativa.
"So che è una novità per te, ma l'amore si può fare anche su un letto..."
la sua espressione si riempì di sollievo mentre le labbra si incurvarono in un ghigno. Si tirò su poi, senza preavviso, mi prese in braccio e mi portò in camera.*
Il giorno dopo Cole fece ritorno e, come per magia, Dom tornò alla normalità.
Apparentemente Cole aveva accettato l'offerta di Nevarra , ovvero quella di affidare ai Donovan la gestione del traffico di armi e di cocaina che dalla Colombia arrivavano a Chicago.
A loro sarebbe spettato il trentacinque per cento del tutto, un profitto che equivale a circa settecentomila dollari al mese.
Anche se nessuno dei due lo aveva esplicitato, il motivo che li aveva spinti a scendere a patti con Nevarra mi era più che evidente: il desiderio di vedetta.
Seppi anche che Cole non aveva incontrato Adriana e che Nevarra non aveva svelato nulla di nuovo a lui, il che significa che la figlia non gli aveva confidato il loro segreto.
Tutto ciò naturalmente dava un grande sollievo a Dom, che aveva temuto che il fratello l'odiasse una volta venuto al corrente di ciò che lui e Adriana avevano escogitato per portarlo via da Detroit.Era tornato tutto alla "normalità".
*Arrivò il Capodanno.
Il mio programma per quella sera sarebbe stato lo stesso degli anni precedenti: Netflix, pizza e divano, sola soletta in casa. La serata ideale per me.Jamie era a dormire da Alex, il suo migliore amico, mentre Rick e mio fratello sarebbero usciti a festeggiare Capodanno con i Donovan. Avevano provato a convincermi a uscire con loro, ma io rifiutai: in mia presenza non si sarebbero sentiti liberi di fare o dire quel che volevano senza preoccuparsi di mancarmi di rispetto. Preferii invece rimanere fedele al mio vecchio progetto solitario.
Alle nove in punto Dom passò a prendere i miei coinquilini, che salirono nel suv pieni di entusiasmo. Lui invece scese dal veicolo per salutarmi e, ignorando gli altri, entrò in casa per potermi baciare lontano dai loro occhi.
"Sicura che vuoi stare sola? Posso rimanere io se non hai voglia di uscire..." sussurrò con le braccia attorno alla mia vita.
"Sì, non mi dispiace passare un pò di tempo da sola...va pure a divertirti. Basta che..ehm..." mormorai imbarazzata senza riuscire a terminare la frase.
"Basta che?" sogghignò lui chinando la testa in avanti per cercare il mio sguardo.
"Basta che fai il bravo Dominic," mi azzardai a dire guardando il suo viso bellissimo.
Potevo già immaginare le ragazze messe in fila per provarci con lui: sentii immediatamente una fitta di gelosia al pensiero, ma non aggiunsi altro.
"Oh...non pensavo che questa fosse una relazione esclusiva..." Parlò finalmente, schiarendosi la voce mentre le sue mani scivolavano via da me. Mi sentii impallidire mentre gli rivolgevo un'occhiata incredula.
Io e Dom non avevamo mai parlato esplicitamente del rapporto che si era sviluppato fra di noi. Avevo però dato per scontato che fosse un rapporto esclusivo, e credevo fosse lo stesso per lui.
Ora però mentre fissavo la sua espressione seria dovetti ricredermi, sentendomi stupida e delusa allo stesso tempo.
"Giusto. Okay...bene. Va pure allora. Divertiti. Fatti chi vuoi," sputai con freddezza superandolo per andare ad aprire la porta e fargli cenno di uscire.
Deve ancora nascere l'uomo che pretenderà di stare con me e farsi altre nel frattempo.
Dom camminò nella mia direzione continuando a guardarmi con serietà. Poi però quando arrivò da me scoppiò a ridere piegandosi in due prima di richiudere la porta alle mie spalle.
"Dominic Donovan!" Esclamai realizzando finalmente la sua messa in scena.
Diventò più serio quando riabbassò lo sguardo su di me notando la mia espressione poco divertita.
"Ci hai davvero creduto Layla?" Chiese mordendosi il labbro.
"E perché non dovrei? In fondo non ne abbiamo mai parlato. Cosa ne so io di cosa ti frulla in testa?" Brontolai distogliendo lo sguardo per rimanere seria. Lui ridacchiò, poi mi attirò a lui.
"Layla Bell...cosa devo fare con te?" Sospirò. Rialzai lo sguardo e quando vidi gli occhi blu guardarmi con tenerezza non potei più tenere il broncio.
"Fai il bravo," ripetei.
"Vedrò cosa posso fare..." scherzò e gli colpii la spalla facendolo ridacchiare.
"Sono seria Dom. Guarda finché vuoi, ma tieni le mani apposto. Pretendo solo questo."
"Sei adorabile quando sei gelosa," mormorò chinandosi in avanti per baciarmi.
Il suono del clacson-segno dell'impazienza dei miei coinquilini- interruppe il nostro bacio passionale.
Aprii allora la porta e lo lasciai raggiungere i suoi amici. Notai lo sguardo scettico di mio fratello e deglutii sentendomi in imbarazzo.
"Divertitevi. E non bevete troppo," li ammonii.
"Va bene mamma. A domani!" Scherzò Rick.
Dom mi fece l'occhiolino, poi mise in moto il veicolo e partì.
Notai solo allora che Cole non era con loro.

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Bulletproof Hearts
Teen FictionLayla, una giovane mamma single, lotta per garantire un futuro migliore al proprio figlio in una delle zone più pericolose di Chicago:la West Side. Sembra tutto procedere con normalità, fino a quando Tom-suo fratello- accetta di stipulare affa...