Appena rimasi da sola accesi la televisione e mi sdraiai sul divano portandomi il cartone della pizza sulle gambe.
Guardai un film mentre mi godevo la mia pizza con beatitudine. Tuttavia-forse a causa della lentezza del film- presto iniziai a sentire la noia : mi pentii subito di non aver accettato l'invito dei ragazzi.
Il fatto è che prima, quando i Belov abitavano ancora nella casa di fronte, se mi capitava di annoiarmi mi bastava attraversare la strada, poi ci avrebbe pensato Katie a convincermi a uscire insieme a lei.
Ora invece mi trovavo sola in casa senza nessuno che mi costringesse a tirarmi fuori dalla noia in cui ero immersa. Nemmeno il sonno aveva intenzione di darmi tregua.Pensando che non potevo sempre contare sugli altri per uscire dal guscio, mi alzai dal divano e decisi di uscire a prendere una boccata d'aria per conto mio.
Sostituii i pantaloni da yoga con un paio di leggins, m'infilai le scarpe poi indossai la giacca cacciandoci dentro le chiavi di casa e il cellulare.Fuori il vento soffiava soave e la neve cominciava a sciogliersi lungo il viale.
Camminai senza meta con le mani ficcate in tasca e lo sguardo disperso nel nulla.
Il rumore di petardi scoppiati dai ragazzini del quartiere scattava ogni tanto, ma a parte quello si sentiva solo il fischiare del vento e il suono del mio passo.
Respiravo profondamente l'aria pulita chiudendo gli occhi per una frazione di secondo, invasa da quella sensazione che i romantici tedeschi avevano chiamato Sehnsucht.
Dentro di me quello strano sentimento simile a nostalgia andava e tornava in continuazione: era il forte desiderio di raggiungere qualcosa, che però continuava a sfuggirmi.
Ma cos'era che bramavo così tanto?
E' forse Jessie?
Ci pensai. Giunsi alla conclusione che non poteva essere lui.
Potevo paragonare le due sensazione e trovare la netta differenza fra l'una e l'altra: la mancanza di Jessie mi causava dolore, la mia Sehnsucht mi dava un'inspiegabile speranza.
Ma speranza di cosa?Sospirai distogliendo gli occhi da terra per concentrarmi sulla strada davanti a me.
Il mio sguardo fu attirato da un pub dal quale proveniva il sublime suono di una canzone Jazz.
Guardai con interesse l'Harley Pub , un locale che si riempiva solo occasionalmente, ovvero quando l'Elisir era chiuso, come quella sera.Attraversai la strada in fretta ed entrai nel locale. Le nuvole di fumo che circolavano in aria mi costrinsero a tossire leggermente mentre cercavo di avanzare in mezzo alla folla per raggiungere il bancone.
Quando ci arrivai vi appoggiai i gomiti sopra ed aspettai il mio turno per ordinare un drink. Un uomo alto alla mia destra mi rivolse un sorrisetto poi mi fece l'occhiolino.
"Ciao bella. Vuoi bere qualcosa?" Parlò. Scossi la testa forzando un sorriso nervoso, poi distolsi lo sguardo. Lui non insistette.
Aprii la giacca dal caldo e ordinai un Mojito.
Gustai lentamente il sapore rinfrescante del liquore alla menta leccandomi le labbra per la sua delizia.
Quando lo terminai ordinai due Jack Daniels, che mandai giù in un colpo secco prima di ordinare un cicchetto di Vodka liscia.Un quarto d'ora più tardi iniziai a sentirmi più allegra e magicamente le battute dell'uomo che avevo snobbato qualche minuto prima sembravano essere ora divertenti.
Presi altri drink e altri cicchetti e mi fermai solo quando iniziai a sentire la terra girare sotto i miei piedi.
Smisi di parlare all'uomo che era di fianco a me e mi allontanai dal bancone per appoggiarmi al muro ed osservare la folla ballare spensierata al ritmo della musica.
Senza pensarci due volte, mi infilai in mezzo alla gente e cominciai a ballare lasciando al mio corpo la libertà di muoversi a Hit The Road Jack .
Le braccia erano gettate in aria e la testa era leggermente rivolta indietro mentre mi godevo il ritmo gioioso della canzone.
Improvvisamente qualcuno mi afferrò il braccio e mi fece voltare di scatto. Alzai la testa impiegandoci qualche secondo a mettere a fuoco il viso della persona in piedi davanti a me.
Ansimai quando incontrai gli occhi furiosi di Cole Donovan.*
"Cole!" Esclamai sorridente facendo un mezzo passo in avanti prima di barcollargli addosso. Mi rimise su con la mano che stringeva ancora il mio braccio.
"Scusa..." ridacchiai mordendomi il labbro.
"Sei ubriaca," affermò serrando le mascelle. Feci spallucce e mi morsi il labbro sentendomi come una bambina colta sul fatto. "Ups...."
"Che ci fai qua?Hai lasciato Jamie da solo in casa?" Digrignò fra i denti forzando la pressione sul mio braccio.
Risi senza motivo. "Noo! Jamie è dal suo amico. Io invece voglio ballare!" Risposi con entusiasmo prima di ricominciare a danzare. In risposta mi riattirò bruscamente a sé.
Mi tenni ai suoi grossi bicipiti per non cadere e Inspirai il suo profumo. Le mie narici, attirate dalla scia della freschezza, si approssimarono al suo collo cosicché i sensi potessero mischiarsi: chiusi gli occhi aprendo le labbra leggermente senza mai toccare la sua pelle.
Lo sentii irrigidirsi per la mia vicinanza, ma non mi allontanò."Hai un odore così buono Cole..." mormorai contro il sul collo.
Alzai lo sguardo sul viso e portai una mano su per tracciare la linea rigida della mascella contratta.
Mi morsi il labbro ipnotizzata dai suoi occhi color ghiaccio e la mia mano scivolò lentamente lungo il suo collo.
"Sei bellissimo..." sussurrai continuando ad esaminare il suo viso perfetto. Lui aprí bocca per dire qualcosa, ma la richiuse rimanendo in silenzio. Il suo viso si rilassò e la freddezza degli occhi si sciolse per un istante, durante il quale ci guardammo senza dire una parola.
Infine lui afferrò il mio polso allontanandomi da lui e mormorò,"sei troppo ubriaca. Andiamo, ti riporto a casa."
Scossi la testa liberandomi dalla sua stretta. "Voglio ballare!"
"Ballerai a casa. Andiamo adesso."
"No. Voglio ballare qui."
Iniziai a muovermi di nuovo. Lui sbuffò impaziente.
Con disinvoltura afferrai il suo braccio e lo attirai a me.
"Cosa fai?" Sputò fuori lui con la sua solita acidità.
"Balla con me," risi ruotando attorno a me stessa mentre un grido di gioia scappava dalle mie labbra.
Il locale era così pieno che nessuno a parte Cole avrebbe fatto caso a me comunque.
"Layla. Se continui a girare ti sentirai male. Devi tornare a casa."
"Okay okay, facciamo un patto: tornerò a casa se tu ballerai con me!" Proposi primi di girare ancora.
"Non voglio ballare," rispose nervosamente.
"Okay. Ballerò con qualcun altro allora." Mi voltai in cerca di qualcuno con cui danzare: non ebbi nemmeno tempo di guardarmi intorno che un ragazzo mi si piazzò davanti mettendo le mani sulla mia vita. Iniziai a ballare con lui continuando a ridere come una bimba felice.
Il ballo fu interrotto quando il mio corpo venne tirato bruscamente indietro e il ragazzo con cui ballavo rimase immobile per un istante prima di andarsene.
Mi voltai indietro e , ancora una volta, trovai Cole davanti.
Senza dire una parola, mi avvicinò a lui permettendomi di ballargli davanti, probabilmente per tenermi d'occhio. Sorrisi soddisfatta mentre allacciavo le mani attorno al suo collo. Lui posò le mani sulla mia vita e la strinse per portarmi più vicina.
Improvvisamente la musica si abbassò e le persone attorno a noi iniziarono a contare alla rovescia per inaugurare il nuovo anno.
Gli occhi di Cole non si staccarono mai da me. Invece continuò ad osservarmi quasi divertito mentre contavo con le persone.
"Nove!"
"Otto!"
"Sette!"
"Sei!"
"Cinque!"
"Quatto!"
"Tre!"
"Due!"
"Uno!"
"Buon anno nuovo!"
Stelle filanti e coriandoli furono sparati in aria insieme a fischi e urla di gioia.
Le persone gridavano felici, si baciavano e si abbracciavano.
Rialzai lo sguardo su Cole che non aveva smesso di fissarmi.
Cogliendolo di sorpresa, mi alzai sulle punta dei piedi e lo attirai in un abbraccio.
"Felice anno nuovo Cole," mormorai nel suo orecchio appoggiando la testa contro il suo petto.
Rimase teso per qualche secondo, poi il suo corpo si rilassò e le sue mani mi tennero stretta a lui.
"Felice anno nuovo anche a te Layla Bell."*
Cole dovette prendermi in braccio per farmi tornare a casa, in quanto le mie gambe si opponevano a fare più di cinque passi senza cedere.
Quando arrivammo a casa corsi in bagno a sboccare la cena e il liquore che avevo consumato. Nonostante l'avessi pregato di non guardarmi, Cole si era messa di fianco a me e mi aveva tenuto i capelli dietro fino a quando avevo vomitato l'anima.Dopo essermi lavata viso e sciacquata la bocca, andai in camera mia con il suo aiuto.
Crollai sul letto e lui mi sfilò giacca e scarpe prima di coprirmi con il piumone. Si mise di fianco a me e mi osservò per qualche secondo.
"Cole..." farfugliai ad occhi mezzo chiusi.
"Sì?"
"Non raccontare a nessuno di stanotte. Nemmeno a me....per favore..."
Sentii la sua mano poggiarsi sui miei capelli ed accarezzarli per un secondo prima di allontanarsi da me .
"Come desideri..."
"Cole..."
"Sì?"
Aprii gli occhi per poterlo guardare mentre pronunciavo quelle ultime parole dette prima di cadere nel sonno.
"Grazie per esserti preso cura di me. Sei una buona persona..."
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Bulletproof Hearts
Teen FictionLayla, una giovane mamma single, lotta per garantire un futuro migliore al proprio figlio in una delle zone più pericolose di Chicago:la West Side. Sembra tutto procedere con normalità, fino a quando Tom-suo fratello- accetta di stipulare affa...