Cole rimase fermo ai piedi del letto aspettando una reazione da parte di Layla.
Credeva gli avrebbe gridato contro o che gli avrebbe persino lanciato qualcosa addosso, invece era ancora impassibile dopo aver sentito la sua versione dei fatti.
"Dì qualcosa Layla....per favore?" La incoraggiò mettendosi a sedere accanto a lei. Quando Layla spostò lo sguardo su di lui, Cole rabbrividì nel vedere un dolore angosciante balenare nei suoi occhi.
"Mi dispiace Layla...non avevo idea di cosa stavo facendo; se avessi saputo....se avessi pensato-"
"Non fa niente..." farfugliò lei finalmente con un tono fragile e spezzato. Ma la sua era una palese menzogna.
"Sei arrabbiata?"
Lei scosse la testa in segno di 'no', si alzò e afferrò il vestito rosa e le sottili mutandine nere per tornare a cambiarsi in bagno.
Cole la seguì e, ancora una volta, le impedì di entrare. "Dimmi cosa c'è...per favore, non risolviamo niente se non mi dici cosa ti turba..."
"Devo cambiarmi Cole."
"Fallo qui. Non è che non ti abbia mai vista nuda..."
"Per favore, ho bisogno...ho bisogno di stare da sola per un momento."
"Ti prego Layla, dimmi cosa devo fare..."
"Mettiti pure l'anima in pace. Non devi fare niente. Sei libero," sputò acidamente.
"Ma che cazzo-" Cole non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che lei lo superò e si chiuse in bagno.
Rimase fermo in piedi a riflettere sul senso dell'ultima frase che aveva formulato: lo aveva lasciato? Lo aveva perdonato?
Che cazzo vuol dire 'sei libero'?
*
Quando Layla tornò nella stanza i suoi occhi erano lucidi e ancora più rossi di prima; Cole non aveva la minima idea di cosa dire o fare per farsi perdonare.
"Sto impazzendo, dimmi cosa devo fare Layla. Odio vederti così..."
"Sto bene," disse senza nemmeno guardarlo. Poi però si chinò e raccolse la valigetta per metterla sul letto.
"Cosa fai?" Domandò Cole allarmato.
"Torno a casa," rispose lei, la sua voce priva di segni di rabbia o ostilità mentre le mani si affrettavano ad aprire la valigia.
"Hai appena detto che stai bene! Cosa cazzo devo fare Layla?"
"Abbassa la voce per favore," e anche nel dargli ordini la sua voce rimase tranquilla.
"Non me ne fotte un cazzo! Dimmi cos'hai!"
"Cole, mio fratello e tuo fratello sono al piano di sotto. Smettila di gridare."
Cole volle dirle che non poteva fregargliene di meno, ma si trattenne.
Prese un profondo respiro e si passò le dita fra i capelli.
Layla iniziò ad infilare la sua roba in valigia e Cole, irritato dalle sue azioni, rimosse ogni cosa che lei piegava e appoggiava dentro.
Con pazienza, Layla raccolse le sue cose di nuovo e le rimise in valigia. In risposta, lui le estrasse ancora.
"Smettila Cole!" Scoppiò lei cominciando a piangere. Finalmente.
"Dimmi che hai," insistette lui.
"Cosa credi che abbia? Hai messo le mani su un'altra!"
"Specifica Layla. Se fosse stato quello il problema avresti reagito diversamente. È perché si tratta di Adriana?"
Lei si asciugò le guance con il palmo e prese un profondo respiro per calmarsi.
"Sono esausta. Lasciami andare, ne parleremo quando torni."
"Credi che ti lascerò andare dopo quello che ti è successo l'ultima volta che sei rimasta sola?"
"Io andrò da sola. Non puoi fermarmi."
"Non ho detto che ti avrei fermato. Ma se vai vado con te."
"Perché sei ancora qui Cole?" Chiese lei buttando a terra il reggiseno che stava per infilare in valigia. "Perché mi stai facendo questo? Non vedi che è già difficile?" Iniziò a singhiozzare.
"Ti sto facendo cosa esattamente?!"
"Perché non stai correndo da lei? Ti ho detto che sei libero, smettila di sentirti in colpa."
Cole finalmente collegò i pezzi e capì la ragione del suo atteggiamento.
