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NICOLAS

Anna prima o poi mi avrebbe fatto rinchiudere in un manicomio e avrebbe convinto qualcuno a buttare la chiave.

Era chiaro che mia sorella passasse metà della vita a farmi arrabbiare, mentre Nina l'altra metà a farmi calmare.

Appena l'ho persa di vista per qualche momento di troppo si è andata ad innamorare di qualche sconosciuto, quando diavolo era successo?

Nina alla notizia non era rimasta scioccata per niente quindi perfino lei lo sapeva già. Sapevo già che se le avessi chiesto perché me lo avesse tenuto nascosto lei avrebbe controbattuto con una frase del tipo '' Non ero io a dovertelo dire. '', non aveva tutti i torti ma mi sentivo tradito da entrambe. Tanti anni di duro lavoro e all'improvviso rischiavo di perdere tutti i miei progressi.

Stavano diventando donne, crescevano al riparo dai miei occhi e io in cuor mio non riuscivo ad accettare l'idea che questo potesse mai accadere.

Mi alzai di scatto e le incitai a seguirmi. '' Andiamo a fare una passeggiata, forza! ''

Avevo bisogno di sbollire un po' e non ce la facevo più a restare fermo e seduto.

Per una volta fecero come gli dissi.

Nina mi affiancò e sperai che riuscisse a comprendere il mio stato psico mentale e che cercasse, come faceva sempre, di farmi tornare sereno.

Cercò la mia mano e le lasciai incrociare le sue dita con le mie, per un po' restammo tutti in silenzio finché Nina non urlò Crepes!

Indicò un chiostro poco lontano da noi dove un signore preparava delle gustose crepes. Andavamo tutti e tre pazzi per delle buone crepes perciò senza troppe cerimonie puntammo dritto verso il chioschetto.

Nina arrivò per prima e fece subito l'ordinazione. '' Salve, tre crepes. Due semplici e una con cocco. ''

Il bello di conoscere le persone da sempre è anche di sapere i loro gusti senza chiederli ogni volta.

Prendemmo ognuno le nostre crepes e sempre in silenzio iniziammo a gustarcele.

Non mi era ancora passata l'arrabbiatura ma mi augurai che il cioccolato aiutasse ad alleggerire la situazione, non mi andava di passare la giornata a rovellarmici. Passeggiammo accanto al fiume mentre accanto sfrecciavano ciclisti e gente sui pattini.

'' Devo andare in bagno! ''

'' Se vai avanti ancora qualche metro e poi giri a sinistra, trovi i bagni. ''

Anna si gira a guardare l'amica.'' Ok! Nina? ''

'' Io sono a posto, ti aspetto qui.. ''

La guardammo allontanarsi e nel frattempo finimmo le nostre crepes.

'' Ci mettiamo a sedere in quella panchina? ''

La incenerii con lo sguardo.''Perché devi dirmi qualcosa anche te? ''

Mi guardò altrettanto male. '' Volevo solo stare tranquilla con te.

Siamo soli adesso, che ne dici di fare un po' meno lo stronzo? ''

'' Nina! ''

La guardai sorpreso.

'' Che c'è? Ormai quella parola fa parte del linguaggio comune. ''

Scossi la testa e mi misi seduto dove mi aveva indicato. Non avrei iniziato un'altra discussione anche con lei.

'' Vorrei essere abbracciata. ''

La guardai di sottecchi un attimo, ancora non avevo dimenticato gli strani pensieri di stamattina e non avevo avuto tanto tempo per assimilare realmente l'accaduto.

Mi stava pregando facendomi gli occhi dolci e non potei resistere un secondo di più.

Allungai le mani verso i suoi fianchi e la sollevai leggermente per farla accomodare sopra di me. Ispirai il suo lieve profumo di vaniglia e gli baciai un punto scoperto tra la spalla e la nuca.

Mise le sue braccia intorno al mio collo e appoggiò la testa sulla mia spalla. Restammo così per diversi minuti, a goderci il silenzio e la serenità che ci donava quell'attimo.

Come sempre, Nina mi mi fece ritrovare un po' di luce.

'' A che ora avete il treno? ''

'' Alle 17.25. Siamo a casa per cena. ''

Annuii sulla sua testa. Prese a darmi dei piccolissimi baci sotto alla guancia e chiusi gli occhi rilassandomi completamente.

...

Senza di te, mai - Promettimi di restareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora