19.

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<<Astuccio?>>

<<Preso>>

<<Quaderno?>>

<<Preso>>

<<Merendina?>>

<<Ce l'ho>>

<<Miss Scimmia?>>

<<Ovvio!>>

<<Zainetto?>>

<<In spalla>>

<<Documenti e moduli d'iscrizione?>>

<<Ce li hai tu>>

<<Come? Sicura?>> mi risveglio dal mio trans: apro il mio zaino e cerco la busta trasparente, facile da trovare anche perché è praticamente l'unica cosa che ho nello zaino.

<<Ah, sì giusto>> sbadiglio.

Sono in completo after: ritornata a casa alle 6.30, il tempo di lavarmi, infilare un paio di leggings neri e una felpa dello stesso colore e fumarmi il solito spinello mattutino, che le 7.15 erano già arrivate.

<<Su su, che la scuola ci aspetta>> urlo con voce quasi entusiasta.


Mi accendo una sigaretta mentre aspettiamo la metro sulla fredda panchina di pietra.

<<Cos'hai cucciola?Sei così silenziosa>> le stritolo delicatamente una guancia arrossata dal freddo.

<<E' solo che non sono abituata a svegliarmi così presto>> fa spallucce giocherellando con il suo pazzo.

7.58.

Non in ritardo ma quasi, devo dire che mi congratulerò più tardi con me stessa.

Entriamo nel piatto e anomalo edificio delle elementari: mi devo ritenere fortunata che si trova nello stesso complesso delle medie ma soprattutto del mio liceo.

<<La segreteria, la segreteria....>> leggo velocemente tutte le targhette di fianco alle varie porte mentre tiro letteralmente mia sorella per la mano.

<<Scusi sa dov'è la segreteria?Devo consegnare i moduli d'iscrizione>>

Come risposta dalla donna ricevo un'occhiataccia e poi un "infondo al corridoio ultima porta sulla sinistra".

<<Buong->>

<<A casa mia si usa bussare quando una porta è chiusa>>

Che cazzo...?

<<Oh ehm>> balbetto per poi bussare tre volte sullo stipite di legno.

<<Non faccia la sciocca signorina, non ho tempo da perdere>>

Ok, questa donna tutta occhiali inizia a darmi sui nervi.

<<Neanch'io dato che sto perdendo le prime ore di scuola>> come se me ne importasse molto.

<<Come si chiama tua figlia>>

Figlia?!

Non so se ridere o piangere.

<<E' mia sorella...>>dico con tono spigoloso, se fosse mia figlia l'avrei dovuta partorire a dieci anni e, dai, va bene tutto ma no <<Jasabelle Reed, è iscritta al primo anno>> dico mentre le passo la busta con tutta la documentazione.

<<E' maggiorenne?>>

<<No, ho il foglio firmato da mio padre per ritirare e accompagnare mia sorella a scuola>>

Legge il foglio spiegazzato e lo mette insieme agli alti in una cartella di carta rosacea.

<<Ok, aggiungi i tuoi dati negli spazi bianchi. La bambina è nella 1 B, in palestra comunque ci sarà la divisioni delle classi>>


Mi inginocchi davanti a Jasa e le sistemo la giacca.

<<Allora adesso io vado a scuola, tu entri in palestra e ...>> mi blocco. <<Cos'hai piccola? Cos'è quel faccino?>>

<<Ho un po' di paura>>

<<Ma non devi, vedrai che troverai subito degli amichetti e..>>

<<Non è questo>>

Wow come consolatrice sono proprio un asso...

<<E che>> continua <<Avrei voluto che anche papà fossi qui, oppure la mamma...>>

Sospiro leggermente perdendomi nel suo sguardo triste: mi rialzo e mi passo una mano sul viso.

Vaffanculo.

Scrivo un messaggio a Traci per dirle che entro alla terza ora.

<<Papà e mamma non ci sono, ma ci sono io>>

<<Ma tu devi andare a scuola, sei già in ritardo.>>

<<Fanculo la scuola. Prima di tutto la mia sorellina>>

Mi prende per mano e mi sorride.


<<Adesso chiamiamo in ordine alfabetico i bambini della 1B>> dice con voce calma il preside e così, uno dietro l'altro, bambini dai cinque ai sei anni abbracciano i genitori e, chi piangendo e chi impassibile o spaurito, si alzano e vanno dietro un maestro sulla trentina d'anni.

E che maestro...

Ammiro Jasa percorrere, col suo zainetto e la sua scimmia, il piccolo corridoio di persone per poi mettersi in fila dietro agli altri suoi coetanei.

Spingo la porta a vetri e finalmente sono fuori da quel posto.

Mi siedo su un muretto nascosto da dei cespugli e tiro fuori la mia pipetta di vetro: riempo la parte gonfia di cristalli di crack ed inizio a fumare in santa pace.

Quel che ci vuole per un buon inizio scolastico.


<<Come al solito in orario>>

<<Questa volta ho un'alibi>> alzo le mani.

La segretaria scuote la testa e ridacchia: <<Guarda che si vede che ti sei fumata qualcosa>>

Faccio spallucce e mi siedo sulla sua scrivania.

<<Questo è il tuo orario. Con tuo padre tutto bene?>>

Annuisco facendo la finta distratta che legge il foglio che le è appena stato dato.

<<Digli di pagare il prima possibile la retta>>

<<Lo so, lo so, solo che ha dovuto dare la precedenza a Jasa>>

<<Iniziato le elementari?>> 

Annuisco.

Grace credo che sia l'unica della scuola così bene informata sugli alunni, inoltre mi ha dato un sacco di aiuti negli anni precedenti.

La campanella suona.

<<Sbrigati che magari a questa lezione arrivi giusta>>

Apro la porta.

<<Ah, sai se per caso  Traci è con me a storia?>>

<<Avete tutti i corsi insieme quest'anno>>

Urlo alzando le braccia e cominciando a correre verso l'aula.

<<Se fate casino però ve lo cambio>> urla sporgendosi dalla porta.

Bravi ragazzi nei brutti quartieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora