Il rumore delle forchette che raschiano i piatti che rovinano questo inquietante silenzio mi sta letteralmente urtando.
<<Hai già preso le robe per la scuola?>> la sua voce è bassa e stupendamente calma.
<<Si, mi manca solo la lista dei libri>>
Sì, come no, dimmi una volta in cui hai portato anche solo un quaderno.
<<E te Jasa, pronta a cominciare le elementari?>>
La piccola scuote la testa velocemente.
<<Ma come no?>> la mia domanda retorica esce con tono molto sbalordito, anche perché lo sono.
<<Ho paura di incontrare qualche bambino cattivo>> fa spallucce mettendo in bocca un pezzo di mela.
La cosa è piuttosto strana, anche perché è sempre stata una bambina più che socievole.
<<Le persone cattive ci sono sempre>>
<<Bel incoraggiamento papà>> lo riprendo tra i denti.
<<Lunedì non posso accompagnarti io, mi hanno chiamato per un lavoro e devo uscire presto>>
<<E chi mi porta allora?>> sembra che ci sia anche rimasta male.
<<Tua sorella>>
<<Ma papà! Devo essere in classe alle 8.30, non posso partecipare alla riunione di benvenuto>>
<<Non credo che i genitori siano obbligati a seguirla>>
Sbuffo leggermente.
Metto nel grinder un po' di erba e inizio a ruotarlo.
Inizio a canticchiare le parole di " Not on drugs" ondeggiando in giro per la stanza con il filtro di carta già tra le labbra
<<Baby listen please, I'm not on drugs, I'm not on drugs, I'm just in love>> adoro questa canzone.
Mi volto verso la finestra per prendere le cartine lunghe e...
<<Porco il Signore santissimo!>> mi metto una mano su cuore accelerato <<Ma sei scema?!>>
<<I'm up with the kites and I dream so blue. I live in the sky, you come live here too. I'm queen of the clouds, make my wish come true>> entra dal vetro cantando.
<<I sing to the night, let me sing to you>> urlo insieme a lei e cominciamo a strillare il ritornello rovinando completamente questa bellissima canzone.
Ridendo ci ributtiamo sul letto e così posso ritornare alla mia canna.
<<Come stai?>>
Annuisco sporgendo le labbra senza togliere lo sguardo dalla mista sul mio palmo sinistro.
<<Mamma mia ma, ci pensi che fra due giorni si ricomincia quel mortorio di vita?>> si butta indietro col busto, accompagnando la tragica caduta con un altrettanto tragico sbuffo.
Ma tutti oggi mi devono parlare di scuola?
<<Quando mai la scuola hai influito con la bellezza della nostra vita>> ridacchio leccando la cartina.
<<In effetti hai ragione, non facciamo mai un cazzo>> si rotola su un lato e appoggia la testa sulla sua mano.
Appoggio la bellezza che ho creato tra le labbra e afferro il mio fidato clipper.
<<Domani sera si fa after da Lucas, ci sei vero?!>> sembra più una minaccia che una domanda con possibilità di risposta.
<<Devo portare mia sorella a scuola>> faccio un'altro tiro.
<<Va be, verso le 6 ce ne andiamo>>
Faccio spallucce e le porgo la canna.
<<No, no, no, no>> si mette seduta di scatto <<Te non ci balzi perché non vuoi vedere Zack!>>
La guardo storta come per farle capire che è fuori strada: ma è inutile, la strada la ha azzeccata e come.
<<Dai... alcool a volontà, droga gratis e cazzi volanti da per tutto>>
<<A beh, allora vengo di sicuro se ci sono questi>>
Scoppiamo a ridere nello stesso momento e poi smettiamo, rimanendo in silenzio a fissare il vuoto mentre le voci di Pnl entrano nelle nostre orecchie.
<<Ma tu e Dixton...insomma>> faccio scontrare più gli indici delle mani.
La sua chioma bionda annuisce titubante.
<<Cioè, state proprio insieme... tipo due fidanzatini... tipo gente normale?>>
Annuisce di nuovo sorridendo.
<<Wow>> faccio cadere le spalle <<No, veramente figo. Ma com'è?>>
<<E' praticamente normale, solo che scopi con una persona sola>> fa spallucce.
<<Bisogna festeggiare!>> applaudo come una bambina <<Tiriamone su un'altra>>
Faccio strisciare i polpastrelli della mano lungo il ruvido muro del corridoio.
Mamma mia non potete immaginarvi la fame che viene dopo aver fumato cinque bombe di file...
Mi passo le dita fra i capelli scompigliati ed entro sbadigliando in cucina.
<<Wow una riunione fra gente molto tosta>> ironizzo vedendo mio padre e Sasha seduti al tavolo e altri ragazzi appoggiati ai mobili della cucina.
<<Di chi è l'erba che hai fumato?>>
<<Di certo non la merda vostra>> sospiro distratta piegandomi con la testa dentro il frigo.
Sbatto l'anta e decido di cambiare strategia: con passo strascicato mi dirigo verso la dispensa.
<<Puoi levarti?>> chiedo al ventenne che mi sta ostruendo il passaggio.
Mi da una fiatata di fumo in faccia e poi si stacca dalla credenza facendo un gesto da gentiluomo; alzo gli occhi al cielo e mi metto sulle punte dei piedi.
<<Bel culetto stiamo staremmo parlando di robe importanti>>
Lo odio...
Ritorno con i talloni sul pavimento e con in mano un tubo di pringles nuovo.
<<Perché non lo fate a casa tua, Sasha?>> pronuncio il suo nome con schifo <<Non per dire, ma vi ricordo, soprattutto a te papà, che c'è in giro per casa una bambina di sei anni>> metto in bocca una patatina.
Dio che goduria
<<Quindi fate sparire quella roba>> indico con un cenno di testa i panetti bianchi sul tavolo.
Esco dalla cucina masticando come un'ossessionata.
<<Avril>>
<<Che vuoi te?>> mi volto scocciata.
<<Fammi vedere camera tua>>
Che sorriso malizioso di merda che ha.
Scoppio a ridere e mi riporto alla bocca un'altra pringles.
<<Non avete cose importanti di cui parlare?>>
<<Posso essere aggiornato>>
<<Sparisci dalla mia vista Jack>> scuoto la testa altezzosa e giro i tacchi.
STAI LEGGENDO
Bravi ragazzi nei brutti quartieri
Teen FictionAvril, quasi 17 anni un padre alcolizzato e violento, una sorella di sei anni da accudire e proteggere, e una madre che non si sa più dove sia. Zack, 19 anni, spacciatore del quartiere in cui vive anche Avril, occhi freddi, corpo tatuato e un pass...