13.

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Infilo una felpa nera un po' grossa e mi metto in spalla una sacchetta.

<<Jasa sto uscendo, fai la brava e chiuditi a chiave>> le do un bacio e la copro con un lenzuolo.

<<Notte Avril>>

<<Notte piccola>> apro la porta.

<<Avril>> mi giro <<Grazie per oggi, è stato bellissimo>>

Sorrido e chiudo la porta della camera.


Butto il mozzicone giù per la tromba delle scale e busso alla porta di Murphy.

<<Eccola sempre in ritardo e...>> apre la porta <<Che hai fatto?>> 

Gli butto le mani al collo e gli stampo un bacio sulla guancia, prima che potesse chiedermi della macchia violacea che spicca in maniere non poco visibile sul mio zigomo.

Zack non deve aver raccontato nulla ai ragazzi.

<<Ma l'importante è che sono arrivata, se no che serata sarebbe>> e lo supero.

Ed eccolo lì, stravaccato sul divano, con i sui capelli chiari che contrastano l'outfit  scuro di questa sera e al suo fianco... sì c'è quella tipella dell'altra sera, quella tettuta.

<<Avril, finalmente>> si alzano Dixton e Alex salutandomi.

<<Ho una sorella da accudire, sono giustificata?>> ridacchio.

E finalmente sento il suo abbraccio, finalmente sento il calore della mia migliore amica: non mi sono mai resa conto di quanto mi mancasse anche se non l'ho vista solo per neanche un giorno.

<<Tuo padre?>> mi sussurra in un'orecchio.

Scuoto la testa <<E' una lunga storia, poi ti dico>> e ci stacchiamo.

Butto la sacchetta vicino al divano e mi siedo affianco ad Alex, rubandogli il posto con il bracciolo potendoci così afflosciare sopra.

Tiro su le gambe e le piego lateralmente, il braccio lo metto sul bracciolo del divano e con la mano mi reggo la testa.

<<Avril lei è Emily>>

Che fastidiosa voce, così profonda, non riesco ad ascoltarla.

Poi, Emily, che nome viziata stupida...

Alzo lo sguardo e sorrido lievemente alla ragazza.

Tutti iniziano a parlare ma io non riesco a seguire i loro racconti, non credevo che mi mettesse così tanta rabbia addosso la presenza di Zack.

Stringo le maniche nei palmi delle mani e poi prendo una bustina di coca dal tavolino.

Volgo lo sguardo su Traci accoccolata tra le braccia di Dixton e mi scappa un sorriso: ha un sorriso bellissimo, quindi è felice di sicuro.

<<Anche tu Avril?>>

<<Avril...>>

Alzo lo sguardo e faccio guizzare gli occhi da una parte e dall'altra smarrita.

Di che si stava parlando?

<<ehm..>> increspo le labbra.

<<Stavamo parlando della festa di Lucas di sabato prossimo, riesci a venire giusto?>> mi salva come sempre Traci.

<<Ehm, sì, sì certo>> muovo la testa più volte in segno di approvazione.

E prima di voltarsi verso Dixton socchiude gli occhi e mi fissa per farmi intendere che mi tiene d'occhio e che le devo spiegazioni.

Bravi ragazzi nei brutti quartieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora