5.

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<<Che vi va di fare?>> 

La domanda di Dixton non suscita una grande gara  a "chi propone la cosa migliore", tutti ci limitiamo ad increspare le labbra e ad alzare le spalle, con gli occhi fissi nel vuoto.

Le mie gambe penzolano lungo il muretto su cui sono seduta, tagliano l'aria sforbiciando lentamente e battendo i talloni contro i mattoni. Butto fuori in po' di fumo per poi rovesciare la testa verso il cielo: le giornate si stanno proprio accorciando sempre di più, alle dieci di sera è già buio buio.

<<Settembre, settembre. Sei già alle porte>> mormoro sovrappensiero riportando il capo nella posizione giusta.

<<Raga, ci pensate. Due settimane e si ritorna in quella merda di buco>> sbuffa Traci appoggiandosi con la schiena contro il muretto.

<<Non me lo ricordare che io sarei già dovuto uscirci >> ribatte disgustato Zack sfregandosi la faccia con le mani. Murphy gli da due pacche sulla spalla ridendo tra se e se.

<< Ragazzi, si va nel cuore di Chicago>>  salta giù Alex.

<<E che ci vuoi fare nella bella Chicago>> mi mordicchio le unghie.

<<Ci sono dei bei parchi, e dove c'è un parco c'è clientela.>> dice come se fosse la cosa più scontata <<E quindi, in un parco in centro a Chicago ci sarà...>> 

<<Clientela con tanti verdoni che sperano nell'arrivo di un pusher per poter vedere i fuochi d'artificio>> finisce la frase Dixton circondando con il suo muscoloso braccio il collo del biondino col septum.

<<Ma è lunga arrivare fino a là>> prende parola la bionda.

<<Ma noi siamo dei fighi, i fighi hanno le moto...>> ribatte subito Alex.

<<Di conseguenza siamo dei fighi con le moto>> e lo interrompe ancora ragazzo dalla pelle scura.

<<Sì, ma piantatela di completarvi le frasi a vicenda, è sdolcinato e patetico>> il mio volto assume una faccia schifata che a quanto pare è comica per i presenti.

<<Ah, quindi non sei una ragazza romantica e sdolcinata?>> 

Il sorrisetto di Zack mi da sui nervi.

<<No, è roba da deboli>> arriccio il naso.

<<Mettiti questo, vieni dietro di me>> mi mette in mano un casco da moto.

<<E chi dice che mi fido di come guidi tu, Zack?>> incrocio le braccia.

<<Scoprirai come guidano gli altri mentre andiamo>> alzo gli occhi al cielo.

<<Aspettate prima di partire abbiamo bisogno di un po' di ricarica>> Murphy ci lascia una striscia di coca sul dorso della mano ciascuno, insieme la facciamo scomparire per aspettare un secondo giro.

Il bello della coca è che ti rende più aperto, più felice, ogni sensazione brutta va via, ogni paura va a farsi fottere.

Zack si infila il casco e monta sulla sua moto da cross nera con intarsi bianchi, mi fa cenno  di fare lo stesso, e così faccio.

Io dietro a Zack, con le mani leggermente appoggiate sulla sua maglietta nera.

  Traci dietro a Dixton. 

Senza neanche avvisare partono tutti e quattro insieme, dopo aver dato un po' di gas tanto per far crescere il loro già enorme ego.

La velocità mi è sempre piaciuta: sentire lo stomaco salire in gola, il naso congelato e quella possibilità di schiacciarti contro un muro come un uovo che cade da un tavolo.

Bravi ragazzi nei brutti quartieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora