Passarono quattro giorni dalla partenza di Cole e da allora l'umore di Dom cambiò considerevolmente.
Il ragazzo dolce e scherzoso che avevo conosciuto all'inizio era diventato cupo e distaccato.
La sua visita quotidiana a casa nostra non si arrestò, ma ora veniva esclusivamente per dirigere con Tom e Rick le sue faccende, da cui io ero sempre esclusa.
Ogni tanto quando venivamo lasciati soli per un istante provavo ad avvicinarmi, ma nemmeno le mie avance erano sufficienti a distrarlo, nemmeno per un secondo.
Ormai volevo solo trovare un modo per sollevargli il morale o, almeno, consolarlo.
Quando Dominic venne da noi il quarto giorno in casa trovò soltanto me: i ragazzi erano usciti e Jamie aveva insistito affinché lo portassero con loro.
Non trovando i suoi colleghi, Dominic fece per tornare a casa sua, ma riuscii a convincerlo a fermarsi con me.
Entrò dunque in casa e gli preparai un caffè , che lui accettò ringraziandomi quasi formalmente.
Il suo sguardo nervoso mi faceva sentire più distante che mai.
Pensai a qualcosa di utile da dire, ma niente mi venne in mente.
Rimasi allora in silenzio e così fece anche lui.
"Dom..." ebbi il coraggio di parlare. Lui alzò un sopracciglio lanciandomi un'occhiata interrogativa. "Mi arrendo..." sbuffai alzandomi in piedi prima di incrociare le braccia.
"Che c'è?" Osò chiedere.
"C'è che non so cosa ti prende. C'è che non ti fidi abbastanza da raccontarmi cosa ti tormenta. C'è che mi sento incredibilmente inutile in questo momento!"
Mi guardò stordito per un paio di secondi, poi sospirò alzandosi in piedi verso di me. La sua espressione si rilassò visibilmente e gli occhi si addolcirono.
Portò una mano su una ciocca di capelli e me la sistemò dietro l'orecchio in un gesto tenero.
"Sei tutt'altro che inutile Layla..." sussurrò in cerca del mio sguardo. Feci un passo indietro sfuggendo al suo tocco.
"No. Non voglio sentire ste cose. Voglio parlare di te. Voglio sapere cosa ti sta tormentando. Voglio che tu ti fida di me!"
"Non voglio disturbarti con i miei problemi. Non devi affrontarli per me..."
"Ma io voglio aiutarti! Non capisci che odio vederti ridotto così senza poter fare niente?"
"È solo un brutto momento. Passerà..."mormorò lui distogliendo lo sguardo.
"Non lo devi affrontare da solo Dom. Sono qua....parlami..."
"Layla..."
"Ti prego...fidati di me, voglio solo aiutarti..."
"È....è complicato..." feci un ulteriore passo verso di lui e alzai le braccia per accarezzare i lati del suo volto.
"Ho tutto il tempo del mondo..."Esitò per un secondo, poi prese le mie mani fra le sue e le portò sulle labbra per baciarle. Mi condusse poi verso il divano, dove si sedette poggiandomi sulle sue gambe.
Le mie dita passarono fra i suoi capelli e iniziarono a giocarci mentre lui iniziava a parlare.
"Bene...Cole è partito perché ci avevano detto che c'è stato un problema con la merce che abbiamo spedito...lui però ha ipotizzato che in realtà era solo un modo per attirarci a Detroit perché, secondo lui, qualcuno è interessato a fare affari con noi..."
"Sì...fin qua ci sono..." lo incoraggiai.
"Come sempre , Cole aveva ragione...c'è un gangster che è interessato a noi..."
Si fermò.
"E?"
"Mai sentito parlare di Nevarra?"
Pensai per qualche secondo facendo suonare il nome più volte nella mia mente. Scossi infine la testa in segno di 'no'.
"Beh...Nevarra è il capo del cartello colombiano di Norte del Valle e controlla circa il 40% della droga che viene trasportata da Colombia in America o in Europa...."spiegò lui.
"Oh....questo non è un...uhm...un vantaggio per voi?"
Dom ridacchiò nervosamente.
"In effetti la si potrebbe pensare anche così....ma sai...c'è un piccolo particolare..."
"Cioè?" Domandai impaziente.
"Nevarra è l'uomo che ha ucciso nostro padre..."*
Spalancai la bocca incredula.
Una scintilla di rancore balenò nei suoi occhi.
Rimasi immobile.
"Oh...ma... perché vi sta contattando adesso?" Osai chiedere.
"Perché la morte di mio padre gli ha causato più perdite che guadagni. Adesso pensa di rimediare tramite noi..."
"Non capisco...perché non l'avete ancora ucciso? Sai...la vendetta è una specie di rito sacro per voi gangster..."
Mi rivolse un sorriso triste accarezzandomi i capelli dolcemente.
"Te l'ho già detto piccola, questo gioco è molto più complicato di quanto credi..."
"Spiegami," insistetti.
"Nevarra è un uomo molto pericoloso...ha corrotto ogni tipo di autorità che ha provato a fermarlo e se qualcuno rifiuta di cedere alla corruzione viene immediatamente ammazzato. Non c'era niente che potevamo fare contro di lui al tempo...
"Avevamo un vantaggio però....lui era convinto che non sapessimo fosse lui il colpevole...il bastardo aveva persino avuto il coraggio di prometterci di cercare l'assassino per vendicare la morte di nostro padre...""Ma...l'avete conosciuto di persona tu e Cole? E perché vi avrebbe mentito? Voglio dire...se non avevate ancora potere perché fingere di essere dispiaciuto invece che fare fuori anche voi?" Mi azzardai a domandare senza pensarci due volte. Ma Dom non sembrò minimamente disturbato dalla mia sfacciataggine.
"Sì, purtroppo lo conoscevamo fin troppo bene ....
Devi sapere che il miglior modo per far funzionare un rapporto basato su affari di questo genere è conquistare o, almeno, fingere la fiducia reciproca. Per questo i due avevano deciso di presentare le loro famiglie-ovvero il proprio tallone d'achille- le une alle altre...
"Fu così che un giorno Nevarra ci invitò a cena nella sua villa, dove noi tre conoscemmo la sua famiglia, ovvero la sua compagna e la figlia Adriana, un'adolescente tanto bella quanto ribelle.
Adriana viveva per fare impazzire il padre e qualsiasi cosa avesse potuto infastidire lui, lei l'avrebbe fatta.
Forse per questo aveva deciso di attirare l'attenzione di Cole provocandolo in tutti i modi possibili. Cole , che prima d'allora non era mai stato interessato alle ragazze, si lasciò sedurre e cadde ai suoi piedi come una marionetta....
I due si innamorarono e presto si misero insieme. Di fronte a ciò Nevarra, invece di infuriarsi, fu più che felice del fatto che la figlia avesse trovato un ragazzo brillante come Cole.
Mio padre dall'altro lato non aveva mai avuto grandi simpatie per la ragazzina fin troppo vivace.
Passarono due anni e nel frattempo io riuscii ad integrarmi progressivamente negli affari di mio padre. Cole si diplomò ed entro pochi mesi avrebbe iniziato il college.
Durante quell'estate però nostro padre venne ucciso e Adriana -che aveva sentito il padre ammettere il crimine durante una telefonata- decise di confessare il tutto a mio fratello...Fu questa la svolta che lo spinse a scaraventare tutti i suoi progetti per aiutarmi a costruire l'impero lasciato incompleto da nostro padre.
Per quanto riguarda Nevarra, sperava che io continuassi a lavorare per lui mentre Cole tiene a bada sua figlia.
Nessuno dei due però fu abbastanza forte da far finta di niente in vista della progettazione della nostra vendetta. Decidemmo invece di lasciarci i Nevarra alle spalle e trasferirci ad Illinois, dove avremmo poi iniziato tutto da capo...."
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Bulletproof Hearts
Teen FictionLayla, una giovane mamma single, lotta per garantire un futuro migliore al proprio figlio in una delle zone più pericolose di Chicago:la West Side. Sembra tutto procedere con normalità, fino a quando Tom-suo fratello- accetta di stipulare affa...