31.

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Infilo le unghie nella sua pelle, graffiandogli la schiena per aggrapparmi di più a lui.

Le mie gambe si tengono saldamente al suo bacino mentre il suo membro entra ed esce dal mio corpo con una foga crescente. Sento le sue mani stringermi le natiche e la sua bocca sulla mia spalla per soffocare grugniti di piacere.

Tocco l'apice, mi mordo le labbra per non gemere troppo forte e poi lascio cadere la mia fronte sulla sua, imperlata di sudore. Pochi secondi dopo lo sento uscire da me e mettermi per terra: mi ritrovo inginocchiata a lui, col fiatone, che mi alza e abbassa il petto ad un ritmo irregolare, e la bocca aperta aspettando che il suo seme mi sporchi un po in viso.

La campana del primo intervallo suona.

Mi tiro su il perizoma e i collant a rete, per poi sistemarmi il "vestito"  verde militare, un po' troppo corto per andare a scuola, e indossare di nuovo la solita la grande felpa nera.

<<Si, lo so: devo stare zitta con quella tettuta>> lo anticipo appena alza lo sguardo su di me.

Non capisco cosa cavolo gli passa per la testa: mi dice che di quella non gliene frega un cazzo e intanto va in para che possa venire a sapere che se la fa con un'altra.

Mi metto la borsa nera, finta pelle, costata dieci dollari al mercatino di tre anni fa, al gomito e intanto lo guardo allacciarsi la solita cintura nera.

Si, è proprio un bel ragazzo, con quei capelli lunghi biondi e quegli occhi così chiari.

Forse troppo.

Attraversiamo a passo sicuro il corridoio brulicante di ragazzi che camminano, chiacchierano e che sistemano robe negli armadietti.

<<Porca puttana!>> impreca Murphy quando gli salto addosso da dietro. <<Avril, va bene che sei peso piuma, ma la delicatezza ti manca proprio!>>

<<Stai dicendo alla mia migliore amica che è grassa?>>

Eccola la bionda sexy che interviene facendo ridere tutti

<<Dov'eravate finiti voi due?>>

Ma che fa anche domande molto, ma molto da evitare...

<<In bagno!>> 

Cazzo mi ha rubato la scusa più facile.

<<Dal preside>> urlo subito dopo e ci scambiamo un fugace sguardo.

<<Che mi hai combinato?>> mi porge una sigaretta Dixton.

<<Solite cose, ritardi per il pagamento e ehm.. ritardi>>

Sento lo sguardo di Emily bucarmi la pelle.

Ma quella delle amiche non ne ha?

<<Comunque prima che Miss delicatezza mi spezzasse la schiena, stavamo facendo il resoconto di ieri>>

<<Hanno preso solo Ahron.>> continua Alex gesticolando con la sigaretta accesa in mano << Gli hanno fatto passare la notte dentro ma l'hanno già rilasciato, mi ha scritto. Deve presentarsi tra un mese in tribunale per un piccolo processo e poi credo che la questione sarà chiusa qui>>

<<Quanto aveva addosso?>> chiede Zack

<<Per fortuna aveva dietro solo tre grammi di erba e uno di ashish. Si è inventato la scusa dell'uso personale e non ha fatto i nomi di nessuno.>>

Guardo Zack sospirare di sollievo in silenzio sentendo la risposta di Dixton.

Si sente di nuovo la campana.

Bravi ragazzi nei brutti quartieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora