Attraversiamo il campo da moto cross per il momento vuoto e ci dirigiamo verso il capannone mezzo rotto da cui proviene una musica letteralmente stordente, ma infondo è questo il bello di una discoteca, no?
La bionda mi prende la mano per evitare di perdermi in quella calca di adolescenti in calore e completamente fatti o ubriachi.
Mi sta trascinando sicuramente verso il bancone, conoscendola, intanto sento qualche piacevole palpata al mio di dietro da mani che non so neanche a chi appartengono.
Guardo Traci allungata verso il ragazzo dietro il bancone urlandogli qualcosa di inudibile dalla mia posizione; luci azzurre verdi e rosa si mischiano sui suoi capelli totalmente biondi.
<<Che cazzo è questa roba>> un sapore mai sentito prima.
<< Non lo so>> urla <<Ho chiesto qualcosa di molto forte ma dolce e mi ha dato questo>>
Scuoto la testa sorridendo e con i bicchieri alzati sopra le nostre teste facciamo marcia in dietro per tornare all'entrata ad aspettare quei quattro.
Non faccio in ad tempo ad accendermi una sigaretta che sento dei rombi di moto seguiti da una frenata apparentemente disperata.
<<Cosa vedono i miei occhi? Avril, la ragazza sempre in ritardo è in anticipo ad un appuntamento>> si leva il casco <<Ti dobbiamo proprio piacere dolcezza>>
<<Voi non mi piacete per niente>> mi da un bacio sulla guancia <<E non chiamarmi dolcezza. Poi con Traci non si può mai arrivare in ritardo>>
Butto giù in una volta gli ultimi due sorsi di quella roba strana, accartoccio il bicchiere e cerco di far canestro in un bidone.
<<Proprio una giocatrice di basket>>
<<Grazie per il sarcasmo Murphy>>
Ritorniamo dentro e accompagniamo i ragazzi a prendere da bere: questa volta farsi strada è più semplice, basta mettersi dietro a Dixton e puoi camminare come se stessi passeggiando per strada.
Mentre gli altri ordinano qualcosa, io e Traci ne approfittiamo per buttare giù cinque shot della solita tequila: finalmente siamo brille.
Trovo che andare in discoteca ed essere sobri sia una cosa molto ma molto triste.
Metto un piede su un gradino di ferro e mi sento attirata da dietro da qualcuno.
<<Non mi hai neppure salutato>>
<<E te la sei presa?>> chiedo scocciata.
<<Se è per quello che ti ho detto ieri, non è ignorandomi che cambierai le cose>>
Scuoto la testa e continuo a salire le scale.
<<Ma sei scemo?>> mi volto a metà rampa.
<<Cos'è, tutti possono strizzarti il culo e io no?>>
<<No!>> dico inorridita.
Mi siedo sul divanetto mezzo marcio tra Alex e Murphy, intento a rollare probabilmente una canna.
Do un'occhiata veloce a Dixton e Traci seduti dall'altra parte del tavolino nero e poi i miei occhi si posano su Zack, intento ad accendersi una sigaretta.
Che gran pezzo di merda...
Dopo qualche tiro e una sniffatina ho raggiunto il mio perfetto equilibrio tra euforia e il "non capire un emerito cazzo".
Traci mi inizia a tirare per un braccio.
<<Che vuoi?>> cerco di fare la seria
<<Voglio ballare>> ridacchia.
Spengo il mozzicone di sigaretta nel portacenere in vetro e afferro la mano della mia migliore amica.
Balliamo in mezzo alla pista: in questo momento sono talmente fatta che mi sento molto brava.
Si sa come va in discoteca no? Uno ti viene dietro, ti sta addosso fino a quando non ti volti, ti giri e te lo fai, poi se è figo vai a farti una sveltina da qualche parte e magari ti paga anche.
Ritorno al centro della pista mettendomi i contanti nella tasca davanti dei jeans neri strappati alle ginocchia.
<<Eccoti, quanto ti ha dato?>>
<<Quaranta dollari>>
<<Dai torniamo a ballare>> urla per poi farsi spazio tra la gente.
Mentre Traci si dimena in modo molto sensuale, uno le va dietro.
Ma che uno!
<<Dixton>> le mimo con le labbra e lei mi guarda stranita: il ragazzo le mette una mano sul bacino e la tira verso il suo muscoloso corpo; la biondina si gira, lo guarda per un secondo negli occhi e poi si avventano l'uno contro l'altro, divorandosi letteralmente a vicenda.
<<Finalmente>> sospiro di sollievo guardando Alex.
I suoi occhi sono indescrivibili.
Guardo anche quelli di Zack e noto la pupilla dilatata e il bianco diventato praticamente completamente rosso.
Che cosa si sono calati?
Scuoto la testa e mi giro trovandomi faccia a faccia con un ragazzo.
Sento lo sguardo di Zack sulla schiena.
Mi stacco un'attimo dalle labbra del tipo e mi volto leggermente, il biondo mi guarda serio e poi si avventa su una tipa molto tettuta.
Mi riallaccio i jeans e tiro su la patta.
<<Venti dollari ti vanno bene?>>
Chissà perché in questo posto tutti quanti ti pagano senza neanche la tua richiesta.
Faccio spallucce e mi siedo sul piano dei lavandini.
<<Mi dai anche una sigaretta?>>
Mi porge il pacchetto e me ne porto una tra le labbra, poi mi intasco i soldi.
<<Come hai detto che ti chiami?>> butta fuori un po' di fumo e si avvicina a me.
<<Non l'ho detto>> muovo leggermente le gambe a penzoloni. <<Comunque Avril>>
<<Io sono Jack>>
Sorrido a labbra serrate.
<<Avril, come Avril Reed?>> ridacchia, pensando forse di paragonarmi a qualche sua conoscente.
Mi accarezza col dorso della mano la guancia.
Lo guardo accigliato.
<<Sono Avril Reed>>
Cambia espressione in volto.
<<Figlia di Liam, quindi>>
<<Come conosci mio padre?>>
<<Lavoro per Sasha>> ghigna.
<<Oh Dio benedetto>>
STAI LEGGENDO
Bravi ragazzi nei brutti quartieri
Teen FictionAvril, quasi 17 anni un padre alcolizzato e violento, una sorella di sei anni da accudire e proteggere, e una madre che non si sa più dove sia. Zack, 19 anni, spacciatore del quartiere in cui vive anche Avril, occhi freddi, corpo tatuato e un pass...