Capitolo 28

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Dopo aver trascorso l'intera giornata in spiaggia, il gruppo uscì a mangiare fuori ad un ristorante thailandese e alle undici e mezza fecero ritorno in casa.
Cole si fece una lunga doccia poi, quando tornò nella sua stanza, afferrò il telefono per controllare se ci fossero nuove chiamate. Si sorprese nel trovare un messaggio da parte di Layla.

Layla Bell: Non devi per forza ignorarmi ogni volta che c'è qualcuno nella stanza, sai?

Cole sbuffò rileggendolo una seconda volta, poi iniziò a comporre la risposta.

Io: Credevo fosse ciò che volevi.

Layla Bell: Scoparmi la mattina ed ignorarmi per il resto della giornata? Sì, è proprio quello che voglio.

Cole serrò le mascelle e digrignò i denti con forza, irritato dalla sua risposta secca. Layla aveva la fastidiosa abitudine di dare tragiche interpretazioni anche ai concetti più banali; ma allo stesso tempo era diretta e non si fermava mai dal dirgli ciò che pensava e questo era l'aspetto che gli piaceva di più di lei.

Io: Non intendevo dire quello. Mi hai detto che gli altri non devono notare niente e ho preso alla lettera la tua parola. Ora non ti va bene?

Layla Bell: Questo non vuol dire che mi devi ignorare.

Io: Avevo dimenticato quanto fossero complicate le donne....

Layla Bell: Che c'è Cole? Sei già stufo?

Io: Non ho detto questo.

Layla Bell: Io penso proprio di sì.

Io: Non dovresti pensare così tanto.

Layla Bell: Mi stai dando della stupida?
.
Io: No. Volevo dire che pensi troppo e questo complica le cose a volte. Non credo che tu sia stupida Layla.

Layla Bell: Lo so. Ti stavo solo sfottendo. Mi puoi ignorare quanto vuoi, volevo solo stuzzicarti un po'. Sei molto divertente quando sei nervoso, anche per messaggio ;)

Cole respirò in sollievo e un sorriso si espanse sulle sue labbra.

Io: Cosa devo fare con te Layla Bell?

Layla Bell: Jamie si è addormentato nella stanza di Tom, per cui....sorprendimi.

Cole non ci pensò due volte prima di gettare il telefono sul letto e sgattaiolare fuori dalla stanza. Con passo furtivo raggiunse la camera in cui alloggiava lei ed abbassò la maniglia delicatamente prima di entrare. Chiuse la porta alle sue spalle e quando si voltò verso il letto deglutì alla vista di lei distesa su un fianco;il suo corpo era avvolto in una rossa camicia da notte di seta, che però lasciava trasparire i seni sotto la fascia di pizzo che ricopriva il petto. I suoi capelli ricadevano corvini sulle spalle e sul lenzuolo grigio ed insieme agli occhi scuri ardenti contrastavano il rosso della camicia.

Cole sentì una vampata di calore invadere il suo corpo e digrignò i denti per contenere il proprio desiderio.
Lo sguardo sensuale e il sorriso malizioso di Layla lo invitavano ad approssimarsi a lei e così fece.
"Stai cercando di sedurmi Layla Bell?" Sussurrò Cole mentre lei si alzava sulle ginocchia incontrandolo al bordo del materasso senza ancora  toccarlo, sebbene si trovassero solo a qualche centimetro di distanza. Cole sentì l'urgente bisogno di afferrare i suoi fianchi ed inchiodarla al materasso per realizzare tutte le fantasie impronunciabili che svolazzavano nella sua mente. Lei si leccò lentamente le labbra mentre i suoi occhi scorrevano lungo il petto nudo dell'altro poi mormorò, " non credo sia così facile sedurti Coleman Donovan..."
Lui alzò un sopracciglio e sfiorò la sua spalla dolcemente, lasciando così cadere la spallina. "Non sono un eunuco Layla, se il tuo intento era farmi impazzire ci stai riuscendo...sei bellissima..." Il suo dolce profumo invase le sue narici quando lei chiuse la distanza fra di loro. Cole, impaziente, afferrò la sua nuca  e, senza alcun preavviso, invase le sue labbra.
L'altra mano esplorò il suo corpo, toccando e stringendo le sue curve fino a farla gemere.
Quando si separò da lei, la prese dai fianchi e la fece voltare con un movimento brusco, piegando il suo busto in avanti. Allungò la mano verso i suoi capelli e li tirò delicatamente fra le dita per sollevare il suo viso e piantarle un bacio sulla fronte.
Lei si morse il labbro e gli mandò uno sguardo supplichevole; quando mollò la presa sui suoi capelli lei affondò il viso nel cuscino: Cole iniziò a dare vita alle sue vivide fantasie.

*

L'orologio sul comodino segnava le tre del mattino; dalla finestra spalancata entrava una piacevole freschezza e nella stanza penetrava il profondo chiaro di luna.
Sul letto giacevano i due amanti, entrambi esausti dal ripetitivo soddisfacimento del desiderio dell'uno per l'altra. I loro respiri erano ancora irregolari, le loro espressioni erano sconvolte e le loro mani intrecciate.
"Oh mio Dio Cole...come....come puoi aver avuto solo una ragazza eppure essere così...esperto?" Chiese Layla senza fiato. Cole abbassò lo sguardo su di lei per capire se era una domanda retorica o se si aspettasse veramente una risposta.
"Esperto?...seguo solo i miei istinti..." Spiegò circondando la sua spalla con un braccio per attirarla contro di lui.
"Beh...non tutti seguono i loro istinti allora..."
"Ti riferisci a mio fratello?" Chiese Cole digrignando i denti al pensiero di lei e Dom insieme. Layla si lasciò scappare una risata. "No no. Voi Donovan dovete avere una specie di dono. Quando stavo ancora con lui-"
"Penso di aver capito," la interruppe facendo una smorfia. Lei ridacchiò, poi gli posò un bacio furtivo sulla guancia. "Allora se non ti riferivi a Dom...ti riferivi al papà di Jamie?"
Lei si irrigidì al suo fianco poi annuì.
"Non ti...uhm...non ti soddisfaceva?" Chiese Cole, curioso di saper di più riguardo all'uomo che l'aveva abbandonata dopo averla messa incinta.
"Mi piaceva l'idea di farlo con l'uomo che amavo...ma l'atto in sé non era mai stato un granché..."
"Oh...per quanto tempo siete stati insieme?"
"Ci siamo messi insieme quando avevo sedici anni. Due anni dopo è nato Jamie e lui se n'è andato." Cole sentì una rabbia feroce verso quell'uomo irresponsabile, sebbene non lo avesse mai conosciuto. Ripensò al piccolo bambino che metteva allegria e tenerezza in qualunque stanza venisse messo; la carnagione lattea, i capelli biondi e gli occhi verdi dovevano essere tratti dal padre ma, a parte quelli, tutto il resto-la sua dolcezza e la sua purezza- non poteva che provenire da Layla.
"Non si merita di essere il papà di Jamie," rispose Cole semplicemente affondando le dita fra i suoi capelli per accarezzarli.
"Lo so. Non credo gli importi. Probabilmente avrà fatto lo stesso con altre ragazze dopo di me, chi sa..."
"Lo ami ancora?" Chiese Cole abbassando lo sguardo per incontrare i suoi occhi. La sua espressione era indecifrabile.
"Sai qual'è la cosa che mi fa sentire veramente stupida ? Se tu mi avessi posto la stessa domanda qualche mese fa ti avrei risposto 'sì', perché allora speravo ancora nel suo ritorno. Solo adesso capisco quanto sia stato patetico da parte mia..."
"Non dire così...sperare che torni almeno per suo figlio non è affatto patetico....Però....cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Jessie era stato l'unico ragazzo con cui ero stata e credevo fosse il meglio che avessi mai potuto avere...poi...beh...poi..."
"....Dom si è innamorato di te e ti ha aperto gli occhi...." concluse Cole con tono talmente calmo che nessuno avrebbe mai sospettato della frustrazione che sentiva nel pronunciare quelle parole. Layla aprì bocca e Cole aspettò, speranzoso di sentirsi dire qualcosa che però nemmeno lui conosceva. Tuttavia lei si limitò ad annuire e si riappoggiò alla sua spalla senza aggiungere una parola.
"Dom....lo ami?"
"Credi veramente che sarei distesa su suo fratello in questo momento se lo avessi mai amato in quel modo?" Cole sospirò sollevato e solo ora si rese conto di aver trattenuto il respiro nell'attesa della sua risposta. La tenne più stretta contro il suo petto e affondò il viso nei suoi capelli inalando la sua fragranza floreale. Sfiorò la sua spalla nuda e scese fino ad accarezzare il suo seno pieno e sodo; lei rabbrividì sotto il suo tocco.
"Cole..." Sussurrò lei cominciando a disegnare cerchi immaginari sul suo addome scolpito.
"Sì?"
"Che cosa stiamo facendo?"
"Che intendi dire?"
"Questo...noi...che cos'è esattamente?" Cole s'irrigidì per un secondo, colto di sorpresa dalla domanda. Aveva lo strano presentimento che qualunque cosa avesse detto in risposta l'avrebbe delusa; non era bravo ad esprimere i suoi sentimenti, soprattutto quando si trattavi di quelli così confusi e intensi.
"C'è una risposta giusta a questa domanda?"
"Cioè?" Lei si sollevò e si appoggiò sul gomito per poterlo vedere in viso.
"C'è qualcosa di preciso che devo dire per non farti arrabbiare?" Lei gli rivolse un sorriso tenero ed allungò la mano per posarla sulla sua guancia.
"Sei adorabile...non mi arrabbierò se mi dici come ti senti Cole...non devi rispondere se non ti senti a tuo agio, capisco..."
"Lasciamo le cose così come sono, non voglio perderti..."
"Se è quello che vuoi va bene. Però...perché dovresti perdermi?"
"Perché sono la complessità in persona...quando te ne renderai conto ti perderò, ma per ora mi accontento di rallentare i tempi..." Un sorriso triste incurvò le sue labbra e i suoi occhi azzurri si riempirono d'angoscia mentre confessava il suo tormento. Layla lo sorprese sedendosi a cavalcioni su di lui per afferrare il suo viso fra le sue mani e sussurrare, "finché mi vorrai io sarò qui Cole."
Lui posò le mani sulla sua vita e spinse i fianchi contro i suoi. Un ghigno s'impossessò delle sue labbra mentre rispondeva, "allora sarai intrappolata con me ancora a lungo..."

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