Jamie scoprì che la stanza di suo zio, dove poteva giocare alla PlayStation tutto il tempo che voleva, era più interessante della mia. Non fui allora sorpresa quando si addormentò lì anche il giorno dopo , e quello dopo ancora. Gli permisi allora di rimanere da Tom per il resto della vacanza.
Cole poté così sgattaiolare in camera appena tutti si rinchiudevano nelle loro stanze ed io ebbi la possibilità di addormentarmi fra le sue braccia ogni notte.
Le mattine seguenti mi svegliavo senza di lui e il resto della giornata lo trascorrevamo ad ignorarci, se non per qualche sguardo furtivo di tanto in tanto.
Cole era così bravo a fingere che mi trovai spesso a domandarmi se stesse effettivamente fingendo; ma per ogni dubbio che balenava nella mia mente durante la mattina mi rassicurava un bacio o anche solo un tocco da parte sua di notte. Le sue carezze erano troppo intense per essere insignificanti e le sue braccia mi tenevano troppo saldamente per essere non curanti: non c'era cosa nei suoi gesti che non mi facesse sentire importante.
*
Al quarto giorno di vacanza decidemmo di trascorrere la serata al Chicago's Beat, una delle discoteche più grandi e popolate della città.
Erano passati letteralmente anni dall'ultima volta in cui ero stata ad una discoteca: non avevo idea di cosa si mettessero o di come si truccassero ora le persone per l'occasione.
Che nonna, avrebbe commentato Tom.
Sarah però , a quanto pare, era esperta in campo e fu tanto gentile da offrirsi ad aiutarmi a prepararmi.Dopo aver esaminato i vestiti che mi ero portata dietro, Sarah affermò in tono quasi autoritario, "ti voglio bene Layla, ma devi urgentemente rinnovare il tuo guardaroba..."
Scoppia a ridere per niente sorpresa del commento. Non provai nemmeno a difendere i miei indumenti: la moda aveva smesso di essere la mia priorità da tempo ormai.
"Visto che avevo sospettato che ci saremmo trovati in questa situazione, ti ho portato questi." Sollevò i due vestiti che giacevano sul letto e me li mostrò uno accanto all'altro.
"La domanda è....cosa vogliamo? Miss Elegante e Contenuta, o Miss Sgualdrina Irresistibile?" Chiese mentre riferendosi prima all'abito nero a maniche corte, poi a quello bianco senza spalline e decisamente più corto del primo.
Ci riflettei per qualche secondo.
"Miss Sgualdrina Irresistibile mi piace." Sarah sogghignò, posò il vestito nero sul letto e mi allungò quello bianco.
Esaminai la sua figura per l'ennesima volta: la gonna di pelle corta aderiva perfettamente al suo corpo minuto lasciando in mostra le sue gambe, che sembravano ancora più lunghe e toniche del solito grazie ai tacchi bianchi; sopra indossava un top bianco che metteva in risalto le curve del suo seno prosperoso. I capelli biondi ricadevano lisci e lunghi sulle spalle creando un effetto divino contro la carnagione ora abbronzata e gli occhi blu incorniciati dall'effetto scuro ottenuto dal kohol e dalle sfumature dell'ombretto sulle pupille.
Sarah era decisamente una delle donne più belle che avessi mai visto nel corso della mia vita.
"C'è un solo problema..." commentai riabbassando lo sguardo sul vestito bianco.
"Ovvero?"
"Non ci entrerò mai in questo vestito."In parte, non ebbi torto. Dovetti combattere per far entrare il mio sedere e i miei fianchi lì dentro. L'abito mi stava palesemente più stretto di quanto avrebbe dovuto essere: il seno spiccava in modo fin troppo evidente e ai glutei il tessuto aderiva tanto da enfatizzarne esageratamente le curve; nonostante ciò, non stava affatto male.
Completai l'abbigliamento indossando infine i tacchi neri alti.
"Oh mio Dio ti sta benissimo Layla! Sei strasexy!" Commentò lei con entusiasmo. "Okay okay, adesso manca solo il trucco, poi siamo apposto!"
Mi passò la sua trousse e si sedette sul letto in attesa.
Mi avvicinai allo specchio e iniziai ad applicare i suoi prodotti cosmetici sul viso: una decina di minuti più tardi potevo dichiararmi pronta.
Diedi un'ultima occhiata al mio riflesso: sulle pupille giacevano diverse sfumature di marrone sotto ad una linea felina di eye-liner; le sopracciglia erano definite e le ciglia ben curvate ed allungate da una passata di mascara; le occhiaie erano sparite, le labbra erano dipinte da un rosso acceso e i capelli incorniciavano il viso in onde soffici: avevo fatto un ottimo lavoro, come suggeriva anche il ghigno di Sarah.
Soddisfatta del mio risultato, Sarah tornò sorridente nella sua stanza .
Estrassi il mio profumo dalla borsa e me lo spruzzai sul collo, poi mi recai verso la porta per tornare di sotto.
Nel momento in cui misi piedi fuori dalla stanza finii per scontrarmi contro qualcuno; quando alzai il capo e incontrai quegli occhi agghiaccianti sussultai. Non avrei mai smesso di provare inquietudine di fronte alla sua freddezza, nemmeno quando era pura finzione.
Mi guardai velocemente intorno, poi mi avvicinai a lui. "Scusa," mormorai posando gli avambracci sul suo petto. Lui fece un passo indietro e le mie mani caddero lungo i miei fianchi. Intanto lui iniziò a scrutinarmi da capo a piedi, mantenendo la sua espressione intimidatoria. Individuai una serie di scintille balenare sui suoi occhi: ammirazione, desiderio e possesso si mescolavano sul suo volto mentre mi divorava con lo sguardo; percepii l'urgente bisogno di coprirmi, sentendomi improvvisamente nuda di fronte a lui.
Aprì bocca, ma niente, a parte un suono strozzato, ne uscì. Per ingannare l'imbarazzo che stava regnando fra di noi, feci un giro attorno a me stessa ed alzai un sopracciglio.
"Che ne pensi?" Sospettavo già però quale fosse la sua opinione.
"Perché sei vestita così?" Brontolò infatti a bassa voce. Incrociai le braccia davanti al petto e i suoi occhi seguirono il movimento dell'innalzarsi del mio seno. Trattenni un ghigno.
"Perché stiamo andando a ballare," spiegai com calma per evitare di aggravare la tensione.
"Puoi ballare anche un po' più coperta." Alzai gli occhi al cielo.
"Non ti piace?" Aggrottai la fronte e feci un secondo giro attorno a me stessa. Questa volta i suoi occhi furono distratti dalla curva del sedere; combattei la tentazione di mordere il labbro quando lo vidi trattenere il fiato.
Serrò infine le mascelle e si guardò le spalle in modo sospettoso.
"È molto....seducente. Ma non sedurrà solo me..." rispose sforzandosi chiaramente di mantenere un tono tranquillo. Mi guardai attorno un'ultima volta, poi abbassai la maniglia della porta della mia stanza e vi tornai dentro, trascinando Cole con me.
Lui rimase rigido contro la porta mentre portavo le mani sul suo petto ampio: con i tacchi ora le mie labbra si trovavano all'altezza dell'incavo del suo collo; inalai il suo profumo avvicinandomi tanto da avere l'impressione di sentire il pulso delle grosse vene premere contro la pelle. Questa volta mi bastò piegare leggermente la testa all'indietro affinché le mie labbra potessero sfiorare la sua mascella definita. Tracciai con l'indice una linea saliente lungo il tessuto della sua maglia bianca aderente, sentendo dunque il rilievo degli addominali e i la durezza dei pettorali sormontati dalle spalle larghe ed affiancati da braccia massicce.
Sollevai lo sguardo e fui benedetta dalla visione di talmente tanta perfezione da sentire la testa girare: le sue labbra erano leggermente aperte, rosse e carnose dall'aspetto morbido e invitante; sopra di esse si innalzava il naso dritto e appuntito; il viso era liscio e splendente, senza nemmeno l'ombra di un pelo su di esso. E poi c'erano i suoi occhi....Dio, i suoi occhi...Dietro all'apparenza del gelo in quell'oceano selvatico si stagliavano tutte le emozione e i sentimenti che le sue labbra non erano mai state in grado di pronunciare; avevo imparato a decifrare tutti i simboli che mi permetteva di cogliere nei suoi occhi e ora, mentre vi individuavo desiderio e tormento mi sentii rabbrividire dalla soddisfazione.
Le mie mani scivolarono lungo il suo collo e l'oscurità del nero opaco dipinto sulle mie unghie contrastò la sua pelle pallida. Per un istante mi abbandonai alla visione di quel contrasto, trovandovi qualcosa di estremamente affascinante; quando riportai gli occhi su di lui domandai, "di cosa ti preoccupi Cole?"
Le sue mani si posarono elegantemente sulla parte bassa della schiena e mi attirarono ulteriormente contro il suo corpo. Abbassò una mano su un gluteo e lo afferrò con decisione mandandomi uno sguardo autoritario.
"Se qualcuno si avvicina a te non sarò capace di mantenere la mia promessa riguardo al tenere segreta la nostra faccenda."
"La nostra faccenda!?" Quasi gridai.
"Non iniziare con le tue interpretazioni drammatiche; sai cosa intendo. Se qualcuno prova a toccarti-" Cole digrignò i denti guardando altrove per un istante. Prese un profondo respiro e riabbassò lo sguardo su di me. "Non mi piace condividere Layla."
"Mi stai dicendo che non posso frequentare altri ragazzi?" Scherzai fingendo un tono allarmato. Le sue braccia caddero lungo i suoi fianchi e sulla sua faccia comparve un'espressione piena di orrore. "Perché la cosa ti dispiace?"
Scoppiai a ridere decidendo di non prolungare lo scherzo più del dovuto: il suo viso era già fin troppo rosso dalla rabbia.
"Sto scherzando Cole." Riallacciai le braccia al suo collo. "Non sei così facile da rimpiazzare. Non hai niente di cui preoccuparti: hai tutta la mia attenzione. Adesso andiamo però, non vogliamo creare sospetti..."
Cole lanciò un'occhiata veloce al vestito un'ultima volta, poi cercò la maniglia della porta senza staccare gli occhi da me. Tuttavia, invece di aprirla, girò la chiave nella serratura e un ghigno incurvò le sue labbra.
"Non avresti proprio dovuto metterti questo vestitino se ci tenevi tanto a uscire..."

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Bulletproof Hearts
Novela JuvenilLayla, una giovane mamma single, lotta per garantire un futuro migliore al proprio figlio in una delle zone più pericolose di Chicago:la West Side. Sembra tutto procedere con normalità, fino a quando Tom-suo fratello- accetta di stipulare affa...