NICOLAS
Nina mi ha guardato per un tempo che almeno per me è sembrato lunghissimo, nei suoi occhi ho captato la presenza di un leggero accenno di shock, confusione e paura.
Temo di aver compreso la natura del suo comportamento divenuto immediatamente freddo, lei sapeva, sapeva della follia che scorreva in me.
Ho il presentimento che dopotutto, dopotutto questo tempo, da qualche parte fosse scritto e credo che la vita ha cercato di dirmelo per molto tempo ma io semplicemente non sono stato ad ascoltarla.
Ho sbagliato tante volte nel corso della mia esistenza, ho fatto diversi errori, ma mai, mai come quando mi sono innamorato della mia migliore amica.
Vorrei provare odio per me, vorrei pentirmi per l'amore che ho scoperto che prova il mio patetico cuore, vorrei, ma non posso. Non posso farlo perché per la prima volta nella mia vita ho la presunzione di riconoscere che forse quando ci nascondevamo dalle malelingue e dagli sguardi sornioni in realtà non ci stavamo nascondendo da loro, ma bensì da noi.
So di amarla perché non ho mai amato nessun altro prima, sembra banale, ma so che è così.
É buffo pensare che uno passi il tempo a dare per scontato di trascorrere l'intera vita con una persona poi all'improvviso il fato decide di abbattere ogni tua certezza, e ti mette nella condizione di rimanere inerme a guardare il tuo futuro già scritto scivolarti via come polvere tra le dita.
La sola idea di essermi innamorato per la prima volta dell'unica persona al mondo che non posso amare è già di per se una cosa folle, figuriamoci credere di potercela fare, come se l'amore non corrisposto fosse solo una leggenda, una cosa di poco conto.
La verità è che provo rabbia, non verso me stesso neanche verso di lei, perché infondo siamo le pedine di un gioco incomprensibile che non devia la sua strada difronte a niente, ma provo rabbia verso l'amore, il più subdolo e sleale dei sentimenti, ti può rendere felice per poco e triste per sempre.
Ho deciso di accettare la sfida che il distino mi ha lanciato, ho deciso di rischiare e lottare contro ogni regola, voglio lottare perché come ogni volta continuo a credere in noi.
Per questo stasera mi sono seduto difronte a lei, alla mia sfida mortale.
Il suo corpo tiene prigionieri i miei occhi fin dal momento in cui è uscita dalla sua stanza mezz'ora fa e solo i santi sanno quanto mi costa poterla solo guardare.
Fa l'indifferente, si comporta come se non le importasse, come se non sentisse il fuoco dei miei occhi sulla sua pelle. Mi piacerebbe pensare che sta scappando da me per ripicca, per tutto tranne per la realtà dei fatti, ma in realtà lo fa per proteggersi dall'avere un confronto con me, dall'unica persona di cui pensava di potersi fidare.
È triste, lo so.
Iniziamo a cenare e i camerieri ben vestiti lasciano vassoi con gli antipasti al centro del tavolo, mentre altri ruotano intorno a noi servendoci del buon vino.
Il modo in cui Nina si lecca le labbra e sospira dopo aver bevuto mi fa pensare che stasera l'unica cosa a cui darà fiducia sarà proprio una bottiglia di vino.
Benjiamin mi da un colpetto al braccio e inizia a raccontarmi della tizia seduta qualche posto lontano da noi, che ha conosciuto un paio di giorni all'università e a cui stasera ha intenzione di chiedere di uscire, vorrei avere le sua spensieratezza nello immaginarmi felice e pieno di eccitazione nello stare con qualcuno, nel mio caso con quella che per tanto tempo è stata la mia migliore amica.
A proposito di lei, mentre il mio coinquilino mi parla ancora di lui cerco di guardarla senza farmi notare, ad un tratto mentre allunga nuovamente la mano per riempire il suo bicchiere, di proposito fingo con estrema casualità il bisogno di afferrare la stessa bottiglia.
Riesco a sfiorare le sue morbide dita con le mie e in un attimo il mio corpo è nuovamente percorso da brividi, la vedo sussultare e ho il piacere di incrociare i suoi bellissimi occhi ma purtroppo mi guardano come se non mi vedessero.
Pronuncio l'unica parola che conta davvero in tutta questa situazione, l'unica che mi fa pensare che ripetendola per l'eternità potrà, un giorno, redimere ogni mio peccato.'' Scusa.''
Ritira a se la mano e la stringe all'altra sotto il tavolo come se si fosse ustionata.
Anche se non mi guarda più, ad occhi fermi le sussurro. '' Perdonami. ''
Intravedo gli occhi suoi inumidirsi e prego che le mie parole non siano arrivate troppo tardi.
Non avviene più nessun altro contatto per il resto della cena e dentro di me spero che il mio destino non detesti la felicità perché è già difficile sopportare tutto questo, ma se i suoi occhi decidessero di non incontrare più i miei potrei morire, anche adesso.
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Senza di te, mai - Promettimi di restare
RomanceNina e Nicolas sono amici da sempre, amici per la pelle. Lei bellissima e intelligente studentessa di Oxford, lui affascinate capitano della squadra di nuoto. Un giorno Nick inizia a guardarla come cieco che vede per la prima volta il sole e scopr...