12 marzo, ore 02:12
"Layla, riesci a sentirmi?" Percepivo la sua voce allarmata come sottofondo al mio stordimento. Cole era inginocchiato davanti a me e continuava a parlarmi per riportarmi alla realtà. I miei occhi erano ipnotizzati dalle macchie di sangue che giacevano sul suo volto e che ricoprivano le sue mani.
"Layla, Jamie sta piangendo. Non ti può vedere così....coraggio, fatti forza. Ce la puoi fare piccola..."
Le lacrime salirono di corsa annebbiandomi la vista al sentire il pianto di mio figlio.
"Jamie..." ripetei debolmente , riacquistando la capacità di parlare.
"È nella sua stanza, lui sta bene....andiamo Layla, ti prego, dobbiamo darti una pulita..."
Appoggiò una mano sulla mia spalla ed io strisciai indietro sul pavimento per allontanarmi da lui scuotendo la testa con terrore. "No...no...ti prego...no..." lo supplicai in lacrime.
Ritirò la mano immediatamente. "Layla..sono io, sono Cole..." sussurrò dolcemente. "Ti prego , ho bisogno che tu mi dia retta. Fallo per Jamie. Okay? Puoi farlo?" Domandò.
Deglutii e lottai il più forte che potevo per vincere lo shock .
Annuii.
"Adesso ti prenderò su. Okay? Sono io, sono Cole..." continuò a ricordarmi. Annuii ancora.
Mise una mano attorno alla mia spalla, una mano sotto le mie gambe e mi prese in braccio. Scorsi il corpo dell'altro uomo giacere in cucina sommerso dal proprio sangue. Rabbrividii all'istante stringendo la felpa di Cole fra le dita.
"Andrà tutto bene. Guarda me Layla, andrà tutto bene." Spostai lo sguardo su di lui e mi sentii immediatamente più tranquilla alla vista dei suoi occhi famigliari e rassicuranti.
Mi portò in bagno e mi appoggiò sulla vasca.
"Mi lavo le mani e ti porto dei vestiti puliti. Okay?"Annuii.
Cole aprì il rubinetto e l'acqua scese sulla sua pelle , sciogliendo via il sangue ormai secco dalle mani. Si pulì velocemente anche il viso, poi si sbarazzò della felpa rimanendo in una maglietta nera.
"Torno subito," disse prima di sparire via dal bagno.
Facendomi forza, afferrai i bordi della vasca e mi alzai in piedi. Le ginocchia tremavano, ma non mi lasciai cadere.
Jamie aveva smesso di piangere, ma se mi avesse vista in quello stato si sarebbe spaventato di nuovo.
Mi sciacquai allora le mani e mi lavai il viso con particolare delicatezza nei punti in cui ero stata colpita. Mi fermai davanti al mio riflesso: Il labbro era gonfio e non smetteva di sanguinare; sullo zigomo sinistro c'era una ferita aperta mentre il contorno dell'occhio era rossiccio e sul collo c'erano succhiotti e impronta di dita affondate nella mia pelle. Abbassai lungo il braccio il tessuto della maglietta ormai ridotta a pezzi e trovai altri marchi sulle spalle e sul petto.
Ma di tutto ciò non sentivo alcun dolore fisico. Né il labbro spaccato né l'occhio nero, né i lividi sul corpo avrebbero potuto competere con il dolore del cuore infranto...
Chiusi la porta del bagno e mi svestii prima di infilarmi di nuovo dentro la vasca e nascondermici dietro con la tenda.
Aprii lo sciacquone e l'acqua piovve sopra di me purificando il mio corpo dal tocco di quella creatura infernale.
Strofinai la spugna contro la mia pelle in un movimento brusco e forzato, come se fossi marchiata da una macchia indelebile, tuttavia incolore.
Più sangue colava, più alleviavano la paura e l'ansia che mi soffocavano. Ma più si alleviavano queste più spazio rimaneva a quel dolore angosciante che mi divorava il petto.
Lo stordimento passò in fretta e presto acquisii coscienza di quel che era appena successo.
Le mani continuavano a tremane e gli occhi a lacrimare. Mai prima mi ero sentita tanto ferita, tanto impotente...
Cole bussò alla porta e, non ricevendo alcuna risposta, entrò. Scrutai la sua sagoma mentre appoggiava gli indumenti puliti sulla lavatrice con la testa abbassata, evitando di guardare nella mia direzione nonostante fossimo separati dalla tenda.
"Layla....ci sei?"
"Sì..." riuscii a dire."Uhm...ti ho portato dei vestiti puliti...sono in camera con Jamie, chiamami se hai bisogno...."
Quando lui uscì, chiusi lo sciacquone e allacciai un asciugamano attorno al mio corpo senza mai smettere di tremare. Tamponai i capelli con un secondo asciugamano, poi mi infilai la felpa e i pantaloni da tuta che trovai sulla lavatrice prima di uscire dalla toilette.
Respirai profondamente per mantenere la calma. Un singhiozzo scappò dalle mie labbra, seguito da un secondo, poi da un terzo. Portai la mano sulla bocca per silenziare il mio pianto crollando a terra contro la parete.
La porta della mia stanza si aprì; Cole corse lungo il corridoio verso di me."Sono qui, tranquilla...andrà tutto bene...." sussurrò circondando il mio corpo con le braccia. I capelli umidi bagnarono la sua maglietta mentre mi aiutava a tirarmi su; ma le mie gambe dolenti non ne volevano sapere di collaborare.
"Coraggio Layla, ce la puoi fare...per Jamie, okay?" Mi incoraggiò strofinando i miei capelli teneramente. Piansi ininterrottamente scuotendo la testa. "Non riesco...non posso...." farfugliai reggendomi alle sue braccia per non cadere di nuovo. Quando alzai il volto su di lui intravidi la compassione balenare sui suoi occhi. Mi attirò in un abbraccio caldo e disperato, come se potesse rimettere insieme i mille pezzi in cui ero spezzata.
"Sono arrivato troppo tardi....sono arrivato troppo tardi..." mormorò stringendo a sé. "Mi dispiace così tanto Layla....non avrei dovuto lasciarti da sola...mi dispiace...." mormorò affondando le dita fra i capelli bagnati mentre continuavo a singhiozzare sul suo petto.Avrei voluto dirgli che , se mai, mi aveva strappato via ad un incubo reale, che era intervenuto nel momento in cui avevo lasciato quello che pensavo sarebbe stato il mio ultimo respiro.
Avrei voluto dirgli che mi aveva salvato dalla morte...
Scossi la testa; un debole "no..." fu tutto quello che riuscii a dire.
"Mamma..." la voce fragile di Jamie rimbombò nel corridoio. Digrignai i denti e strinsi i pugni con forza voltandomi dal lato opposto per evitare che guardasse il mio volto.
"Mamma...perché stai piangendo?" chiese e sentii i suoi passi farsi in avanti. Nonostante non lo stessi guardando, sapevo che la sua fronte era aggrottata, sapevo che il suo labbro roseo tremava e che i suoi occhi verdi erano tristi e umidi. Gli si sarebbe spezzato il cuore se mi avesse vista in quello stato...
"Mamma?" Farfugliò, ora vicino a me. Cole alleviò la stretta liberandomi dalle sue braccia. La mano di Jamie strinse la mia mentre mi chiamava ancora. Usai la manica della felpa per asciugare gli occhi e presi un profondo respiro. Mi voltai finalmente per affrontare mio figlio, che spalancò gli occhi appena vide il mio viso.
Le lacrime iniziarono a colare lungo il suo volto mentre continuava a guardarmi impauriti. Mi inginocchiai di fronte a lui e presi il suo viso angelico fra le mani forzando un sorriso. "Non piangere tesoro. Mamma sta bene, sono solo caduta..." mentii accarezzando le sue guance bagnate.Lui continuò a singhiozzare ininterrottamente e allacciò le braccia attorno al mio collo stringendomi con forza.
"Jamie..." borbottai racchiudendo il suo corpo fra le braccia.Una mano si appoggiò sulla mia spalla. Alzai la testa e Cole mi rivolse uno sguardo pieno di agonia. "Perché non andate in camera?Faccio una telefonata e vi raggiungo..." disse forzando un sorriso angosciato e solo allora mi ricordai del corpo dissanguato che giaceva nella mia cucina. Rabbrividii all'istante, ma non mi lasciai sopraffare dall'ansia. Con tutte le forze che avevo, presi Jamie in braccio e lo portai nella nostra stanza. Mi sedetti sul mio letto e lo lasciai sulle mie gambe con la testa appoggiata contro la mia spalla.
Accarezzai i suoi capelli delicatamente cullandolo fra le mie braccia. Il suo corpo continuava a tremare e il suo cuore batteva accanitamente contro il mio petto.
Poco a poco si calmò , fino a addormentarsi completamente sulla mia spalla.
Lo feci sdraiare accanto a me e portai le ginocchia al petto appoggiandovi la testa sopra.
La stanchezza iniziò a farsi sentire, ma avevo troppa paura anche solo per battere le ciglia.
Rimasi così immobile sul mio letto senza mai allontanarmi da Jamie, nemmeno quando sentii una voce maschile sconosciuta conversare con Cole.
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Bulletproof Hearts
Teen FictionLayla, una giovane mamma single, lotta per garantire un futuro migliore al proprio figlio in una delle zone più pericolose di Chicago:la West Side. Sembra tutto procedere con normalità, fino a quando Tom-suo fratello- accetta di stipulare affa...