<<Che vi va di fare?>>
La domanda di Dixton non suscita una grande gara a "chi propone la cosa migliore", tutti ci limitiamo ad increspare le labbra e ad alzare le spalle, con gli occhi fissi nel vuoto.
Le mie gambe penzolano lungo il muretto su cui sono seduta, tagliano l'aria sforbiciando lentamente e battendo i talloni contro i mattoni. Butto fuori in po' di fumo per poi rovesciare la testa verso il cielo: le giornate si stanno proprio accorciando sempre di più, alle dieci di sera è già buio buio.
<<Settembre, settembre. Sei già alle porte>> mormoro sovrappensiero riportando il capo nella posizione giusta.
<<Raga, ci pensate. Due settimane e si ritorna in quella merda di buco>> sbuffa Traci appoggiandosi con la schiena contro il muretto.
<<Non me lo ricordare che io sarei già dovuto uscirci >> ribatte disgustato Zack sfregandosi la faccia con le mani. Murphy gli da due pacche sulla spalla ridendo tra se e se.
<< Ragazzi, si va nel cuore di Chicago>> salta giù Alex.
<<E che ci vuoi fare nella bella Chicago>> mi mordicchio le unghie.
<<Ci sono dei bei parchi, e dove c'è un parco c'è clientela.>> dice come se fosse la cosa più scontata <<E quindi, in un parco in centro a Chicago ci sarà...>>
<<Clientela con tanti verdoni che sperano nell'arrivo di un pusher per poter vedere i fuochi d'artificio>> finisce la frase Dixton circondando con il suo muscoloso braccio il collo del biondino col septum.
<<Ma è lunga arrivare fino a là>> prende parola la bionda.
<<Ma noi siamo dei fighi, i fighi hanno le moto...>> ribatte subito Alex.
<<Di conseguenza siamo dei fighi con le moto>> e lo interrompe ancora ragazzo dalla pelle scura.
<<Sì, ma piantatela di completarvi le frasi a vicenda, è sdolcinato e patetico>> il mio volto assume una faccia schifata che a quanto pare è comica per i presenti.
<<Ah, quindi non sei una ragazza romantica e sdolcinata?>>
Il sorrisetto di Zack mi da sui nervi.
<<No, è roba da deboli>> arriccio il naso.
<<Mettiti questo, vieni dietro di me>> mi mette in mano un casco da moto.
<<E chi dice che mi fido di come guidi tu, Zack?>> incrocio le braccia.
<<Scoprirai come guidano gli altri mentre andiamo>> alzo gli occhi al cielo.
<<Aspettate prima di partire abbiamo bisogno di un po' di ricarica>> Murphy ci lascia una striscia di coca sul dorso della mano ciascuno, insieme la facciamo scomparire per aspettare un secondo giro.
Il bello della coca è che ti rende più aperto, più felice, ogni sensazione brutta va via, ogni paura va a farsi fottere.
Zack si infila il casco e monta sulla sua moto da cross nera con intarsi bianchi, mi fa cenno di fare lo stesso, e così faccio.
Io dietro a Zack, con le mani leggermente appoggiate sulla sua maglietta nera.
Traci dietro a Dixton.
Senza neanche avvisare partono tutti e quattro insieme, dopo aver dato un po' di gas tanto per far crescere il loro già enorme ego.
La velocità mi è sempre piaciuta: sentire lo stomaco salire in gola, il naso congelato e quella possibilità di schiacciarti contro un muro come un uovo che cade da un tavolo.
STAI LEGGENDO
Bravi ragazzi nei brutti quartieri
Novela JuvenilAvril, quasi 17 anni un padre alcolizzato e violento, una sorella di sei anni da accudire e proteggere, e una madre che non si sa più dove sia. Zack, 19 anni, spacciatore del quartiere in cui vive anche Avril, occhi freddi, corpo tatuato e un pass...