"Oh Dio Layla..." Sospirò e si coprì il viso con le mani, sentendosi stupido per non aver previsto quell'interpretazione da parte sua .
"Credi che voglia lei, non è così?" Mormorò avvicinandosi.
"Non lo credo Cole. Lo so. E non ce l'ho con te; ma sono troppo imbarazzata per starti vicino altri tre giorni. Quindi, per favore, lasciami andare."
"Layla Bell...mi farai impazzire un giorno, lo so già..." Lei gli rivolse uno sguardo confuso, ma non smise di infilare la sua roba in valigia. Cole prese i suoi polsi e la avvicinò dolcemente a lui. Layla non lo spinse via questa volta.
"Credi veramente che avrei la pazienza o la voglia di stare qui a cercare di decifrarti se non fossi tu quella che voglio?" Le chiese portando una mano sulla sua guancia per asciugare la lacrima.
"No Cole...non fare questo, lo so che ti senti in colpa, ma non voglio che-"
"Cazzate. Non sono qui per pena, dovresti saperlo. Sono qui perché voglio stare con te e perché perderti mi distruggerebbe..." Cole fu sorpreso dalla facilità con la quale riuscì a pronunciare quella frase. D'altronde con Layla gli era ormai quasi sempre facile esprimere ciò che sentiva.
" E' la ragazza che ami! Come credi che mi senta adesso che so che l'hai rivista? O peggio, ora che sai che lei ti ama ancora!"
"Non devi essere gelosa. Io-"
"L'hai baciata Cole! E saresti andato avanti se non avessi pensato a me, la rompipalle bisognosa di affetto. Non è così?" Layla lo spinse via e si liberò della sua stretta. Altre lacrime scesero lungo le sue guance e altri singhiozzi uscirono dalla sua bocca.
Stufo di cercare di spiegarsi con le parole inefficaci, Cole usò l'unica opzione che gli rimaneva per mostrarle la vera ragione con cui stava con lei.
Scaraventò la valigia a terra facendo Layla sobbalzare indietro, poi la afferrò dalla vita e la sollevò per inchiodarla al materasso. Si sedette su di lei per impedirle di muoversi e si sfilò con furia la maglia.
"Sto con te per pena dici?" Domandò portando le mani grosse sul vestito grazioso per strapparglielo di dosso. Layla lo guardò sconvolta, quai terrorizzata, ma appena Cole sfiorò la sua pelle con la bocca lei gemette e inarcò la schiena.
Cole si alzò e si sbarazzò dei pantaloni, poi tornò su di lei, stavolta posizionandosi fra le sue gambe e reggendosi su un gomito.
"Quindi questo sarebbe frutto della mia compassione?" domandò alzandosi sulle ginocchia per sfilarle le mutandine e lasciarla completamente nuda sotto di lui. Lei premette le gambe una contro l'altra mentre le sue guance si dipingevano di un rosso intenso e i denti torturavano il labbro inferiore, ma Cole le divaricò e vi si resse di nuovo in mezzo.
"Guardami Layla," ordinò afferrando il suo mento per sollevarlo bruscamente verso di lui. Lei lo guardò e deglutì mordendosi il labbro con più forza.
"Non hai la minima idea di quello che mi fai...di quello che ti farei ora per mostrarti quanto ti voglio..."Parlò con una voce roca e profonda, così tenebrosa da farle tremare le gambe.
"Cole..." Piagnucolò Layla inarcando la schiena per poter sfregare i suoi fianchi contro lui. Toccò il suo corpo; affondò le unghie sul suo sedere e lo attirò a se bramando il contatto con il suo sesso. Cole affondò il viso nell'incavo del suo collo e si sfregò contro di lei per farle sentire quanto la desiderasse. Lei spalancò la bocca quasi scioccata dal contatto e un suono strozzato uscì dalla sua bocca.
"Ti prego Cole..." supplicò gettando la testa sul cuscino. Cole morse il suo collo e salì fino a toccare le sue labbra. La baciò con forza e, in risposta, Layla ansimò stringendo le gambe attorno alla sua vita. Impaziente, allungò la mano in basso e lo liberò dall'unico indumento che li separava ancora. Cole si irrigidì quando lei lo toccò e imprecò quando lo condusse dentro di lei.
"Avanti Cole...." farfugliò Layla senza fiato. "Mostrami quello che vuoi farmi..." lo sfidò. "Fa di me quello che desideri..."E Cole non dovette sentire altro per fare esattamente quello.
*
"Cole! Cole! " mormorò Layla euforica nel suo orecchio affondando le unghie nella sua schiena . Cole immerse il viso nel suo collo baciando, mordendo e succhiando la sua pelle. Una mano stringeva con forza il bordo del poggiatesta mentre si spingeva dentro di lei senza pietà. Cole era fuori di sé: sembrava un animale che divora ferocemente la propria preda.
Layla scoppiò a piangere dalla troppa tensione e le sue dita affondarono nel sedere di lui. "Cole!" Pianse costringendolo a sollevare la testa per poterla guardare. Lui, inizialmente preoccupato di averle fatto troppo male, si rilassò nel trovare un'espressione beata sul suo volto: gli occhi erano chiusi e la testa era gettata indietro con la bocca aperta e ansimante. "Oh Cole..." farfugliò lei spostando le mani sulle sue spalle, poi sul collo per accarezzarlo. Aprì gli occhi bagnati e lo guardò intensamente; stimolato dal contatto visivo, Cole martellò dentro di lei con più forza spingendosi fino al limite.
SI chinò e la baciò. Lei intrappolò il suo labbro fra i denti per trattenere un gemito.
"Ti...Ti amo!" Singhiozzò finalmente mentre raggiungeva l'orgasmo con un grido soffocato e le gambe avvinghiate attorno a lui. Cole, travolto dalla sua dichiarazione, scoppiò dentro lei producendo un suono animalesco.
E quando finì, uscì lentamente da lei e le pose un bacio sulla fronte sfiorando la guancia bagnata con il pollice. Si sdraiò di fianco e la circondò con un braccio. Layla, ancora sensibile dall'intensità del momento, lasciò le gambe scivolare sul materasso senza chiuderle del tutto. Lui notò i lividi che le aveva lasciato sulle cosce, sui polsi e sul collo; li sfiorò uno ad uno e riabbassò lo sguardo su di lei. Ebbe un improvviso flashback dell'ultima volta che l'aveva vista nuda e ricoperta di lividi; deglutì con orrore ed abbassò lo sguardo su di lei. "Ti ho...ti ho fatto male?" Domandò allarmato. Layla sbadigliò, chiaramente assonnata, sebbene si fosse appena svegliata. Scosse la testa e un sorriso spiccò sulle sue labbra.
"Non mi mentire," ordinò Cole assumendo un'espressione rigida. Layla lo guardò come una bambina colta sul fatto.
"I lividi non fanno male...ma farò sicuramente fatica a camminare per le prossime quarantott'ore..." Le sue guance arrossirono leggermente e Cole digrignò i denti furioso con se stesso.
"Mi dispiace, ho perso il controllo. Non succederà di nuovo." Si chinò su di lei e le baciò la fronte teneramente. Lei lo intrappolò afferrando la sua nuca e lo baciò sulle labbra.
"Ti confesso un segreto Cole. È stato il sesso più bello che avessi mai fatto. E comunque l'ho chiesto io, ricordi?" Cole annuì e si resse sui gomiti per rimettersi fra le sue gambe. Il desiderio di immergersi dentro di lei crebbe ancora e Layla ridacchiò quando se ne rese conto.
"Non ci pensare nemmeno Coleman Donovan. Per oggi ho già dato..."
"Neanche stanotte? Sarò delicato..."
"Sei un maniaco," rispose lei scoppiando a ridere.
"Sto scherzando Layla. Prenditi tutto il tempo che ti serve..."
"Mmm...nobile da parte tua..." I suoi occhi iniziarono a socchiudersi e presto le lunghe ciglia superiori incontrarono quelle inferiori per serrarle la vista. L'ombra di un sorriso soddisfatto giocava ancora sulle sue labbra morbide e rosee e le adorabili lentiggini, dono del sole, spiccavano sugli zigomi e si intensificavano sul naso piccolo.
Era meravigliosa, e lo amava.
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Bulletproof Hearts
Teen FictionLayla, una giovane mamma single, lotta per garantire un futuro migliore al proprio figlio in una delle zone più pericolose di Chicago:la West Side. Sembra tutto procedere con normalità, fino a quando Tom-suo fratello- accetta di stipulare affa...