Ma una volta in cui questa cavolo di porta si apra senza doverla abbattere?
Incomincio a tirare spallate contro la massiccia superficie di legno scuro.
<<Oh, finalmente, Cristo!>> giro la manopola e mi sfilo la felpa. <<C'è qualcuno?>>
In mia risposta tornano roche risate dalla cucina.
<<Ok... c'è qualcuno>>
Il mio unico pensiero è quello di buttarmi sul letto, fumarmi qualcosa e ragionare su quello che è accaduto poche ore fa.
<<Oh, è tornata la dolce Avril>> la voce di mio padre interrompe la mia camminata furtiva e mi costringe ad andare in cucina: al tavolo con lui è seduto Sasha con una bottiglia quasi vuota di Scotch. Non riesco a non guardarlo male, dopo tutto quello che ha combinato.
<<Come si è fatta bella>>
<<Mi hai vista l'altra sera>> vado verso il frigo per prendermi una lattina di birra <<Idiota>>
I due ridacchiano come coglioni, che avranno mai da ridere?
Sbuffo e mi avvio verso il corridoio.
<<Quanto ti dovrei dare per farci un giro?>>
Rabbrividisco e mando giù metà lattina.
<<Dieci grammi>>
<<Dieci grammi? Ma sei scemo, Dieci grammi sono ben ottocento euro, se non mille!!>>
La scena a cui sto assistendo è davvero schifosa, anzi no, è Penosa con la "p" maiuscola.
<<Prendere o lasciare Sasha, sai bene che è un equo scambio. Te ne sei andato via sempre soddisfatto >>
Lo spacciatore si passa una mano sulla corta barba rossiccia.
<<Che 10 grammi siano, però la voglio per due ore>>
Mio padre annuisce e i due uomini si stringono la mano.
Mi sa che è meglio svignarsela.
<<Dai dolcezza portami nella tua cameretta>> le sue parole mi fanno trasalire, il suo fiato mi fa tremare: sento la sua presa sui miei fianchi mentre con una mano inizia a salire.
Resta lucida, resta lucida Avril
Mi irrigidisco come uno dei lampioni che abbiamo nella via, solo il mio petto si alza e si abbassa.
<<Andate in camera sua, il mio letto cigola e poi la vicina si incazza>> si accede una sigaretta <<Vecchia di merda>> impreca senza motivo.
<<Papà dai ti prego, non puoi vendermi così, sono tua figlia, non un oggetto da scambiare per qualche grammo!>>
Ma perché cazzo ridono?
Cerco di liberarmi dalla presa dell' uomo ma senza molto successo.
<<Qualche grammo? Dieci grammi ti sembrano qualche grammo? Eppure dovresti saperle queste cose>>
Dio che rabbia.
Mantieni la calma Avril
Sasha mi posa una mano sulla schiena e mi spinge verso camera mia. Infilo due dita nella mia bustina trasparente e inspiro un po' di polverina per poi passarmela anche sui denti.
La serratura della porta scatta.
Le tende scorrono lungo il tubo da cui pendono fino a soffocare ogni possibile raggio di sole.
<<Spogliati>> mi ordina.
Rimango impalata nella mia stanza dandogli le spalle.
Mi afferra da dietro e mi spinge contro il suo corpo: una mano sulla mia gola mi costringe a tirare su il mento, l'altra preme sui pantaloncini fra le cosce.
Soffoco un gemito e cerco di respirare in un modo decente.
<<Devi ubbidire bambinetta.>>
Mi spinge avanti a se.
Mi volto verso di lui e guardo di sfuggita il rigonfiamento che si sta creando nei suoi pantaloni.
Sul volto un ghigno da pervertito e gli occhi che luccicano in modo strano.
Prendo i bordi del top e me lo sfilo, lasciandolo cadere vicino ai miei piedi.
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Bravi ragazzi nei brutti quartieri
Novela JuvenilAvril, quasi 17 anni un padre alcolizzato e violento, una sorella di sei anni da accudire e proteggere, e una madre che non si sa più dove sia. Zack, 19 anni, spacciatore del quartiere in cui vive anche Avril, occhi freddi, corpo tatuato e un pass...