15.

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Il rumore delle forchette che raschiano i piatti che rovinano questo inquietante silenzio mi sta letteralmente urtando.

<<Hai già preso le robe per la scuola?>> la sua voce è bassa e stupendamente calma.

<<Si, mi manca solo la lista dei libri>>

Sì, come no, dimmi una volta in cui hai portato anche solo un quaderno.

<<E te Jasa, pronta a cominciare le elementari?>>

La piccola scuote la testa velocemente.

<<Ma come no?>> la mia domanda retorica esce con tono molto sbalordito, anche perché lo sono.

<<Ho paura di incontrare qualche bambino cattivo>> fa spallucce mettendo in bocca un pezzo di mela.

La cosa è piuttosto strana, anche perché è sempre stata una bambina più che socievole.

<<Le persone cattive ci sono sempre>>

<<Bel incoraggiamento papà>> lo riprendo tra i denti.

<<Lunedì non posso accompagnarti io, mi hanno chiamato per un lavoro e devo uscire presto>>

<<E chi mi porta allora?>> sembra che ci sia anche rimasta male.

<<Tua sorella>>

<<Ma papà! Devo essere in classe alle 8.30, non posso partecipare alla riunione di benvenuto>>

<<Non credo che i genitori siano obbligati a seguirla>>

Sbuffo leggermente.


Metto nel grinder un po' di erba e inizio a ruotarlo.

Inizio a canticchiare le parole di " Not on drugs" ondeggiando in giro per la stanza con il filtro di carta già tra le labbra 

<<Baby listen please, I'm not on drugs, I'm not on drugs, I'm just in love>> adoro questa canzone.

Mi volto verso la finestra per prendere le cartine lunghe e...

<<Porco il Signore santissimo!>> mi metto una mano su cuore accelerato <<Ma sei scema?!>>

<<I'm up with the kites and I dream so blue. I live in the sky, you come live here too. I'm queen of the clouds, make my wish come true>> entra dal vetro cantando.

<<I sing to the night, let me sing to you>> urlo insieme a lei e cominciamo a strillare il ritornello rovinando completamente questa bellissima canzone.

Ridendo ci ributtiamo sul letto e così posso ritornare alla mia canna.

<<Come stai?>>

Annuisco sporgendo le labbra senza togliere lo sguardo dalla mista sul mio palmo sinistro.

<<Mamma mia ma, ci pensi che fra due giorni si ricomincia quel mortorio di vita?>> si butta indietro col busto, accompagnando la tragica caduta con un altrettanto tragico sbuffo.

Ma tutti oggi mi devono parlare di scuola? 

<<Quando mai la scuola hai influito con la bellezza della nostra vita>> ridacchio leccando la cartina.

<<In effetti hai ragione, non facciamo mai un cazzo>> si rotola su un lato e appoggia la testa sulla sua mano.

Appoggio la bellezza che ho creato tra le labbra e afferro il mio fidato clipper.

<<Domani sera si fa after da Lucas, ci sei vero?!>> sembra più una minaccia che una domanda con possibilità di risposta.

<<Devo portare mia sorella a scuola>>  faccio un'altro tiro.

<<Va be, verso le 6 ce ne andiamo>>

Faccio spallucce e le porgo la canna.

<<No, no, no, no>> si mette seduta di scatto <<Te non ci balzi perché non vuoi vedere Zack!>>

La guardo storta come per farle capire che è fuori strada: ma è inutile, la strada la ha azzeccata e come.

<<Dai... alcool a volontà, droga gratis e cazzi volanti da per tutto>>

<<A beh, allora vengo di sicuro se ci sono questi>>

Scoppiamo a ridere nello stesso momento e poi smettiamo, rimanendo in silenzio a fissare il vuoto mentre le voci di Pnl entrano nelle nostre orecchie.

<<Ma tu e Dixton...insomma>> faccio scontrare più gli indici delle mani.

La sua chioma bionda annuisce titubante.

<<Cioè, state proprio insieme... tipo due fidanzatini... tipo gente normale?>>

Annuisce di nuovo sorridendo.

<<Wow>> faccio cadere le spalle <<No, veramente figo. Ma com'è?>>

<<E' praticamente normale, solo che scopi con una persona sola>>  fa spallucce.

<<Bisogna festeggiare!>> applaudo come una bambina <<Tiriamone su un'altra>>



Faccio strisciare i polpastrelli della mano lungo il ruvido muro del corridoio.

Mamma mia non potete immaginarvi la fame che viene dopo aver fumato cinque bombe di file...

Mi passo le dita fra i capelli scompigliati ed entro sbadigliando in cucina.

<<Wow una riunione fra gente molto tosta>> ironizzo vedendo mio padre e Sasha seduti al tavolo e altri ragazzi appoggiati ai mobili della cucina.

<<Di chi è l'erba che hai fumato?>>

<<Di certo non la merda vostra>> sospiro distratta piegandomi con la testa dentro il frigo.

Sbatto l'anta e decido di cambiare strategia: con passo strascicato mi dirigo verso la dispensa.

<<Puoi levarti?>> chiedo al ventenne che mi sta ostruendo il passaggio.

Mi da una fiatata di fumo in faccia e poi si stacca dalla credenza facendo un gesto da gentiluomo; alzo gli occhi al cielo e mi metto sulle punte dei piedi.

<<Bel culetto stiamo staremmo parlando di robe importanti>>

Lo odio... 

Ritorno con i talloni sul pavimento e con in mano un tubo di pringles nuovo.

<<Perché non lo fate a casa tua, Sasha?>> pronuncio il suo nome con schifo <<Non per dire, ma vi ricordo, soprattutto a te papà, che c'è in giro per casa una bambina di sei anni>> metto in bocca una patatina.

Dio che goduria

<<Quindi fate sparire quella roba>>  indico con un cenno di testa i panetti bianchi sul tavolo.

Esco dalla cucina masticando come un'ossessionata.

<<Avril>>

<<Che vuoi te?>> mi volto scocciata.

<<Fammi vedere camera tua>>

Che sorriso malizioso di merda che ha.

Scoppio a ridere e mi riporto alla bocca un'altra pringles.

<<Non avete cose importanti di cui parlare?>>

<<Posso essere aggiornato>>

<<Sparisci dalla mia vista Jack>> scuoto la testa altezzosa e giro i tacchi.



Bravi ragazzi nei brutti quartieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora