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Zack si inginocchia a terra tenendosi la spalla sinistra.

Tutto intorno incomincia l'inferno con gente che salta giù dagli spalti, che corre, che urla...

Mi accascio subito vicino al ragazzo per vedere la ferita: un bel buco da cui esce molto sangue.

<<Dobbiamo portarlo via>> urlo agli altri premendo sulla ferita cercando di bloccare l'emorragia.

<<Come cazzo lo portiamo! Non può guidare in queste condizioni>> Traci ha ragione.

<<Lo carichiamo dietro ad Alex>>

<<Tu o Emily rimanete a piedi così>> sussurra il ragazzo ferito.

<<Non è un problema, la tua ragazza la mettiamo dietro a Murphy e io prendo la prima metro, tanto sono poche fermate>>

<<Assolutamente no!>> mi guarda <<Riesco a guidare sono lucido. Basta che mi tieni premuta la ferita>>


Dixton lo aiuta a salire sulla sua moto e io gli metto il casco.

<<Ci troviamo tutti a casa mia>> ordina Murphy accendendo il motore <<Non c'è mio padre>>

Tutti quanti sfrecciano via.

<<Ok, con molta calma li raggiungiamo>>

Lo sento respirare profondamente più volte: <<Sento il proiettile muoversi>>

<<Cerco di tenerlo fermo ma vai piano>>

Ovviamente fa l'opposto di quello che gli ho chiesto: prende la strada in tutta velocità, non c'è veicolo che sorpassi senza che gli suonino dietro. Faccio fatica a tenere premuta costantemente la mano contro la sua spalla. Ad ogni dosso, anche il più piccolo, lo sento ringhiare per il dolore.

Finalmente rallenta dove c'è Alex appoggiato alla sua moto già parcheggiata.

<<Dove sono gli altri?>> scendo velocemente.

<<Stanno arrivando, lasciano le ragazze a casa loro prima>>

Alex si fa passare il braccio di Zack dietro il collo e poi lo tira giù dalla moto, gli altri due arrivano subito dopo e lo aiutano a portarlo su per le scale.

<<Ha il proiettile ancora dentro>> li avviso mentre lo sistemano sul letto <<Bisogna toglierlo in qualche modo>>

<<Ci penso io>> si propone Alex <<Mia madre fa l'infermiera al Chicago Hospital, mi ha insegnato qualcosa>>

Ci scambiamo veloci occhiate e annuiamo tutti. Tengo la mano sulla ferita finché non gli levano la felpa e la maglia. Appena la stacco decido di farmi da parte e lasciarli lavorare.

Alex incomincia a lavorare nella ferita dell'amico facendolo urlare come un dannato.

<<Mio dio, Alex, non puoi fargli meno male?>> sbraita Dixton.

<<Non siamo in un ospedale, non ho neanche la pratica giusta. Mi lasciate togliere questo proiettile o continuiamo a parlare?>> non avevo mai visto Alex così tanto serio ed incazzato allo stesso tempo.

<<Non avete qualche droga, qualche pasticca di morfina o qualcos'altro di anestetizzante>> sussurro leggermente come se fossi terrorizzata dalla mia stessa voce. Murphy corre verso la scrivania e comincia ad aprire cassetti tirando fuori buste, tubetti di pillole e palline di carta stagnola. Si avvicina a Zack e gli mette in bocca due pasticche minuscole.

Bravi ragazzi nei brutti quartieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora